Capitolo 15

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Volevo che  ogni abitante di Capitol City, ogni persona nei distretti, ogni stratega ed ogni persona ricordasse Sadie.
Dovevo pensare qualcosa in fretta: non volevo che la sua morte  fosse dimenticata, non doveva essere solo una dei tanti tributi.

Un'idea si faceva strada nella mia mente, ma dovevo capire come realizzarla, velocemente.

Mi guardai intorno: metri e metri di alberi innevati ci circondavano e il terreno, ricoperto di neve, si estendeva fino a dove gli occhi non potevano arrivare.
La distesa era talvolta interrotta dagli alberi in fiore, che dava un pizzico di allegria al posto.

"Gli alberi..." pensavo "Si, gli alberi sarebbero stati perfetti".

Chiesi a Nick il coltello che si era procurato poco prima e mi diressi verso un albero molto grande.

Iniziai ad incidere su di esso il nome di Sadie, poi lasciai delle tracce fino ad arrivare ad un altro albero abbastanza alto. Anche lì incisi il nome della ragazza.
Continuai così, contando su quante piante avevo scritto.
Arrivai a 12, come gli anni di Sadie, poi mi fermai.

Vidi un piccolo albero: aveva poche foglie ed i rami era sottili.
Così iniziai a spezzarli tutti, con l'aiuto di Nick.

Ogni albero rappresentava un anno di vita di Sadie, mentre l'ultimo, rovinato e senza più foglie e rami, rappresentava la sua fine.

Gli strateghi, gli abitanti di Capitol City e il presidente avrebbero visto sicuramente.

Avevamo lasciato troppo tracce però, dovevamo allontanarci.
Giocando di astuzia, decisi di mandare le mie impronte verso una parte dell'arena che non avevamo ancora esplorato, e cancellare le vere.

Finito tutto ciò, sentimmo un colpo di cannone, poi vedemmo i favoriti che osservavano le incisioni sugli alberi.
-Chi può aver fatto questa scritta?- disse una voce femminile. Era Nicole.
-Patetici- rispose David, il ragazzo del suo distretto.
Erano insieme ad altri favoriti, che gli fecero notare le nostre finte impronte.
-Seguiamole- propose uno di loro, approvato dai compagni.
Io e Nick rimanemmo nascosti fino a quando non sentimmo più nulla e, sollevati, uscimmo.

Nel frattempo, ci era venuta fame, così terminammo la nostra scorta di carne.
Mentre ci alzavamo per andarcene, uno del gruppo dei favoriti ci vide e si avvicinò minaccioso. Fortunatamente era solo.

Dopo averlo guardato meglio lo riconobbi: era il ragazzo che mi aveva preso in giro durante gli allenamenti e al quale avevo risposto.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate! :)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 08, 2016 ⏰

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