Capitolo 2

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Arrivai e mi posizionarono al centro, mentre una lacrima iniziò a rigarmi il viso. Me la tolsi immediatamente, sperando che nessuna l'avesse vista.

Poi Effie pescò il bigliettino dei ragazzi e lesse: "Nick Stockes".

A quel punto cercare di trattenere le lacrime era veramente difficile: non solo avrei dovuto entrare in un'arena a morire, ci sarei dovuta entrare con un mio amico e compagno, che conoscevo da quando eravamo piccoli.

Spaventato, salì sul palco anche lui, sempre accolto da Effie.

Ci presentarono il nostro mentore, Haymitch, l'unico vincitore degli Hunger Games del nostro distretto. Quel giorno era ubriaco, ma non me ne stupii, in giro si diceva che bevesse molto.

I pacificatori mi portarono in una stanza nella quale avrei potuto salutare la mia famiglia. Entrarono i miei genitori, in lacrime, seguiti da mia sorella, che aveva appena smesso di piangere. Sebbene fosse piccola aveva capito che nessuno tornava a casa dopo i giochi, soprattutto nel nostro distretto, il più svantaggiato. La presi in braccio e la rassicurai:"Vedrai, tornerò. Te lo prometto."

Abbracciai la mia famiglia, poi giunse per loro il momento di andare, così gli rivolsi un ultimo saluto.

Poco dopo partimmo per prendere il treno che ci avrebbe portato a Capitol City. Era un treno molto lussuoso, il che mi fece venir voglia di urlare tutto ciò che pensavo. Com'era possibile che nel mio distretto si morisse di fame e che nella capitale si ricoprissero di ogni bene?

Il treno era pieno di oggetti preziosi, di banchetti con sopra ogni sorta di cibi, la maggior parte dei quali io non riconobbi. Mi trattenni, perchè sicuramente gli strateghi lo sarebbero venuti a sapere e me l'avrebbero fatta pagare nell'arena.

Ci fecero vedere le nostre camere, e la rabbia si fece strada dentro di me un'altra volta. Quando tutti furono usciti iniziai a prendere a botte il cuscino fin quando non mi calmai. Non potevo crederci: quella stanza aveva più valore di mezza dozzina delle case nel mio distretto messe insieme!
C'erano ogni sorta di tecnologie, comodità ed oggetti di valore.

Dopo un po' Effie mi chiamò per la cena, ma quel giorno la saltai: non volevo vedere nessuno, almeno fino al giorno seguente, così mi misi nel letto e, dopo molto tempo, mi addormentai.

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