Capitolo 6

271 36 10
                                    

Tornai nella mia stanza e mi cambiai togliendomi tutto il trucco e mettendomi comoda.

Quando arrivò l'ora di andare a dormire mi infilai nel letto, ma non riuscii a prendere sonno. Il giorno dopo gli Hunger Games avrebbero avuto inizio, mi sarei dovuta trasformare in un'assassina.

No. Non avrei permesso che Capitol City mi trasformasse in una persona tale. Però quelli erano gli Hunger Games, erano dei giochi crudeli nei quali gli strateghi non lasciavano spazio ai sentimenti, dimenticando che nessuno ne è senza.

Ma alla fine avevo visto la forza dei favoriti. La precisione dei tiri con le frecce di Nicole, l'abilità di David e di James, un tributo favorito del distretto 1. Quante probabilità avevo io? Io che non avevo mai toccato un'arma vera e propria, rispetto a loro che si allenavano fin da piccoli?

Poi pensai alla mia famiglia a casa. Pensai ai miei genitori e a mia sorella. E una lacrima rigò il mio viso. Tutto quello che volevano era che io tornassi, e volevo farlo. Volevo prendere di nuovo in braccio mia sorella e vederla felice di riavermi con lei. Però le mie probabilità erano scarsissime. Pensai di puntare molto sulla furbizia, sui trucchi, l'intelligenza e non sull'abilità e la forza.

Poi mi dissi che avrei dovuto dormire per essere riposata il giorno dopo. Così mi constrinsi a chiudere gli occhi, ma non riuscivo ad addormentarmi. E a quanto pareva non ero l'unica. Sentii i passi di Nick nella stanza di fianco, così, in silenzio, uscii e bussai alla sua porta.

Mi disse di entrare e così feci.

"Non riesci a dormire nemmeno tu, vero?" Gli chiesi

"No, sono agitato. Ma.. il patto che avevamo.. di essere alleati, ti va ancora bene vero?"

"Anche io sono agitata. E si, certo. Certo che mi va bene."

"Ma perchè ci fanno subire questo?" sbottò Nick

"Non lo so. Pensano che sia divertente, ma vorrei vedere loro al nostro posto, penserebbero solo che le loro stravaganti parrucche si possano sporcare"

Così per la prima volta da quando ero a Capitol City risi. Ma non risatine forzate, per accontentare un pubblico di stupidi capitolini o per cacciare indietro le lacrime. No, quelle erano risate vere e fu così anche per Nick.

"Si, sicuramente penserebbere che non portebbero più truccarsi e usare quei vestiti colorati e fluo" ridemmo ancora.

Poi Nick si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia. "É un portafortuna". Lo ricambiai. "Be' allora buona fortuna anche a te"

Uscii dalla sua stanza e tornai nella mia, mentre mi scese una lacrima. Se, anche con le mie scarse probabilità, avessi vinto, Nick sarebbe morto. Se avesse vinto lui non sarei potuta tornare a casa.

Cercai di scacciare quel pensiero e, con mia grande sorpresa, ci riuscii e mi addormentai.

La mattina dopo ci riunimmo con Effie e Haymitch e loro ci augurarono buona fortuna. Poi Haymitch ci disse che ci avrebbe procurato più sponsor possibile.

Dopo io e Nick ci dividemmo e andammo dai rispettivi stilisti.

Cinna mi diede la tuta che avrei dovuto indossare: erano dei pantaloni termici neri e attillati, poi avevamo una maglietta, anch'essa termica, grigia con una felpa nera molto pesante. Poi indossai un paio di scarponcini molto comodi.

L'altoparlante avvisò che mancavano pochi minuti all'inizio dei giochi, così Cinna mi portò sotto l'arena. Mi sistemai il bracciale che mi aveva regalato e lo salutai abbracciandolo.

"Grazie di tutto Cinna" gli dissi.

"Ce la puoi fare Letizia"

Entrai nell'ascensore, rivolsi un ultimo saluto al mio stilista ed iniziai a salire...

Ciao a tutti!! Voglio ringraziare tutti quelli che seguono le mie storie e che mi sostengono!!
Spero davvero tanto che vi piacciano e che non vi annoino!
Grazie a tutti ♡ :)
Leti_semidea.

I miei Hunger Games.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora