Capitolo 13

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Narratore pov

Dopo aver passato quattro ore di intenso shopping le due ragazze sono tornate a casa della più grande. Erano quasi le sette perciò ora di cena.
Si dovevano cambiare in un comodo pigiama poiché ormai era diventata quasi una traduzione. Quando  erano in casa prima di cenare dovevano stare comode.
Lauren già pronta aspettava Camila che si trovava ancora dentro la stanza.
"Lauren!" Si senti chiamare la più grande che subito aprì la porta della camera.
"Lauren devo chiederti una cosa" dice Camila abbassando la testa vergognandosi di quello che stava per chiedere.
"Dimmi Camila" sorride la ragazza intenerita dalla ragazza più piccola che in questo momento secondo lei sembrava davvero una bambina. Una tenerissima bellissima bambina.
"Vedi... So che abbiamo comprato dei pigiami ma... Mh.. Posso... Posso mettermi una tua maglietta?" La guarda speranzosa e aggiunge prima che Lauren posso rispondere
"È che sono così calde e più grandi e... E da quella notte mi sento più protetta e.. Per favore?"
"Camila mi avevi convinta già al Lauren" la più piccola arrossisce e annuisce poi prende un pantaloncino e una delle magliette di Lauren, è una maglietta nera con la scritta bianca 'I hate monday' e si dirige verso il bagno per cambiarsi, una volta che entrambe le ragazze erano pronte si misero a preparare la cena. Oggi il menù comprendeva un'insalata di pollo e lattuga. Mentre Lauren preparava il polo, Camila era dal lavandino a lavare la lattuga. A guardarle così tutti avrebbero potuto scambiarle come una coppia sposata che si stava divertendo a preparare una buona cena, e in fondo in fondo entrambe le ragazze lo sentivano. Sentivano tutto.
Lauren aveva finito da un po' di preparare il pollo e stava semplicemente ammirando la bellezza dell'altra ragazza cosa che inoltre faceva sempre. Le piaceva ascoltare il modo in cui canticchiava le sue canzoni preferite quando era molto concentrata e le piaceva molto il modo in cui a volte si girava, la guardava, le sorrideva e poi ricominciava a lavorare. A Camila infatti non dava per niente  fastidio il suo sguardo anzi, la faceva sentire speciale. E anche se nessuna delle due si comportava in base ai sentimenti entrambe li sentivano.
"Hai finito di fissarmi?" Chiede Camila per mettere un po' in imbarazzo Lauren, non, come già detto prima, Perché  le desse fastidio.
"Ah scusa" disse Lauren ridendo incomoda.

"No mi piace" confessó la bruna.
"Si?"
"Si" affermo
"Allora non ti dispiacerà se faccio questo"

Lauren pov

Ammirarla è diventata uno dei miei sport preferiti ma questo non mi bastava più, perciò appena trovata l'occasione l'ho fatto.

"Si"
"Allora non ti dispiacerà se faccio questo" mi avvicino a lei che è a qualche metro di distanza. La prendo per i fianchi la giro in modo che le mani non siano più nell'acqua e in modo che il suo sedere sua contro il lavandino.
Poi le prendo le cosce da sotto e la faccio sedere su di esso stando attenta che non cada dentro. E poi faccio toccare le mie labbra con le sue.
Non posso descrivere il momento. Non ci riesco. Non ho mai provato niente di simile.
Dopo pochi secondi Camila ricambia il bacio e mette le sue mani sulle mie guance e non mi importa che siano bagnate anzi, questa cosa mi eccita e non so spiegarne il motivo. Le nostre lingue si incontrano e il bacio diventa sempre più passionale. Lei ha attorcigliato le sue gambe attorno alla mia vita spingendo di più il mio corpo al suo. Io ho messo le mie mani sotto la sua maglietta e al mio tocco rilascia un sospiro. Mi morde il labbro e poi lo lascia andare posando la sua fronte sulla mia. "Lauren..."
"Si?"
"da tanto aspettavo che lo facessi"

Narratore pov

Un bacio, per essere perfetto, deve peccare di presunzione.
Fino a credersi il primo.

High hopes (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora