Capitolo 21 (ultimo capitolo)

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Narratore pov

Era un giorno qualsiasi, non era un weekend non faceva troppo caldo né troppo freddo.
Non pioveva ma non c'era il sole, nessun atto catastrofico successo nel mondo, era un giorno estremamente noioso tranquillo, troppo tranquillo.

Forse dovevano aspettarselo, forse dovevano sapere che la tranquillità non era prevista per loro.

Si svegliarono come ormai di abitudine abbracciate e più contente che mai.

Fecero colazione mentre pensavano ai piani che avevano fatto per quel pomeriggio, mentre Camila si lamentava dicendo di voler restare a casa. Lauren insisteva e alla fine vinse il dibattito.

Guardarono in tranquillità la tv poi silenziosamente fecero l'amore perché non potevano far altro che apprezzare il tempo che avevano passato insieme e gioire all'idea di vivere per sempre l'una con l'altra.

Si addormentarono e stettero intrecciate fino alle quattro di pomeriggio. Camila cercò in tutti i modi di persuadere Lauren, ormai erano a casa e voleva rimanere tra le sue braccia. Tanti segni dicevano che sarebbero dovute restare lì.

Si vestirono, o meglio Lauren si vestì e aiutò la ragazza più piccola, perché sapeva che in fondo era una bambina. Le mise la sua felpa come promesso e un paio di jeans. Poi un il cappello ed erano pronte per andare.

La macchina non partì ma dopo un paio di aggiustamenti il motore smise di fare i capricci.

Erano le cinque e si ritrovarono finalmente in spiaggia.

"Wow è bellissimo" disse Camila mentre stringeva la mano di Lauren.

"Lo so, per questo ho insistito così tanto" cominciarono a camminare sulla spiaggia deserta.

"Hai fatto bene a costringermi, non ke ne pento"

Le giornate si stavano accorciando e per questo dopo circa un ora dove parlavano di tutto il sole stava già tramontando, e mentre la ragazza dai capelli castani guardava esterrefatta lo spettacolo, la più grande guardava Camila ancora più stupita dalla sua bellezza.

Nessuna parola fu scambiata tra le due durante il ritorno alla macchina e a pochi metri dal sentiero che le avrebbe riportate in strada Lauren si fermò di scatto.

"Sei bellissima" la più bassa arrossì e si nascose nel suo collo.

"Laur, credo di amarti"

"Camz, credo di amarti anche io"

Si staccarono e dopo essersi guardate intensamente negli occhi si diedero un dolce bacio sulle labbra, un bacio pieno di amore, speranza, felicità.

Dopo essersi staccate Lauren intrecció le loro mani e continuò a camminare trascinando con sé anche Camila che a quanto pare non voleva andarsene.

Lauren si girò e disse "daai non far-"
Non riuscì a finire la frase.
Tutto succedette così in fretta, non sentì neanche dolore, ma vide il sangue sulle sue mani e il sangue sulla sua felpa, quella che indossava la sua amata.

Abbassò lo sguardo e si rese conto che forse era venuto il suo momento.

Cadde a terra e con lei anche Camila, girò la testa e vide chi era nascosto dietro quel fucile.

Austin.

Stranamente aveva le lacrime agli occhi, gli tremavano le mani e prima che potesse dire qualcosa scappò quasi a pentirsi di quello che aveva fatto.

Si girò di nuovo e con tutte le forze cercò di avvicinarsi all'amore della sua vita che in questo momento giaceva per terra in una  possa di sangue, le prese la mano e in un sussurro le disse "amore mio, ti amo"
Sentì a malapena a sentire le sirene in lontananza che svenne.

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L'unico rumore che si sentiva era il bip constante delle macchine vicino ai letti dei pazienti, l'unico suono umano, proveniente dai respiri accennati delle persone che giacevano sulle brande.

Ma l'unica cosa che riusciva a sentire Lauren era il battito del suo cuore che rimbombava nelle sue orecchie.

Si guardò intorno confusa e la prima cosa che notò fu il freddo che avvolgeva la stanza, girò la testa e vide un anziano dormiente, a sinistra la porta che portava fuori e di fronte a lei un'infermiera intenta a rifare un letto. La fissò finché non si girò e quando lo fece le sorrise amaramente.

Si accorse della assenza di Camila e il monitor del suo cuore cominciò a suonare all'impazzata.

Non può essere, pensò.
Chiese a tutte gli infermiere ma nessuno le rispose.

L'unica sua ragione di vita è morta ma nessuno ha la dignità di dirglielo.

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Il finestrone di cui disponeva l'ospedale le dava una strana sensazione.
Vedere il mondo mentre andava avanti mentre il suo si era fermato era una strana sensazione.

Tutti noi ci sentiamo protagonisti della nostra storia e quando nella nostra storia avviene un cambio inaspettato si crede che tutti debbano fermarsi e risolvere quella situazione.
Ma nel mondo tutti hanno la loro storia e a nessuno interessa quella degli altri.
Non ci troviamo in una  specie di Truman show dove la mia vita è la ragione per cui gli altri vivono.
Seduta sulla sua sedia a rotelle Lauren si mise a pensare, se solo fosse andato tutto diversamente lei non sarebbe qui. Ci ha pensato tante volte. Se non fosse stata su quella collina, se avesse scelto un altro giorno per tentare di porre fine alla sua vita, se non si fosse fidata ciecamente di una estranea, se solo avesse ascoltato Camila quel giorno, tanti se.

In questo momento però non desidera altro  che la storia rimanga invariata non vorrebbe per niente al mondo cambiare versione.

Perché adesso si trova in ospedale, sì, ma almeno dietro di lei c'è l'amore che tanto aspettava da anni e anni, che le massaggia la schiena.

Se non fosse andata come è andata lei sarebbe morta, Camila non avrebbe più una vita, Austin non sarebbe in prigione e la cosa peggiore non si sarebbero incontrate.

Dopo il mini attacco di panico l'infermiera le ha detto che Camila era andata in bagno e che stava molto meglio di lei, a quanto pare il proiettile ha trapassato il corpo della ragazza più grande per poi andare a malapena a colpire la più piccola.

Le aveva salvato la vita, proprio come aveva fatto lei tempo prima.

Un sorriso spuntò suo volto di Lauren.
Camila si abbasso al suo livello e disse ridendo "perché sorridi, ragazza strana, siamo in ospedale"

"Si ma ti amo"
Sorrise e la baciò.
"Si ti amo anche io"

La fine di una storia è l'inizio di un'altra


The end

A/N

È la fine *piange fino a morire*
È l'ultimo capitolo e la storia è completata, non farò un epilogo, sento che deve finire così, ho fatto davvero fatica a accettare che la storia fosse finita perché è una delle prime che ho scritto e a cui tengo moltissimo, è la mia bambina, non credevate che avrei davvero ucciso qualcuno ahahhahahhaahaaha (patata è stato divertente prenderti in giro, anche te Silvia) per favore commentate e fatemi sapere  Se la storia vi è piaciuta anche voi lettori fantasmi che non lasciate mai commenti, mi fareste davvero felice, questo è l'ultimo A/N della.storia (i'm emotional) però ho scritto una nuova storia, si chiama sex, dateci un'occhiata eh, grazie di.Tutto

Fra. Xxx.



High hopes (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora