Capitolo 14

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Lauren pov

Le gambe di Camila attorcigliate alla mia vita, le sue mani sulle mie guance le mie mani sui suoi fianchi, forse non era la posizione migliore visto che eravamo ancora in cucina, lei seduta sul lavandino, ma vi posso assicurare che questo era il momento più bello della mia vita.

Dicono di non calcolare la durata della tua vita con i respiri ma devi calcolarla con i momenti che il respiro te lo tolgono.

E vi assicuro che il respiro questo bacio me lo sta togliendo, e vi assicuro anche che se dovessi morire per mancanza di ossigeno mi andrebbe benissimo.

Non so cosa mi sia preso quando ho avuto il coraggio di baciarla, ma so cosa ho provato nel momento in cui lei ha ricambiato il bacio. Felicità.

La felicità è fatta di momenti o può essere una cosa permanente. Questo non è proprio il mio campo, fino adesso per me erano solo mementi, rari vorrei aggiungere, ma adesso, con questo bacio potei essere felice tutta la vita, ma allo stesso tempo se la possibilità di ripetere l'azione mi fosse negata allora non potrei mai più essere felice, non potrei neanche più godere di quei pochi mementi.
Ma un po' di rischio non ha mai fatto male a nessuno.

Continuo a baciarla appassionatamente ma non aggressivamente, so che non le piacerebbe. Metto un mano dietro il suo collo per togliere qualunque spazio ci posso essere tra di noi.
Lei sposta le sue mani dalle mie guance alle mie costole pericolosamente vicino ai miei seni.

La mano che avevo sulla sua vita la sposto leggermente sotto la sua maglietta, toccandole solo leggermente la schiena, poi la sposto un po' più giù e sollevandola dal sedere la porto su per le scale in camera mia. L'impresa non è facile visto che avevo gli occhi chiusi tutto il tempo ma per qualche miracolo divino arriviamo sane e salve. Sposto le mie labbra sul suo collo, e comincio a baciarlo, facendo sfiorare le mie labbra con la sua pelle. Sento il suo respiro affannato. Metto una mano vicino alla sua testa per sostenere il mio peso e una mano sulla sua pancia sotto la maglietta. Cerco di toglierla ma appena provo a sollevarla lei mi ferma. Mi stacco dal suo collo e la guardo, ha lo sguardo basso, vergognato.
"Ehy, scusa stavo andando troppo veloce" sussurro io per rassicurarla cercando di scendere dal suo corpo ma lei mi ferma mettendo le sue mani dietro il mio collo, le sue dita giocano con i miei capelli, cosa che mi tranquillizza subito.
" no, non è questo... È che" ancora non fa contatto visivo con me così le prendo il mento tra le dita e le faccio tirare su la testa.
"Puoi parlare con me" le sorrido per rassicurarla e in risposta mi sorride tristemente.
Si alza leggermente facendomi capire che devo spostarmi anche io. Si siede e siccome le sue gambe erano intorno alla mia vita mi ritrovo seduta di fronte a lei tra le sue bellissime gambe.
Lei si toglie la maglietta, e abbassa nuovamente lo sguardo. Abbasso gli occhi dalla sua faccia al suo corpo e capisco cosa sta succedendo, come avevo già visto il primo giorno ha dei lividi su tutto il corpo. Sono meno evidenti perché sono passati dei giorni però sono presenti e grandi. Provo a toccarle il fianco dove una macchia viola è presente ma lei mi toglie la mano dicendomi
"No , sono brutti non voglio che tu li veda"
"Vieni qui" le dico semplicemente indicando le mie gambe, segno che volessi su sedesse su di esse.
Fa una mossa per rimettersi la maglietta ma la fermo subito con un
"No vieni e basta"
Lei sempre timida si siede su di me, la circondo con le mie braccia e lei appoggia la sua testa sulla mia spalle giocando con le mani con i miei capelli. Non c'è imbarazzo in quello che facciamo, sembra quasi una cosa normale, un abitudine come se non ci conoscessimo solo da una settimana.
"Sei bellissima sai?" Le accarezzo la schiena.
"Non dire così" dice sprofondando ancora di più nel mio collo per poi aggiungere
"Guarda cosa mi ha fatto ed io ero troppo stupida per fermarlo" sento del bagnato sulla mia spalla e capisco che sta piangendo così decido di lasciarla sfogare e di stringerla più forte a me, continuando ad accarezzarla.
"Stavo per sposarlo quel brutto pezzo di merda e lui non mi chiedeva neanche scusa" le sue parole sono diventate quasi incomprensibili per il pianto ed è una cosa che sta distruggendo il mio cuore.
"Guarda" dice alzando la testa e indicando il livido sul fianco
"Guarda, me l'ha fatto due giorni prima del matrimonio" non sono più lacrime di tristezza, ma di rabbia, semplice e pura rabbia.
"Guarda" dice alzandosi definitivamente dal letto
"Questa me l'ha fatta perché non volevo andare a letto con lui" mi mostra la schiena
"Guarda" continua a piangere e non riesce più a parlare così mi alzo anche io e l'abbraccio ma lei si stacca e piange più forte "sono stata una stupida" dice singhiozzando.
"Ssh stai bene adesso" l'abbraccio di nuovo "va tutto bene" non si stacca stavolta
Mi stringe fortissimo come a chiedermi di non farla cadere e io non glielo permetterò.

"E... E se mi trovasse, sarebbe la fine"
"Non ti troverà"
"Come lo sai?"
"Lo so"

Non parliamo per un po' e aspetto che si calmi poi mi stacco e le mostro il braccio dove giusto sotto il gomito c'è una cicatrice.
Lei la guarda e dico "me l'ha fatto mio padre, 10 anni, doveva spegnere la sigaretta e non c'era un portacenere" lei la tocca e poi la bacia.

Mi tolgo anche io la maglietta, prendo la sua mano e la metto sulle costole più basse
"Due costole rotte, non sono neanche andata in orpedale, senti la differenza dalle altre?" Lei annuisce e poi le bacia facendomi venire i brividi.
Mi giro e la guardo girando la testa
"Era ubriaco e sbagliando mira ha beccato me con la bottiglia di vetro invece che la parete" sento le sue dita scorrere su tutta la lunghezza della cicatrice che va da fine scapola e continua per 10 centimetri.
Poi sento le sue labbra che la baciano ripetutamente. Mi giro di nuovo poi le prendo il viso tra le mani e la bacio dolcemente.
"Le cicatrici raccontano una storia, i lividi anche se scompariranno raccontano una storia, non ce ne dobbiamo vergognare, non devi vergognarti della tua storia, devi mostrare fiera le tue ferite che dicono 'guardate sono ancora qui non mi hanno trascinato giù' "
Ci guardiamo negli occhi, mi guarda con tanta intensità, poi si avvicina e mi bacia mettendo le mani dietro il mio collo.
Le lascio un altro bacio a stampo poi le prendo la mano e la faccio sdraiare sul letto, mi metto affianco a lei a l'abbraccio.
"C'è la cena giù" dice ridendo per la prima volta da troppo tempo.
"Ssh dormiamo" la stringo più forte avvicinandola a me dai fianchi.
E ci addormentiamo.

Narratore pov

per tutta la notte, Lauren si svegliava solo per assicurarsi che la cosa migliore che le sia mai capitata fosse ancora tra le sue braccia e si addormentava col sorriso quando si accorgeva che il letto non era vuoto.

A/N

Ciao genteeeeee
Love you
Scusate l'enorme ritardo ma almeno il capitolo è lungo, mi ci sono impegnata
E per sapere se dovrei continuare e se vi piace ancora la storia commentate o votate
Ciao 👋❤️💘❤️💘❤️💘❤️💘❤️💘

High hopes (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora