Mi sembrava di aver bevuto un'intera botte di vino e di essermi addormentata su un materasso di spine, per non parlare della sensazione di amnesia momentanea. La testa doleva da impazzire e le articolazioni di braccia e gambe sembravano non voler collaborare a muoversi. Aprii gli occhi e subito li stropicciai per la luce forte che entrava dal finestrino di un'automobile. Mi misi a sedere e guardai fuori. La macchina era parcheggiata in una foresta di alberi altissimi e dalle foglie verdi. In fondo, parecchio lontano da dove mi trovavo, si estendeva un lago la cui acqua splendeva sotto i raggi del sole, creando una scia di luce sulla superficie. Accovacciato lì vicino, un ragazzo vestito completamente di nero stava lavando dei vestiti. Mah... Cercai di ricordare cosa fosse successo e perché mi trovassi lì: era suonato l'allarme e avevo seguito gli altri Allievi verso la palestra che avrebbe dovuto tenerci al sicuro, le luci si erano spente e... qualcuno mi aveva acciuffata. Non ricordavo nient'altro, niente che potesse tornare utile. Guardai il ragazzo che era ancora accovacciato davanti al lago. Non poteva essere molto più grande di me e non l'avevo mai visto all'Accademia. Perché mi aveva rapita? Aprii lo sportello e una fresca aria dall'odore di fiori mi solleticò il viso.
Pensai a come comportarmi e l'unica soluzione che trovai fu quella di usare il mio Dono e sorprenderlo alle spalle. A quel punto avrebbe per forza dovuto darmi le informazioni che mi servivano per tornare indietro. Sì, era la cosa migliore da fare, la mia unica possibilità. Purtroppo il mio passo non era poi tanto felpato.
Si accorse di me ancor prima che facessi un cenno nella sua direzione. I suoi occhi verdi - che al momento furono l'unica cosa a cui riuscii ad aggrapparmi - mi squadrarono, come se non potessero credere che avessi preso in considerazione l'idea di affrontarlo. Il ragazzo si alzò in piedi, asciugandosi le mani sulla maglietta, sorridendo in modo arrogante.
Cercai di richiamare l'acqua del lago per formare una bolla e immobilizzarlo, ma non accadde nulla. Sembrava divertito dal mio tentativo inutile di difendermi e continuò a sorridere in modo strafottente, scuotendo addirittura la testa.
Si avvicinò lentamente, portando fra le mani quella che sembrava una felpa sporca e fradicia. Era striata di rosso e strappata.
«Ciao Bella Addormentata» disse, quando fu a soli pochi metri da me. «Io sono Damon, piacere di conoscerti. Tu, invece?».
Rimasi ferma ad osservarlo, pensando a quanto fossi nei guai. Damon ancora aspettava la mia risposta, ma non lo avrei accontentato. Fece un sospiro teatrale e mi guardò dritto negli occhi, come se fosse deluso. Poi disse solo: «Buonanotte». E tutto si fece buio.
Il rumore della macchina in movimento era talmente delicato, che quasi fu un'ingiustizia svegliarsi. Aprii gli occhi; mi trovavo sui sedili posteriori di una macchina e lui era alla guida. Decisi di osservarlo prima di prendere qualsiasi decisione. Damon aveva capelli neri che risaltavano in contrasto con la pelle chiara, quel tipo di pelle per cui le ragazze spendevano un sacco di soldi in creme e cosmetici. Non riuscivo a vedere gli occhi, ma già sapevo già che erano verdi. Indossava una maglietta nera e jeans dello stesso colore, più chiari nei punti in cui avevano iniziato ad asciugarsi. Le braccia erano una mappa di cicatrici vecchie e nuove e tagli profondi, che non potevano risalire a più di qualche giorno prima.
«Dove mi stai portando?» chiesi all'improvviso, sperando di sorprenderlo.Damon però rimase tranquillo, continuando a tenere gli occhi fissi sulla strada dinnanzi a sé. «Non credo che tu sia nella posizione per fare domande, eh, Bella Addormentata?».
«Smettila di chiamarmi così» sbottai. Provai a mettermi seduta, e solo allora notai di avere mani e caviglie legate con una corda.
«Si chiama Corda di Morf. È molto utile, sai? Mio padre me l'ha regalata quando avevo dieci anni. Non permette l'afflusso dei poteri, ma se vuoi provare fallo pure... è molto divertente prendere scariche elettriche» spiegò, incontrando il mio sguardo sbigottito dal riflesso dello specchietto retrovisore.
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Il Dono - In viaggio verso l'aldilà
Fantasy[ANTEPRIMA: fino al capitolo 13] Storia vincitrice dei Wattys2016 nella categoria "Tesori Nascosti". Da aprile 2017 in libreria! Il modo migliore per sfuggire alla quotidianità, per Alex, è scrivere storie fantastiche sul suo vecchio quader...