capitolo 15: amore e famiglia

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Dal capitolo precedente

_Gian...stai scherzando... dimmi cos e_si abbassa mi bacia delicatamente sulla guancia e mi dice _siamo fratellastri_...
Improvvisamente...

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Pov'S Gianluca
Improvvisamente cade tra le mie braccia priva di sensi.

Pov'S stella
Mi sveglio lentamente e mi ritrovo in una camera di ospedale. Giro con gli occhi guardandomi intorno e trovo Gianluca seduto accanto a me che mi accarezza il viso dicendo _buongiorno..mi hai fatto preoccupare sai?_
Sorrido debolmente _che è successo?_
Lui abbassa lo sguardo ed improvvisamente ricordo tutto. Ho un dolore al petto ripensandoci. La cena, il pranzo dai miei e dai suoi, i suoi che non potevano vedere me e i miei che non potevano vedere lui. Il motivo di questo.
_Stella io...lo so che ci faremo del male ma..._
_sí_ lo interrompo io... _meglio sapere tutta la verità_ mi dà un dolce bacio sulla fronte e dice _vuoi riposarti prima?_
_no sto bene...grazie_ gli sorrido. La sola idea di stargli lontano mi uccide. Penso ai miei e a come cavolo sia possibile. ..fratellastri? !?!
_allora li vado a chiamare_ dice alzandosi
_ok_ rispondo io sedendomi sul letto.
Lo vedo allontanarsi e già sto peggio.
Poco dopo entrano in stanza i suoi e i miei... fratello incluso. Chiudono la porta e Gian dice _noi. ..vorremo sapere la verità...tutta...dall'inizio. I dettagli._
Mi passo una mano tra i capelli e faccio un respiro profondo. Gian mi fa un cenno con la testa per chiedermi se sono pronta e io annuisco. Parla Ercole. _Gian Ernesto sa tutto. Glielo abbiamo detto dopo il pranzo. Partiamo dal presupposto che abbiamo sbagliato a non dirvelo subito ma viste le circostanze è il momento. Stella, tuo padre Alberto , conobbe mia moglie Leonora quando avevano appena 18 anni ebbero una storia e nacque Gianluca . Un anno dopo la storia finì e da Alberto e Daniela nascesti tu. Quindi GIan. ..Non sono tuo padre anche se ti ho cresciuto come tale. Ci dispiace avervi nascosto la verità così a lungo ma volevamo proteggervi...e a noi andava bene che voi staste insieme fin quando per puro caso non abbiamo saputo i vostri cognomi. Ci siamo informati e abbiamo scoperto tutto.Non era previsto nè che vi incontraste nè che tanto meno che vi innamoraste.._
Povero Gian... Sapere improvvisamente che la persona che ha sempre considerato suo padre un reltà non lo è... Gian è impassibile sembra che qualcuno lo abbia appena trafitto con una lama. Poi dice _potete uscire?_ è serio, freddo.
Tutti ubbidiscono annuendo. C'è una tensione incredibile. Appena tutti fuori chiudono la porta. Gian è in silenzio. Cerco di alzarmi con fatica e vado a sedermi accanto a lui in fondo al letto.
Appoggio la testa sulla sua spalla. Lui si gira, mi abbraccia, e improvvisamnete scoppia a piangere. Io lo bacio sulla testa e gli strofino la mano sulla schiena e sul viso. Vorrei vederlo stare bene ma non posso fare niente.
_mi dispiace Gian. Ti amo_ forse potrebbe consolarlo...
Senza staccarsi mi sussurra _non mi lasciare Stella. Ti prego resta qui._
_Gian stai scherzando!? Non vado da nessuna parte io... Non ti lascio solo_
Non lo posso vedere così... al solo pensiero che mio padre è stato con un'altra mi viene da vomitare ma in fondo è il passato. Quello che sta davvero male adesso è Gian... gli tiro su il viso con le mani e gli asciugo le lacrime _mio padre..._ dice _mio padre...l'unico con cui ho avuto sempre il rapporto perfetto, il rapporto ideale. In realtà è solo il marito di mia madre._
_GIAN mi dispiace...Non ti posso vedere così. ..ce la farai, lo supererai.. _ gli aggiusto il ciuffo e lo bacio delicatamente sulle labbra. Qualcuno faccia qualche magia e lo faccia sorridere!
_come stai tu?_ mi chiede.
_adesso non importa io sto bene tranquillo_ lo rassicuro io.
Riesce a preoccuparsi per me anche quando sta così...
Bussano alla porta della stanza.
Gian annuisce indicandomi con la testa di fare entrare. _avanti!_ dico io.
Entrano Ignazio, Aurora, Piero ed Elisa.
Corrono ad abbacciarci. Sanno tutto.
Parliamo un po' ma Gian non apre bocca. Mi fanno uscire e torniamo
a casa. Gian per ora non vuole tornare dai suoi e sicuramente vedere Alberto non lo avrebbe aiutato. Così io e lui prendiamo periodicamente una stanza in un albergo poco distante. Forse isolarci per un po' potrebbe farci, fargli bene.
3 GIORNI DOPO
Pov'S stella
Non abbiamo più visto nessuno dal giorno in ospedale. Gian non sembra stare meglio ma spero di sbagliarmi.
Deve distrarsi
_amore ti va se andiamo a fare una passeggiata più tardi?_ propongo
_scusa amore...Non ho tanta voglia._
Rifiuta lui.
Mi siedo sul letto accanto a lui e gli dico _Gian lo so che stai male. Ma devi reagire_ scoppio a piangere ripensando a mio padre che è anche il suo.
Gian mi abbraccia _Stella sono stato menefreghista...Non ho pensato per niente a come potevi stare tu. Tu mi sei stata vicino e io non ti ho minimamente aiutata. Scusa... dopo andiamo a passeggiare _
Non era questo che intendevo non volevo farlo sentire in colpa
_tu per me non sei un peso. Ricordatelo._ dico io.
Non sono proprio i giorni migliori della nostra vita ma finché stiamo insieme ci facciamo forza.
Lui mi stringe a sè e ci addormentiamo così.
Pov'S gianluca
Mi sveglia la vibrazione del mio cellulare mi viene un colpo vedendo chi è...
Martina
Gian ho saputo quello che ti è successo...ti prego vediamoci, sono così dispiaciuta.●
Già non voglio uscire poi l'idea che ci sia lei non mi attira gran che.
_chi è amore?_ si svelfi Stella mezza addormentata
_scusa. .ti ho svegliata? _ chiedo io preoccupato
_no no tranquillo ero già sveglia__
_è Martina _ la informo
Si incupisce _che vuole? _
_vorrebbe vedermi.. sa quello che è successo_
_puoi andare se vuoi _ dice calma. Poi mi sorride.
_non la voglio vedere. Ho già abbastanza problemi per conto mio _ dico io.
_forse aprirti con qualcuno che non sia io potrebbe farti bene_ dice lei
_non voglio che sia lei e poi tu vai benissimo._
Pov's stella
Mi è costata tantissimo l'ultima frase ma volevo il suo bene.

A voi il quindicesimo
A presto;)
Sarah




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