Dopo la lunga attesa che ha dovuto aspettare, Harry aveva il diario davanti a lui, in questo preciso istante quel piccolo libro era sulla sua scrivania, prese l'oggetto tra le mani girandolo e rigirandolo come per capire cosa fosse, ma forse voleva solo studiarlo con lo sguardo. Accarezzò la leggera copertina nera di pelle, girò il diario mostrando il retro notando che in basso al centro si trovava una scritta dorata, passò il dito su di essa per poi leggere ad alta voce il nome, nel suo tono c'era curiosità nel sapere chi fosse «Tom Marvolo Riddle» dunque decise di aprire il diario per dare una risposta alle domande che si stava ponendo, dopo averlo aperto notò un piccolo particolare, la prima pagina anche se invecchiata dal tempo era completamente bianca, tutte le pagine erano così, non una singola macchia di inchiostro in tutto il diario. Prese la sua penna piuma, la impregnò del liquido nero e iniziò a scrivere «Mi chiamo Harry Potter» neanche il tempo di scrivere che le parole scomparvero ma al loro posto ne apparvero delle altre «Ciao Harry Potter, il mio nome è Tom Riddle», Harry incuriosito più che mai continuò a scrivere «Sai qualcosa a riguardo della Camera dei segreti?» la scritta scomparve nuovamente e al suo posto uscì un sì «Puoi dirmi qualcosa?»,un no secco apparve, ma subito dopo «Lascia che ti mostri» le pagine del diario iniziarono a muoversi da sole e Harry si ritrovò nei corridoi di Hogwarts a ritroso nel tempo, davanti a lui vide un ragazzo camminare, corse verso di lui gridando ma sembrava non lo sentisse, dopo, lo raggiunse, lo vide fermo davanti le scale, lo guardò attentamente rimanendone estasiato. Si avvicinò ancora un po' dopo aver capito che lui non poteva vederlo, notò il suo sguardo serio dopodiché si concentrò sugli occhi blu come il lago accanto ad Hogwarts, i capelli perfettamente apposto su un lato della fronte un po' mossi ma neri come la pece, il viso delineato da un'espressione seria con le guance scavate, Harry scosse la testa per liberarsi dai pensieri sul ragazzo misterioso, dalle scale scesero delle persone con una barella con un corpo sopra e dopo di loro Silente, chiamò il ragazzo, Harry rimase ad ascoltare il dialogo «Tom!», lo chiamò con la sua solita voce rauca da anziano «Mi dica signore» si avvicinò a lui, Harry dopo aver sentito la sua voce sì sentì bene, una voce calda che mai in vita sua aveva mai sentito, forse, neanche la voce della tanto amata e defunta madre avrebbe avuto il medesimo effetto su di lui.
«Devi dirmi qualcosa?» chiese Silente guardandolo, la sua espressione si rilassò scuotendo lievemente la testa «No signore, nulla». Dopo che Silente se ne andò, il ragazzo scese le scale e corse via, Harry lo seguì per capire dove stesse andando, Tom entrò in una stanza dove in essa si trovava anche Hagrid.
Harry rimase a guardare cosa stesse succedendo ma poi in un attimo venne trasportato indietro nella sua camera, il diario si chiuse, il giovane decise di prendere il piccolo libro e nasconderlo in mezzo ai libri per poi alzarsi dalla sedia e andare a riposarsi nel suo letto a pensare a quello che era appena accaduto.Il mattino seguente, Harry parlò dell'accaduto con i suoi migliori amici, Hermione e Ron, gli raccontò tutto quasi ogni singolo particolare tranne del ragazzo, sapeva che quel ragazzo misterioso era il proprietario del diario ma non voleva dirgli il suo aspetto, infatti quando lui pronuncio quel nome arrossì ma non ci fece caso, non voleva pensare che era attratto da lui, perché, forse, era una persona cattiva o addirittura, il tanto ricercato erede di Salazar Serpeverde, cioè l'unico che oltre al fondatore della scuola di magia e stregoneria poteva aprire la misteriosa Camera Dei Segreti, dunque decise di non dirgli nulla e di andare la sera nuovamente indietro nel tempo, lui si provava a convincere che voleva andarci solo perché pensava che volesse scoprire qualcosa in più ma in realtà nel profondo era cosciente che voleva vederlo ancora, almeno per capire chi fosse realmente quel ragazzo, la curiosità era troppa.
Hermione sempre più convinta che fosse Draco Malfoy il vero erede di Serpeverde, Harry nel profondo lo sperava, per non rischiare di dover lasciare Tom. Ron invece non credeva che il giovane Malfoy potesse aver aperto la Camera dei segreti, anche perché le voci inquietanti che sentiva Harry erano di un serpente o almeno una persona che sapeva parlare il Serpentese, loro sapevano che solo Harry fino adesso era in grado di parlarlo, infatti quando mostrò la sua dote il giovane ragazzo, il ragazzo biondo ne rimase terrorizzato perché l'unica persona che poteva parlalo era l'Innominato dato che con lui aveva il suo fidato serpente Nagini.Dopo le solite lezione che durarono fino il pomeriggio, Harry con una scusa disse di voler andare in camera a studiare perché si sentiva male e preferiva stare da solo. Dopo essersi cambiato, si sedette alla sua scrivania di legno d'acero, prese il diario ben nascosto da mani curiose, lo appoggiò sulla superficie aprendolo nel mezzo, tirò un respiro profondo, prese la sua penna piuma dal barattolino di inchiostro, rimase con la mano sospesa perché non sapeva cosa scrivere, un altro respiro profondo e scrisse con la mano tremante «Mostrami...» la frase che si simulò nella mente gli sembrava banale ma quella parola gli bastò, anzi, al diario bastò per farlo tornare indietro. Harry si trovava nella sua camera, davanti alla sua scrivania dove lui era seduto e scriveva sul diario, il giovane mago si avvicinò al ragazzo notando che ogni parola che scriveva scompariva all'improvviso, non aveva il tempo di leggere che si smaterializzava, alzò lo sguardo notando che difronte a lui c'era uno specchio, anche il ragazzo fece la stessa azione ma si girò subito verso Harry, chiudendo il diario e ringhiando un «Chi sei tu?» si alzò di colpo uscendo la bacchetta puntandogliela conto «Puoi vedermi?», «Sì» Harry dentro di se stava esultando come il bambino qual era ma intanto si stava rimpiangendo per la sua giovane età a confronto del ragazzo difronte a lui. «Sei uno studente?» gli chiede il ragazzo dai capelli neri «Sì ma non in questo arco di tempo» rispose un po' timoroso «Cosa vuoi dire?», «Vengo da un'altra epoca»,«Se vuoi rimanere non ti conviene» il ragazzo lo guarda storto, Harry sorrise e disse «Tornerò nella mia epoca quando ciò che mi ha portato qui lo riterrà giusto».
BOOM ECCOMI QUI DI NUOVO!
la storia mi sta iniziando davvero a piacere e questo racconto in terza persona mi ispira, ah ed è la prima volta che lo faccio quindi se sbaglio qualcosa non uccidetemi.
commentate per farmi sapere cosa ne pensate
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Call me Tom, not Voldemort
FanfictionNella notte in cui Harry decise di scrivere su quel diario tornò indietro nel tempo a comando del suo proprietario per mostrarli ciò che accadde, Harry quando lo vide ne rimase estasiato, i suoi movimenti eleganti, la sua espressione sempre seria, i...