Untitled Part 3

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Nel giro di pochi minuti, lo strano comportamento di Mark fu più comprensibile da tutti i presenti.. persino dal mio fratellino Erik che utilizzò la maglia di Michael per asciugare le lacrime che scesero a raffica dal suo viso.

'Verranno a prendervi domattina presto e il ritrovo sarà proprio quì' si sbrigò a dire il postino con una certa freddezza.

Seguirono secondi interminabili per tutti; fino a quando quel silenzio angosciante venne spezzato dal pianto di una madre che singhiozzando pronunciò delle parole che mi fecero morire dentro: 'Quei mascalzoni vogliono aggredire la nostra terra e i nostri soldati austriaci ci........'

Quelle parole che in un istante fecero accelerare i battiti del mio cuore, furono subito fermate dal suono sgradevole di una macchina a vapore che, secondo le mie orecchie andava a massima velocità.

Mamma prese per mano il piccolo Erik.. molto velocemente raggiunsero la nostra casa e si rifugiarono lì per evitare che quei mascalzoni potessero prendere anche loro.

Per me e papà invece, ogni nascondino sembrava essere troppo vicino al nemico..

Senza esitare, un soldato armato, mi mise con violenza le mani dietro alla schiena e con le sue stesse mani poco pulite e sanguinanti da tutte le parti mi diresse verso le altre persone a cui era stata fatta la stessa cosa....

Nell'istante in cui quel soldato fece quell'azione di cui ancora oggi il mio cervello vuole eliminare dalla propria testa, io non riuscii assolutamente a liberarmi dalla presa per poter scappare..!!

L'unico movimento lo stavano facendo i miei occhi che dopo essere saliti sull'automobile a vapore, sbattevano velocemente per far scomparire quelle lacrime di terrore dovute all'istante prima.



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