Aprii gli occhi e mi feci dirigere dal soldato su quella specie di macchina.
Io Devis Gruber non avevo alcuna via di scampo; sapevo che quella strana macchina sarebbe stato l'unico posto su cui avrei dovuto stare per qualche ora.
Papà con una presa potente mi teneva strette entrambe la mani... io ero di fronte a lui e con tanta tristezza nel cuore lo vidi accasciato su quel misero pezzo di sedile che rimaneva libero.
Una donna dagli occhi celesti senza esitare dal ferire tutti e presenti si sbrigò dire a tutto volume: 'Siete dei bastardi!! Volete sfruttare noi, bravi uomini Austriaci per combattere la Guerra'.
Una scossa mi fece fare un balzo e mi ritrovai ancor più vicino alla donna che urlò pochi istanti prima.... con uno sguardo consumato dal terrore la guardai e notai degli occhi rossi.... rossi di chi ha pianto ininterrottamente ed in silenzio per tutto il tragitto.
La donna dal nome misterioso, mi stava per sussurrare qualcosa nell'orecchio destro, quando papà la provocò dicendole che solo un'incosciente arriva a dire cose così scioccanti davanti a dei bambini.
Bloccai la signora e mi alzai in piedi; io e gli altri bambini presenti eravamo gli unici in grado di rimanere perfettamente in piedi, senza arrivare a toccare con la testa.
Si stava instaurando da pochi minuti un clima di polemiche tra la signora e papà e, solo alzandomi in piedi avrei potuto ottenere l'attenzione di tutti e fermare la discussione.
La macchina si fermò all'improvviso.... non feci in tempo a voltarmi, che mi ritrovai con tutto il corpo a terra.. afferrai la mano di papà; con attenzione mi stava scrutando su tutto il corpo per vedere se mi fossi fatto male da qualche parte.
Nessuno ha osato dire una sola parola; gli unici a farsi sentire erano i 2 soldati che con tono minaccioso gridarono di scendere e di metterci in fila indiana.
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The Dark hole
Historical Fiction..Correva l'estate 1944... Una corrente d'aria gelida proveniva da sopra le nostre teste; erano ormai diversi giorni che il freddo ci 'teneva compagnia' costringendoci a tenere accesa assiduamente quella misera candela, quanto meno da portare un min...