Chapter 18 - Le chiavi di casa

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MARCO POV

<<Dammi altri dieci minuti e andiamo, okay? Ho bisogno di sapere che sta bene..>>
Sono seduto sul muretto umido di pioggia davanti a casa di Alessia, lei non si vede, la sua macchina nemmeno.

<<Sono loro? Col taxi intendo..>> domanda Lorenzo indicando la battuta col dito.
Alessia ha la testa appoggiata al finestrino destro, come la notte del luna park, che poi fosse solo la notte del luna park quella.
Una ragazza pallida e secca sostiene alessia con un braccio, più come supporto preventivo che come sostegno.

La chiamo e lei alza lo sguardo. Vedo la ragazza dai capelli rossi alzare gli occhi al cielo e mormorare qualcosa.
Alessia cammina verso di me a passo di marcia, si avvicina fino a starmi a una spanna è poi mi molla uno schiaffo in piena faccia.
Prima che possa aprir bocca me me sento arrivare uno dal verso opposto.
Alle mie spalle Lorenzo scoppia in una risata sommessa. La ragazza ha carattere, mormora.
Blocco il suo polso con la mano mentre la sento strillare a pieni polmoni <<Chi cazzo era quella? Cazzo, Marco, io nemmeno ci volevo uscire con te, non volevo entrare nel tuo cazzo di mondo tutto palchi e telecamere. Sarò diverso hai detto. Non dovrai mai essere gelosa dicevi anche. - mi imita cercando di fare la voce grossa, ma fra il respiro spezzato dal pianto imminente e i bicchieri di troppo finisce a sembrare una stupida parodia - E invece? Indovina chi finisce a fare il bastardo?>>
Ha gli occhi lucidi e odora di alcol.
Indossa un abito nero a metà coscia un cappotto scuro. Troppo. Troppo corto, troppo scollato, troppo. Mi prudono le mani all'idea che qualcuno possa averla vista vestita così.
<<Ale, di che cazzo parli, quale ragazza?>> le domando pur consapevole della sua scarsa lucidità.
<<Quella che baciavi ieri pomeriggio in questa cazzo di foto, bastardo! - strilla - E non chiamarmi Ale!>> aggiunge rifilandomi l'ennesimo schiaffo.

Estrae il telefono dalla tasca e lentamente glielo sfilo dalla mano.
Gli occhi le si fanno lucidi e la ragazza meravigliosa davanti a me si trasforma in un fiore spezzato. Accasciata su se stessa prende a asciugarsi le lacrime.
<<Posso dirti una cosa? Io la sto baciando, o almeno per quanto una situazione del genere equivalga a baciare qualcuno. Vuoi vedere una cosa? - le domando porgendole una mano a rialzarsi - Vuoi vedere come sono andate le cose?>>
Alessia si rialza e i suoi grandi occhi verdi sono cerchiati da profonde occhiaie nere.
Mi crede un bastardo? Ha ragione di crederlo ma si sbaglia.
<<Non voglio avere niente a che fare con te. Non mi fido più di te.>> mi urla contro.
Respiro a fondo e incasso il colpo.
Sento il peso delle sue parole sulle spalle.
<<Una scommessa. - cerco di spiegarle avvicinandomi a lei - Ha scommesso con le amiche che mi avrebbe baciato all'instore. È tutto qua, ecco perché non te ne ho parlato. Era solo un'idiozia. È una ragazzina quella.>>
<<Per scommessa e in quell'istante ti fanno una foto, strano vero? Marco non mi dire cazzate almeno, ti prego..>>
<<Se giuri di non prendermi più a schiaffi ti mostro il video, perché si, c'è un video, quindi direi che una foto a confronto è niente.. E tu sei ubriaca, Alessia.. Merda. Odio vederti così. Lo odio con tutto me stesso..>>

<<Guarda..>> esclamo muovendo un solo passo, cauto, verso di lei e porgendole il telefono.

Stai registrando? Tocca a me, sono la prossima! - esclama una ragazza bionda, dai capelli riccissimi alla telecamera, mentre le amiche sotto ridono di sottecchi - Ragazze, qua il butta fuori ci sbatte fuori, pronte a riprendere!

Alessia fissa lo schermo, immobile, gli occhi gonfi e spalancati. Tanto concentrata da far paura. Tanto concentrata da non staccare gli occhi nemmeno durante la scena del bacio.

<<Io.. Io vado a casa..>> esordisce senza aggiungere altro. Muove tre passi lenti e instabili.

<<Dammi le chiavi! - ordino a quella che suppongo debba essere Simona - Le chiavi di casa, dai!>>
<<Ti aiuto io..>> si limita a dire.
Mi bastano un paio di passi per raggiungere Alessia prima che attraversi la strada.
La sollevo in braccio avviandomi verso il portone. Alessia appoggia lenta la testa su di me mentre le lacrime le rigano il viso, cariche di nero pece del mascara colante.
In una frazione di secondo la pioggia ricomincia a battere, su di me, su di lei e su questa scena raccapricciante.
Simona apre il cancello di casa lasciandoci passare mentre sul viso di Alessia le lacrime si mischiano alla pioggia.

She || MADHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora