La Fornace-2

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Durò un istante, un istante soltanto. Mi balenarono nella mente gli insegnamenti del mio maestro! Calma sangue freddo! Loro erano degli esseri antichi, imprevedibili e non potevano mantenere il controllo del loro corpo, non quando l'eccitazione li riempiva.
Un artiglio color ambra, mi sfiorò il muso. Non riuscendo a colpirmi continuò il movimento verso il basso, torcendo il busto e arrivando a colpirmi con il braccio opposto. Questo andò a segno sulla spalla sinistra. Mi dovetti mettere su un ginocchio per non essere sbalzato via: la forza era impressionante, la velocità sfiorava l'incredibile. La magia non è creare un oggetto d'oro dal carbone, ma creare una spada di diamante dallo stesso carbone.
Dopo il colpo completò il giro, voltandosi verso di me: un ghigno era piazzato sopra alla sua bocca. Guardai la mia spalla: uno squarcio mostrava quasi l'osso. Iniziarono a salirmi l'adrenalina e la rabbia. Digrignai i denti e mi slancia per prendere più forza e gli tirai un pugno, che cadde nel vuoto. Allora ne tirai un altro, un terzo ed un altro ancora. Tutti a vuoto, arrivavano ad un pollice dal suo petto, ma non lo colpivano mai. Continuavo a correre verso di lui cercando di colpirlo. Tra fendenti menati con la coda, graffi che non andavano a segno, schiocchi di fauci, mi accorsi che la luce arancione del fuoco aumentava sempre di più.
Luriud sembrava non fare nemmeno fatica, mentre io iniziavo a vedere delle stelle ai bordi degli occhi. Tentai un ultimo affondo con la zampa destra, ma mancai l'avversario ancora una volta. Il suo ghigno era diventato una risata di scherno.
La sua risata squarciò l'aria: - INUTILE! Questo sei tu! Non sei nemmeno riuscito a colpirmi! - un'altra risata sgorgò dalla sua bocca, e urlando aggiunse: - TI FARÒ PROVARE IL DOLORE DI UNO CHE MUORE! - Detto questo scattò in avanti colpendomi il torace. La forza fu tale da scagliarmi contro una delle fornaci. Non capii niente per quello che mi sembrò un tempo infinito. Quando mi riebbi, Luriud si stava pulendo un artiglio. - Non puoi proteggere te stesso, come può un essere come te credere anche solo per un istante, di poter proteggere un Re? - Sembrava quasi che ciò che diceva, fosse scritto. - Sei inutile Serth, inutile come un filo d'erba in un mucchio di rocce. -
Non lo potevo più sopportare. Nonostante lo squarcio al torace, mi alzai cercando di non cadere - "Un filo d'erba in mezzo a un mucchio di rocce" come dici tu, è simbolo di speranza e di... RINASCITA - L'ultima parola uscì come un urlo dalla mia gola. Si stava avvicinando a me con un ghigno. Come d'istinto iniziai a tastare la fornace, immersi anche una mano dentro al fuoco. Non bruciava, sembrava una vasca di acqua calda, con all'interno un pezzo di metallo! Mi si illuminarono gli occhi. Lo tirai fuori, ed una forza mi fece eseguire un affondo perfetto, poi un altro e un altro ancora, qualcosa entrò nella spalla di Luriud  che mi  guardò con gli occhi pieni di stupore. I nostri sguardi si spostarono sulla mia mano destro: una guardia semplice, incorniciava un'elsa color rosso fuoco e una lama cremisi era affondata nella spalla del Maestro della Fornace.
Luriud parlò, con una voce piena di emozione - Ti chiedo scusa per le parole che ti ho rivolto, per farmi perdonare guarirò le tue ferite e ti insegnerò tutto ciò che conosco, Guardia del Re! -



Mi dispiace di aver fatto due mesi di fermo! Ero indeciso se continuare la storia o meno, ma poi la mia miglior amica a cui voglio tanto bene, mi ha convinto! Spero che vi piaccia questo nuovo capitolo, e che continuate a leggere la mia storia!
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Il regno dei Draghi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora