Lo spicchio cremisi -2

162 11 0
                                    

Freddo. La Fornace si trovava nel posto più freddo del Nord. Questo permetteva alle armi di forgiarsi ad una temperatura mite, e non troppo fredda né troppo calda.
Guardai a terra e vidi la neve, così bianca e pura! Così bella e seducente. Non riuscivo a pensare al male in quel momento.
Un flash mi fece rivedere i due assalitori, e il mio Re che piangeva. Serrai i pugni e menai la coda in aria. La rabbia giungeva pian piano dalle zone meno remote della mia mente.
Non potevo prendermi il lusso di riflettere sulla vita o sulle meraviglie del mondo.
Guardai la fornace: un tempio grigio simile ad un palazzo, due pilastri introducevano al tempio, nella roccia si intravedevano delle spade. Sembravano esser state scolpite all'interno dei blocchi di pietra. Solo la magia poteva fare quel lavoro. Entrai dentro dirigendomi verso il cortile di addestramento, laddove avrei passato parte della mia vita. La struttura dell'edificio era pressoché monotona: pilastri di un verde scuro, corridoi con grandi colonne, vasche di metallo e di fuoco erano in posto strategici. Quel tempio era relativamente grande, anche se sospettavo ci fossero delle aree ancora nascoste a me.
L'entrata al cortile scoperto era preceduta da degli archi formati dalle colonne. In mezzo al cortile c'era un tavolo con dei diversi tipi di armi: mazze chiodate, spade, lance ma anche scudi, archi, balestre, frecce, dardi.
Vi erano dei manichini rivestiti da armature lucenti, paglia, cuoio e anche con dei bersagli. I manichini seguivano il senso del cortile, vale a dire circolare.
Sotto al tavolo vi era una specie di botola, o forse era solo un simbolo appartenente all'era antica.
Feci un passi verso il tavolo. Con più attenzione notai che il cortile era formato da cerchi concentrici leggermente ricurvi verso l'interno. Passo dopo passo, arrivai al tavolo.
Di pietra con delle rune sopra, sembrava costruito solo per fare volume.
Era tutto molto normale. Tranne che per una cosa: fuori dalla porta centrale del Tempio il terreno era ricoperto dalla neve, il cortile era scoperto ma non vi era un solo cristallo!
Ci pensai su un attimo, ma quel posto era impregnato di magia, perciò poteva anche essere normale. Misi una mano sulla spada, e la sguainai in maniera lenta ma decisa. La lama sbraca ancora stranissima: il doppio filo cremisi, poi andava, via via che si arrivava alla guardia, diventando opaco. Appoggiai la spada sul tavolo con delicatezza. La lasciai lì per perlustrare il cortile. C'erano delle statue raffiguranti dei draghi in armature, con lo sguardo fiero. Le colonne erano scanalate, dello stesso materiale delle pareti.
Rimasi fermo e un suono, o meglio un ticchettio, attirò la mia attenzione. Restai in silenzio in attesa di capire da dove venisse. Mi voltai allora verso il tavolo, con un piccolo sospetto in mente.
Guardai la mia spada, e notai che stava gocciolando qualcosa che assomigliava al sangue.

Il regno dei Draghi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora