Capitolo 2 - The dream

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Stavo camminando di fianco ad un ragazzo, non sapevo chi fosse, ne perché ci stessi camminando insieme.

Mi accorsi che tutti si voltavano a guardarci e poi ci sparlavano dietro, non capivo il perché.

Mi voltai e guardai il ragazzo, lo fissai profondamente, i suoi occhi erano verdi, ma non il classico verde, erano verde Jess, il suo colore.

Stavo per aprire la bocca per chiedergli come mai tutti ci stessero guardando, ma un suono improvviso mi prese alla testa, mi accasciai a terra...

Aprii gli occhi.

Rimasi qualche secondo immobile a fissare il soffitto, mentre la macchina infernale continuava a dirmi che era ora di prepararsi.

Allungai il braccio e spensi la sveglia.



Erano le 7:22 e io stavo aspettando la 27 che mi avrebbe portato praticamente fuori scuola quando mi resi conto che dal momento in cui mi ero svegliato non facevo altro che chiedermi chi fosse il ragazzo del mio sogno e dove lo avessi già visto.

Pochi minuti dopo mi raggiunse Jake, il mio migliore amico, il mio compagno di cazzate, quello che chiami la mattina dopo aver perso la verginità ad una festa e con una perfetta sconosciuta, quello che tutti definiscono il proprio "fratello per scelta".

"Ehi" dissi alzando la testa.

"Ciao Dan" mi rispose con una faccia triste che non avrebbe convinto nemmeno un cieco.

"non crede nessuno alla tua faccia triste, che è successo di così esilarante?" chiesi superiore.

"sono davvero così poco credibile? cavolo Dan tu stare al gioco mai eh"

risi.

"dai che ti è successo jake"

"nulla in particolare..."

"jake, jake" iniziai enfatizzando il suo nome "ti conosco da almeno dieci anni, so quando vuoi dirmi qualcosa, coraggio racconta"

"e va bene! Quella troia della mia ex e Philip si sono lasciati, finalmente!"

scoppiai a ridere di nuovo.

"almeno i dieci dollari che ho dato a Williamson sono serviti a qualcosa..."

arrivò l'autobus e vi salimmo, lui per primo mentre continuava a parlare.

"chi diavolo è Williamson?" chiesi confuso.

"come chi è Williamson?" chiese stupito "il frocetto del terzo anno, quello biondo che se ne sta sempre con la tipa carina..."

"mi dispiace Jake ma non so chi sia questo famoso frocetto biondo di cui parli" dissi deciso

"effettivamente non lo conosce nessuno." concluse lui.



Le prime due ore furono noiosissime, mancavano pochi secondi all'intervallo.

*driiiiiiiin*

"Finalmente la campanella" dissi entusiasta prendendo la testa di Jake tra le mani.

"usciamo a fare un giro in cortile?" mi chiese speranzoso.

"ovvio!" risposi deciso "ho bisogno di cambiare aria.

uscimmo in cortile.





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