"Ehi frocio, bel lavoro!" gridò Jake guardando altrove.
Non capivo con chi parlasse e incuriosito guardai nella sua stessa direzione in cerca di questo famoso frocio.
"Con chi diavolo parli Jake?" chiesi pochi secondi dopo.
"Con Williamson, quello dei dieci dollari" rispose.
"mi piacerebbe vedere che faccia ha questo famoso Williamson" avanzai.
"tutte le ragazze della scuola dicono che è un bel bocconcino, ma io ovviamente che vuoi che ne sappia, non sono mica gay" rise pronunciando le ultime parole.
"ah non sei gay jake?" chiesi scherzoso
"ah ah ah, quanto sei divertente Damian Smith!" disse ironico "e comunque eccolo, sta venendo verso di noi"
"sembra un bel ragazzo" osai
Il ragazzo si alzò dal prato e cominciò a dirigersi verso di noi accompagnato da Alexandra McEve, una tra le ragazze più carine della scuola, non capivo perché si stessero dirigendo verso di noi.
Il ragazzo, a pochi passi da noi, estrasse una banconota da dieci dollari e la lanciò contro Jake
"Te le fai da solo le tue stronzate Lee" disse camminandogli affianco senza fermarsi.
"Brutto frocio! Vai al diavolo!" gridò il mio migliore amico.
"Ci terremo compagnia allora" rispose prontamente
-Però, ha fegato il ragazzo... Dove diavolo ho già visto quella faccia? - pensai.
Quel ragazzo aveva un viso famigliare, ma non avevo idea di dove lo avessi già visto.
"Damiaaaaaaan" quel rompi coglioni di Jake Lee mi riportò sulla terra.
"che vuoi?"
"ti sei innamorato Dan? sembravi su un altro pianeta"
risi.
"coraggio torniamo in classe o quella stronza della Sullivan ci mette una bella nota chilometrica"
"si, hai ragione. Andiamo"
Tornammo in classe, e la lezione cominciò pochi minuti dopo, o almeno credo.
Non ascoltai una sola parola di quella lezione di biologia, il mio cervello era troppo concentrato a capire dove diavolo avessi già visto quel ragazzo biondo dagli occhi verdi, ma non un verde qualunque, un verde Jessie.
- Verde Jessie - pensai...
Sgranai gli occhi.
Il respiro mi mancava.
La mia mente era vuota.
Il mio cuore non batteva.
Non capivo più nulla.
"Professoressa non mi sento bene, la prego posso andare al bagno?" chiesi con voce affannosa.
"Che succede Smith?"
- che idiota che sono, ora non mi farà mai andare da solo - ragionai.
"Nulla, è che devo correre in bagno" arrossii appena mi accorsi che tutti mi fissavano ridacchiando.
"E va bene ma sbrigati che sto spiegando!"
Corsi fuori dalla classe tra le risate dei miei compagni, ma non mi importava, andai in bagno e mi sciacquai la faccia.
- calmo Dan, ora torni in classe e te ne stai tranquillo, è solo uno stupido sogno...
ma perché ho fatto un sogno così?
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You are my Forever
Novela JuvenilDamian (Dan) era un ragazzo di 17 anni, un rubacuori, il classico "figo della scuola". Conosceva poco del suo passato ma non gli importava e andava per la sua strada. Jessie (Jess) aveva 16 anni, frequentava lo stesso liceo di Dan. Era il tipico rag...