Jessie's pov
Mi sentivo piuttosto a disagio ad andare a cena da Justin, ero sicuro che ci sarebbe stato anche Damian. Scrissi un messaggio a Justin
Jessie: Scusa se sono maleducato, posso portare una mia amica stasera? Mi sentirei più a mio agio viso che ci sarà tuo fratello...
La risposta non tardò ad arrivare
Justin: Certo Jess non preoccuparti!
Mi sentii molto sollevato e scrissi subito ad Alexandra, lei mi disse che non c'erano problemi e che ci saremmo visti da me alle 19:30... - merda, ero già in ritardo! - corsi a fare la doccia, erano già le 18:45.
L'acqua bollente scorreva sulla mia pelle, il calore mi provocava delle piccole fitte allo stomaco, adoravo quella sensazione, infatti anche d'estate facevo la doccia con l'acqua calda.
Non sapevo come vestirmi ma immaginavo che sarebbe stata una cosa tra noi quattro quindi optai per i miei soliti super skinny neri, maglia scollata e felpa. Indossai i vestiti e mi spruzzai un po' di profumo. Si erano fatte già le 19:20, così mi misi ad aspettare Alex sul divano.
Pochi minuti dopo il campanello suonò e io andai ad aprire la porta. Salutai Alexandra e ci dirigemmo verso casa Smith.
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"Ehi Justin" dissi appena il piccolo Smith mi aprì la porta.
"Ciao" disse abbracciandomi.
"Lei è Alexandra, la mia migliore amica" la presentai
"Piacere, io sono Justin" rispose abbracciando anche lei.
"Ciao, grazie per avermi invitato"
"Forza entrate" disse il ragazzino continuamente indossando un sorriso
Entrammo e ci mettemmo a sedere sul divano mentre Justin ordinava le pizze: una con il prosciutto per me e con i würstel per Alexandra, Justin l'aveva ordinata con le patatine fritte e Damian - che ancora non si era fatto vedere - una vegetariana.
"Scusate se mio fratello ci mette tanto, ma era uscito a comprare delle cose e ha fatto tardi, ora sta facendo una doccia"
"Non ti preoccupare" disse Alex
"Io ho fame" canzonai entrambi.
"Coraggio non è mica mai morto nessuno ad aspettare dieci minuti" scherzò Alex
In quel momento Damian fece il suo ingresso dalle scale, indossava una camicia e un cardigan, sotto dei jeans neri; gli donava davvero molto quell'outfit. Si fermo dopo tre o quattro gradini e mi fissò negli occhi per qualche secondo. Sentivo il sangue gelare, il mio cuore continuava a rallentare, avrei potuto avere un infarto da un momento all'altro.
Finì di scendere le scale e strinse la mano ad Alex.
"Ciao Jessie" si rivolse a me con uno sguardo molto molto strano, i suoi occhi erano quasi sgranati.
"Ciao" risposi fissandolo. Il momento di silenzio cominciava a diventare piuttosto imbarazzante ma Justin salvò la situazione "Alex ti va di vedere il resto della casa?" disse con voce alta e strattonandola via senza che la mia migliore amica potesse aprire la bocca per rispondere, lanciai uno sguardo assassino al più piccolo che mi rispose con un sorrisone da bambino complice.
"Vieni con me Jessie" disse con voce delicata Damian appena gli altri due furono scomparsi sopra le scale. Si girò verso la porta di casa e io lo seguii.
Fuori il cielo era già piuttosto buio e già si poteva vedere qualche stella che se ne stava beata a fare il suo lavoro in mezzo all'universo. "Sono davvero belle eh" disse Damian sempre con un sottile filo di voce. "Si, sono molto belle" gli risposi accennando un timido sorriso.
Pochi istanti dopo sentii una leggera pressione sul palmo, il mio cuore iniziò a battere sempre più forte. Damian stava ricominciando a camminare tenendomi per mano, ero confuso, ma forse lui lo era più di me.
Arrivammo davanti ad una piccola fontana e ci sedemmo su di una panchina in pietra, lui fissava le nostre mani, unite, per la prima volta mi sentii davvero al sicuro. Non mi importava più di quello che aveva fatto a scuola, stavo bene con lui e volevo averlo come amico, almeno come amico.
Aprì leggermente la bocca e finalmente iniziò a parlare "Jessie, io devo chiederti scusa per quello che ho fatto a scuola" si fermò un attimo per deglutire e riprendere fiato "Jessie io ho passato una serata davvero fantastica con te l'altra sera, ma ho paura, ho paura di quello che potrebbero dire gli altri, di quello che potrebbe dire Jake."
"Dan, non sai come ti capisco, tutti passano un momento così prima o poi, soprattutto se sono ragazzi molto belli e popolari come te" dissi cercando di tranquillizzarlo e aiutarlo "non so dove trovo il coraggio per parlare come so parlando adesso Damian, ma tu mi piaci, mi sei sempre piaciuto." il mio cuore si fermò in quel momento, le mie mani sudavano e i miei occhi erano fissi su ogni minimo particolare del ragazzo meraviglioso che avevo davanti, quelle labbra che per tanto avevo desiderato, ammirato, sognato, quelle labbra che appartenevano al ragazzo che volevo mio. Quelle labbra si spostarono lentamente verso di me, verso le mie labbra e vi affondarono in un unico ed innocente bacio. Non ebbi il coraggio di muovermi, se non per chiudere gli occhi. Lasciai che Damian si impossessasse delle mie labbra, che esplorasse quello che voleva esplorare. Volevo che si sentisse al sicuro, lo amavo.
Quei pochi secondi sembra dovessero durare all'infinito, il nostro infinito.
Il mio telefono squillò interrompendo il nostro bacio.
Justin: Ehi piccioncini! Dove siete finiti? Ci sono le pizze :P
"Ci sono le pizze" informai Damian che ancora sembrava essere tra le nubi.
"Grazie Jessie, ora mi è tutto chiaro" disse prendendomi la mano e iniziando a correre verso casa, eravamo entrambi piuttosto affamati!
Quando entrammo in casa Alex e Justin erano già seduti a tavola e avevano poggiato le pizze in corrispondenza dei nostri posti, le loro facce nel vederci mano nella mano erano davvero divertenti. Arrossii leggermente e mi nascosi dietro Damian.
"Direi che sono stato bravo" si vantò Justin. Damian sorrise insieme ad Alex e io gli feci la linguaccia.
"Noto con piacere che voi due avete fatto amicizia" dissi indicando Justin e Alex
"Beh abbiamo dei caratteri e gusti simili a quanto pare" sinceramente quell'accoppiata mi spaventava un po', insieme avrebbero potuto essere davvero terribili!
Dopo cena ci sedemmo sui divani a vedere un film: io ero tra le gambe di Damian con la schiena appoggiata al suo petto, mentre gli altri due, a cui il film evidentemente non interessava, erano seduti faccia a faccia a chiacchierare.
"Penso che sia ora che io vada" annunciò Alexandra improvvisamente. La guardai con occhi di morte, poi guardai Damian con uno sguardo dispiaciuto "Mi dispiace, devo andare, la Signorina McEve è stanca" prima che Dan potesse rispondere Justin iniziò o meglio ricominciò a parlare
"Perché non vi fermate a dormire? Tanto domani è sabato e non c'è scuola"
"Per me va bene" disse Alexandra guardandomi
"Okay" risposi io con un sorriso assurdo stampato sulle labbra.
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You are my Forever
Teen FictionDamian (Dan) era un ragazzo di 17 anni, un rubacuori, il classico "figo della scuola". Conosceva poco del suo passato ma non gli importava e andava per la sua strada. Jessie (Jess) aveva 16 anni, frequentava lo stesso liceo di Dan. Era il tipico rag...