Capitolo 7 - Deception

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---Il lunedì seguente---

Jessie's pov

La sveglia stava suonando le 6:00, amavo svegliarmi prima di tutti e fare le cose con calma. Scesi in cucina e misi a bollire l'acqua per il tè e tornai in camera a prendere un maglione, faceva piuttosto freddo. brrr!

Indossai un paio di super skinny neri con una t-shirt e un felpone di quelli con il collo alto che tengono un caldo micidiale e sono super coccolosi.  Tornai di nuovo in cucina.

Sentivo l'acqua bollire ancora prima di entrare nella stanza, temevo di aver bagnato ovunque ma non era stato così fortunatamente. Versai l'acqua nella mia tazza e immersi il diffusore al limone. Lentamente tutto il liquido divenne di un colore giallognolo scuro, quasi arancione. Presi la tazza fumante e mi sedetti per terra con la schiena poggiata al termosifone. Relax.

Cominciai ad abbandonarmi ai miei pensieri, ovviamente la prima cosa a cui pensai fu Damian, ieri avevo raccontato ad Alex quello che era successo, ma non sapevo come comportarmi. Le scrissi un messaggio su whatsapp: 

-Amo, come devo comportarmi?? 

La risposta non tardò ad arrivare, non ero l'unico che si alzava presto fortunatamente

-Tesoro tu fai come se nulla fosse, stai tranquillo che per qualsiasi cosa ci sono io <3

I suoi messaggi erano sempre i migliori. Misi il telefono in carica e andai a lavarmi i denti.

Dan's pov

Avevo passato la domenica arrabbiato con Jessie... Non potevo passare per frocio per colpa sua. Dovevo fargli capire che non doveva azzardarsi a fare parola di quello che era successo con nessuno, oggi avrei messo in atto l'idea che avevo raccontato a Jake.

Mi alzai dal letto, ero in ritardo come al solito, erano le 6:48 il pullman era alle 7:20, cazzo! Mi lanciai in doccia e mi lavai velocemente. Indossai dei boxer puliti, erano neri con cuciture bianche di Tezenis, li adoravo.

7:15, per fortuna avevo la fermata sotto casa, misi le scarpe ed uscii in tempo per il pullman, alla fermata vidi Jake

"Oggi metterò in atto la mia vendetta" gli dissi ancor prima di salutarlo. 

Il suo viso si illuminò "Non vedo l'ora Dan, sei un grande!"

"No  Jake, lo farò da solo, è una questione tra me è lui" il suo sorriso si spense "suvvia, non fare l'offeso che tanto sai che la cosa non mi tange" scoppiammo a ridere.

"Divertiti anche per me piccolo bastardo"

"Io sono più grande, non scordartelo!" mi vantai. 

Salimmo sul pullman.

Mentre scendevamo i due scalini dell'autobus vidi Jessie che mi fissava poggiato al muro del cancello della scuola, di fianco a lui c'era Alexandra che gli parlava e si atteggiava come facevano spesso entrambi. Il cuore mi batteva più forte del solito, molto più forte. Camminai lungo il viale che portava al cancello e passai di fianco a Jessie che non aveva smesso di fissarmi nemmeno per un secondo, gli lanciai un'occhiata e proseguii senza rallentare. Passato l'ostacolo ripresi a respirare, ma che cavolo aveva quel ragazzo?!

Andai diretto in classe e mandai un messaggio a Jessie

-Vediamoci fuori dallo stanzino dei bidelli al primo intervallo, devo parlarti.

Attesi una sua conferma

-A dopo. Ti voglio bene

Ero agitato per quello che stavo per fare, non ne ero totalmente convinto. 

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Appena suonò la campana spinsi indietro la sedia e uscii dall'aula quasi correndo. Dopo un minuto ero già davanti allo stanzino dei bidelli. Vidi arrivare Jessie, non fece domande, entrammo e chiusi la porta a chiave. Lo stanzino dei bidelli in realtà era composto da due stanze, una dentro l'altra, entrammo nella seconda stanza e chiusi a chiave anche questa porta. La luce era debole e l'atmosfera era perfetta.

"Come st..." cerco di parlare.

"Taci" lo interruppi fiondandomi sul suo collo. Cominciai a baciarlo intensamente, sentivo che non stava opponendo resistenza e che il suo respiro diveniva via via sempre più intenso, gli presi i fianchi, anche lui fece lo stesso. Tentai di sollevargli la maglietta 

"Fermo!" si stacco da me.

"Ti prego, ne ho bisogno" dissi con il fiatone, lui guardò in terra e si lasciò sfilare la maglietta. Cominciali a baciargli il petto, a metà tra i capezzoli, scendendo lentamente e baciando ogni singolo centimetro di quella verticale. Con le mani passai dal palpagli il sedere allo sfregare la sua erezione, riuscii a fatica a slacciargli la cintura.

"Ti prego toglili" 

"Ma Damian siamo a scuola...." la luce si spense del tutto in quel momento.

"ti prego, Jessie" sbuffò e si tolse i pantaloni, era in boxer, davanti a me.

"Ho una sorpresa per te, arrivo subito" presi i suoi pantaloni e la felpa e nel buio più totale uscii dallo stanzino, lasciandolo li in mutande e senza possibilità di fuga.

Jessie's pov

Stavo aspettando che Dan tornasse, erano già passati 5 minuti da quando senz'era andato, dove cavolo era finito?

Cominciava a fare freddo, ero praticamente senza vestiti, decisi di ricompormi. Mi piegai per cercare i vestiti con le mani visto il buio pesto che mi circondava ma non li trovai. "Dove cazzo li ha messi?" dissi ad alta voce.

Mi prese il panico, non poteva essere vero, Damian non poteva avermi fatto questo. Come potevo fare ora? Mi misi a piangere. Sentii sbattere la prima porta dello stanzino e Alexandra chiamare il mio nome.

"Alex sono qui" gridai in lacrime, lei aprì la porta e mi abbracciò per scaldarmi. Non riuscivo a smettere di piangere, le bagnai la maglia, ma lei continuò a tenermi stretto. "Amore tranquillo ho io i tuoi vestiti, è tutto ok ora, rivestiti coraggio" adoravo la sua voce dolce e rassicurante.

Alexandra era una ragazza davvero bella, avrebbe tranquillamente potuto competere con molte modelle d'oggi, aveva dei capelli color castano chiaro e gli occhi di un colore che assomigliava all'ambra. Era magra come un chiodo e vestiva sempre in maniera impeccabile. Però lei era diversa da tutte le altre: era umile e capace di amare.

Mi rimisi i vestiti, ora non stavo più piangendo, ero furioso con Damian. Salutai Alex e le dissi che avevo delle cose da sistemare e andai fuori dalla classe di quel bastardo. Entrai e chiesi alla prof se Dan poteva uscire un attimo per un'emergenza, lei acconsentì.

Non appena chiusi la porta dell'aula dietro di noi gli tirai un ceffone che non si sarebbe dimenticato. "Cosa cazzo credevi di fare bastardo?!" gridai, le lacrime ricominciarono a scendere "Rispondimi cazzo!"

"Io non sono come te Jessie"

"Che cazzo mi interessa se sei frocio?! Ti sembra un buon motivo per lasciarmi nudo nello stanzino dei bidelli?" avevo smesso di gridare, ero solo furibondo e dalla mia voce lo si notava "sparisci dalla mia vita, tu per me sei morto!" mi girai e lo lasciai li.

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Ed ecco un nuovo capitolo... 

Quale versione di Damian preferite: dolce e gay o etero e stronzo? commentateeeee

Alla prossima :*

-xoxo

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