Justin's pov
Jessie era stato davvero molto gentile con me, aveva perso un pomeriggio per aiutarmi nonostante quello che era successo con mio fratello di cui non aveva voluto parlarmi. Lui era il primo ragazzo gay che conoscevo e ammetto che mi stava davvero molto simpatico!
Dopo quel pomeriggio passato insieme tornai a casa e trovai Damian fuori dalla porta "Non avrai di nuovo perso le chiavi?" gli domandai incredulo, lui rispose affermativamente con una smorfia.
"Dai apri che devo andare in bagno" disse innervosito.
"Okay, mio signore" risposi ironico infilando le chiavi nella serratura e aprendo la porta davanti a noi.
Dan fece uno scatto su dalle scale fino al bagno, io entrai lentamente chiudendo la porta e poggiai la borsa sul pavimento. Ero piuttosto sfinito e affamato, così presi una vaschetta di gelato e un cucchiaino e mi misi sul divano a mangiarlo. Il gelato era la cosa più buona del mondo, andava bene sempre, non esisteva un momento in cui non avessi voglia di gelato! Mio fratello scese una decina di minuti dopo e si sedette sulla penisola del divano, prese il telecomando e accese la TV.
"Che è successo tra te e Jessie Williamson?" chiesi improvvisamente.
"Come scusa?"
"Oggi sono stato da lui perché mi serviva una mano per una ricerca, quando gli ho detto che ero tuo fratello mi ha sbattuto la porta in faccia"
"Che cosa ha fatto?" disse con tono incredulo.
"No tranquillo, poi mi ha aiutato, è stato gentilissimo, ma non mi ha voluto dire cosa è successo tra voi" gli feci la domanda indirettamente.
"Nulla, uno scherzo stupido" rispose molto, troppo vago.
"Che hai combinato?" chiesi con tono intimidatorio.
"Ok lo ammetto è stato uno scherzo cattivo...."
"Damian, che gli hai fatto?"
"Uffa quanto sei curioso marmocchio"
"Dai parla!"
"L'ho lasciato praticamente nudo nello stanzino dei bidelli..." non potevo crederci.
"Ma tu hai qualcosa nel cervello?!" avevo un fratello davvero stupido.
"So benissimo di aver sbagliato" non credevo alle mie orecchie, Dan non aveva mai ammesso i aver sbagliato, mai!
"Okay questa è la conferma che sei fuori di testa"
"No, Justin tu non capisci...."
"Che cosa non capisco? Sei gay" chiesi cercando di mantenere il mio tono normale, per non farlo sentire a disagio.
"No, cioè non credo, non lo so Justin" sembrava confuso "l'altra sera quando lui è stato qui, mi sono sentito davvero bene con lui e avevo sempre una irrefrenabile voglia di baciarlo e abbracciarlo, ma non penso di essere gay" assomigliava ad un povero cucciolino indifeso, non avevo mai visto mio fratello in quello stato, ma volevo cercare di aiutarlo.
"Ehi, Damian, non importa se sei gay oppure no, l'importante è che tu stia bene con una persona" dissi poggiando la testa sulla sua spalla "... e se la persona che ti fa stare bene è un ragazzo, ben venga! Tra l'altro Jessie mi sembra un ragazzo molto carino, e con me è stato gentilissimo oggi."
"Il fatto è che... Jake... non lo accetterebbe mai, mamma e papà nemmeno... e come se non bastasse Jessie mi odia a morte dopo quello che gli ho fatto"
"Ho un'idea!" esclamai. Avrei invitato Jessie a cena da noi così che avrebbero potuto chiarire e magari Jess lo avrebbe perdonato.
"Che idea?" lo zittii con un dito
"Vedrai" risposi con enfasi.
-Il pomeriggio seguente-
Jessie's pov
Avevo evitato quel coglione di Shane tutto il giorno, fortunatamente Alex mi aveva aiutato a stare lontano dalle sue grinfie. La giornata sembrava essere durata una vita ma finalmente stavo aprendo la porta di casa.
Da: Justin Smith
Stasera pizza da me? Per favore è importante!
A: Justin Smith
Pessima giornata ma accetto volentieri, a che ora?
Da: Justin Smith
Alle 20.00 da me
Chiamai mia madre per avvisarla che sarei uscito per cena, fortunatamente non fece molte storie. Dal momento che ero già pronto andai in pasticceria a prendere una piccola torta da portare a Justin, era maleducazione presentarsi a mani vuote.
"Sono 13 e 50" mi disse cortesemente la cassiera dopo avermi chiesto se avessi la carta fedeltà. Gli porsi una banconota da cinquanta e la osservai mentre prendeva il resto dalla cassa: il suo trucco era sbavato leggermente nella zona delle labbra, probabilmente non aveva molto tempo per sistemarsi durante la pausa.
Mi porse il resto e lo scontrino mostrando un sorriso decisamente dolce, presi tutto e salutai. Uscito dal negozio, un colpo di vento mi scosse la mano con le monete che finirono tutte in terra, mi chinai per raccoglierle.
Notai che qualcun altro stava raccogliendo i miei soldi, alzai la testa e vidi Damian che mi porgeva quello che aveva appena raccolto.
"G...Grazie" dissi con voce un po' tremolante dopodiché mi voltai per andarmene.
"Mi dispiace per quello che ho fatto..." disse a bassa voce, ma riuscii a sentirlo. Feci finta di niente, ero troppo deluso dal suo comportamento.
Rientrai in casa e misi la torta in frigorifero, impostai una sveglia per le 18.00 - io dovevo sempre fare tutto con molta calma - e mi sdraiai a letto cercando di svuotare la mente.
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Non mi picchiate se non aggiorno frequentementeeee....
Volevo postare questo capitolo sabato in onore del fatte che ho preso la patente (yeeee) ma poi sono andato al cinema con il mio ragazzo per festeggiare e non ho fatto in tempo... sorry
Questo capitolo è un po' corto ma serve per introdurre Justin, fratello di Dan, nella storia. Avrà un ruolo importante andando avanti.
Fatemi sapere se la storia vi piace
-xoxo
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You are my Forever
Teen FictionDamian (Dan) era un ragazzo di 17 anni, un rubacuori, il classico "figo della scuola". Conosceva poco del suo passato ma non gli importava e andava per la sua strada. Jessie (Jess) aveva 16 anni, frequentava lo stesso liceo di Dan. Era il tipico rag...