The truth

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"Ross devo parlarti prima io"affermó la ragazza interrompendolo.
Aveva bisogno di dirgli che Colin l'aveva baciata.
Un bacio senza sapore,ma comunque era successo.
Lui si zittii immediatamente.
"Colin mi ha baciato" confessó.

Il biondo era deluso.
Non aveva parole per esprimere la sua delusione.
"Ti prego,dí qualcosa" lo incitó.
"Cosa devo dire? Tra di noi finisce qui" affermó freddo.
Lei rimase scioccata della piega che avevano preso le cose,non pensava che Ross sarebbe arrivato ad una conclusione di quella portata.
"Non puoi dirlo"disse incredula
"Io ho appena scoperto che i miei genitori sono Rose e Rudolf e tu cosa fai? Ti limoni con uno,proprio quando ho bisogno di te?" disse scoppiando in un pianto nervoso.
Anche lei cominció a piangere per la delusione di ció che aveva fatto.
Anche se non era stata colpa sua.
"Cosa? Sono loro i tuoi genitori?" domandó la ragazza piangendo.
"Si,e adesso vaffanculo Laura"affermó il biondo.
"Ti prego Ross,non puoi farla finire cosí" mormoró la ragazza cercando di convincerlo.
"Come dovrei farla finire?"disse lui mentre piangeva.
"Non devi farla finire,devi restare con me" borbottó la ragazza singhiozzando.
"Preferisco restare da solo"ammise lui freddamente.
"No,ti preg-" lo imploró la ragazza venendo interrotta da un piccolo suono che stava a significare che lui aveva chiuso la telefonata.
Era irritato e deluso.

____________

Il biondo osservava la porta aspettando qualcosa o qualcuno,aveva appena mollato la sua fidanzata ed aveva scoperto chi erano i suoi genitori naturali.
Lui non voleva scoprirlo.
Perché sapeva che non avrebbe potuto amarli come se fossero dei veri genitori.
Loro non erano i suoi genitori,Mark e Stormie lo erano?
Ma allora perché gli avevano mentito? Perché non lo avevano ammesso immediatamente?

Osservó il cellulare che vibrava ogni quarto d'ora.
Laura lo chiamava continuamente,ma lui non accettava mai.
Non voleva sentire parole pronunciate da una bocca che aveva toccato qualcun'altro.
Non voleva sentire nessuno in quel momento.

Decise di fuggire da quella casa,che non apparteneva piú a lui.
Cosí chiamo Calum per farsi ospitare.

"Calum,ho un problema non é che posso venire da te?" chiese con la voce tremante.
Il rosso rimase sorpreso della sua richiesta.
Ross non aveva mai voluto andare via di casa,avrebbe voluto aiutarlo.

"Mi dispiace Ross,ma questa sera sto con mio padre in clinica...lo hanno di nuovo portato a ricoverarsi,é successo qualcosa?" chiese con una certa fretta.
Ross rispose titubante.
"No,lascia perdere..ti ringrazio amico" rispose lui staccando immediatamente la comunicazione. Non voleva che si preoccupasse in alcun modo.
Non voleva aggiungere altri problemi nella vita del suo migliore amico.
E poi lui aveva bisogno di stare con suo padre,dove rimanergli accanto in quel duro percorso che aveva giá affrontato piú volte.

Scorse i numeri della rubrica cercando qualcuno da telefonare e poi un nome sembró brillargli sotto gli occhi,anche se sembrava sbagliato lo avrebbe fatto lo stesso.

Aveva bisogno solo di una spalla su cui piangere,e quella sembrava l'unica disponibile quella sera.

_____________

Compose il numero di Raini attendendo che rispondesse e quando rispose assonnata notó che era giá notte fonda.
Si sentiva in colpa a telefonare proprio lei,la migliore amica della sua fidanzata,ma ne aveva davvero bisogno.

"Rosa,cosa succede?"domandó con la voce impastata di sonno.
Lui fece un sospiro.
"Scusami se ti chiamo a quest'ora,ma ho davvero bisogno di aiuto Raini" mormoró cercando di non sembrare troppo patetico.
Ma la sua voce trasmetteva un dolore inspiegabile e la riccia proprio non ce la faceva a lasciarlo solo.
"Dimmi tutto" affermó lei con dolcezza.
"Non é che potrei venire da te,solo per stanotte...ti prego,ti supplico" la imploró con la voce tremante.
"Vabbene" borbottó la ragazza.
Successivamente gli indicó il suo indirizzo di casa e lui velocemente afferró il suo pigiama e tutto ció che possedeva per andare lontano.
Anche se non era molto distante,perché Raini non abitava poi cosí lontano da lui.

Ma comunque non sarebbe piú tornato in quell'abitazione e non avrebbe mai piú rivisto quelle persone.

Non avrebbe voluto vederle.

_____________

La casa di Raini era davvero grande e Ross rimase sorpreso appena varcó la soglia dell'entrata col suo piccolo zaino in spalla. E si sentiva un viaggiatore alla scoperta di nuovi mondi.
Aveva conosciuto la madre della riccia che non si era presentata nel migliore dei modi.
Non sembrava apprezzasse l'arrivo del biondo e lui si limitó a dare la buona notte seguendo l'amica per le scale che portavano alla sua stanza.
Voleva semplicemente stendersi in un letto e cercare di dormire,anche se credeva fosse impossibile anche solo cercare di chiudere gli occhi.

Quella notte sarebbe stata tremenda.

"Cosa é successo?" domandó la riccia chiudendo la porta ed accomodandosi sulla branda che aveva sistemato per il suo arrivo.

Lui fissó il vuoto sospirando.

"A volte pensi di conoscere qualcuno e invece é tutt'altra persona" bisbiglió il ragazzo accennando un sorriso.

"Parli di Laura?" domandó Raini.

"Anche,ma soprattutto dei miei genitori" mormoró facendo il segno delle virgolette con le dita.

"Cosa hanno fatto?"

"Mi hanno deluso"
"Hanno invitato i miei veri genitori e non mel'hanno detto,come hanno potuto?" disse scoppiando in lacrime per la terza volta in quella sera.

"A volte quando ami qualcuno,gli fai del male anche se vorresti che stesse sempre bene" mormoró la ragazza.

Ross sorrise.
Un sorriso tenero,pieno di disperazione e delusione.

_____________

La castana era decisa ad andare da lui,a qualsiasi costo.
Abbandonó quell'odiosa cena di famiglia salutando tutti e si catapultó fuori dalla porta alla ricerca dell'amore della sua vita per urlargli che lo amava.
Si era decisa.
Voleva urlarlo al mondo.
Voleva urlarlo a lui,che era il suo mondo.

Osservó alla porta di casa Lynch e corse bussando freneticamente.
Aveva corso da casa sua ed aveva il fiatone appena arrivó lí e la madre le si pose davanti con sguardo terrorizzato.
Le offrii un bicchiere d'acqua e la invitó ad entrare in casa.

Tutti erano riuniti nel soggiorno con le mani nei capelli,come se cercasseto la soluzione a qualche delitto.
E Laura non capiva.

"Dov'è Ross?" domandó respirando affannosamente.

"É scappato"

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