Katerbucky

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Il buio quella notte sembrava ancora più scuro,e i due fidanzati non riuscivano a spiegarsi se fosse realmente tutto cosí scuro o fosse la loro anima ad evidenziare il loro senso di colpa attraverso gli occhi.
Avevano le mani incollate.
Il vapore usciva dalle loro bocce quasi congelandosi a causa del gelo circostante.

I due innamorati osservavano il grosso cartello che mostrava i vari numeri di autobus.
Non riuscivano a localizzarne uno che portasse lontano,ma vicino allo stesso tempo.
"Che ne pensi di Katerbucky? In colorado?" domandó il ragazzo girandosi verso la castana che sembrava spaventata.

"É a 400 chilometri da qui..." biascicó poco convinta.

Lui la guardó avvolgendola con un braccio e sistemandole il capellino di lana che le ricopriva la testa.

"Se non sei convinta,possiamo rinunciare"

"No,no andiamo lí" balbettó a causa del freddo.

Ross prese le mani della castana tra le sue e cominció a strofinarle riscaldandola.

"Grazie" bisbiglió lei.

"Prego" rispose lui sorridendole.

E quel sorriso la convinse che andare in quel luogo sperduto nel Colorado fosse la cosa migliore.
Loro avevano bisogno di fare la vita di un adolescente non quella degli adulti. E Laura si sentiva sempre cosí responsabile verso di tutti,anche se aveva solo diciannove anni.

"Se non vuoi venire,io ti capisco" affermó il biondo continuando a sfregare i palmi.

Lei lo bació.
"Siamo fidanzati,se non ci appoggiamo in questi momenti a cosa serviamo?" borbottó lei prendendogli le mani e avvicinandosele alla bocca lasciando un tenero bacio su di esse.

"Sei l'unica cosa positiva di tutta questa storia" esclamó lui convinto.

"Sei l'unica cosa bella di tutta una vita" rispose la ragazza tra l'imbarazzo e il tenero.
"Non sai quanto ti amo,Ross" ammise baciandolo sulla guancia.

"Non sai quanto ti amo io,amore mio" bisbiglió il ragazzo baciandola sulla fronte.

Si sorpresero di come quella storia li avesse fatti avvicinare.
Era strano come il resto del mondo fosse una sorta di mare in tempesta e solo loro fossero un porto sicuro dove approdare.
Si guardarono sorridendo,poi Ross tornó a guardare il cartellone per capire quale autobus avrebbero dovuto prendere.

"Dovremmo prendere il 17 e dovremmo anche sbrigarci,si sta facendo giorno" notó il biondo un pó spaventato.

La ragazza non rispose. Non sapeva cosa dire,né se fosse pronta ad andare cosí lontano da Miami.
Lei non era mai andata da nessuna parte,soprattutto senza i suoi genitori.
Ricordó quando per le vacanze di Natale,tutta la famiglia si muoveva verso una piccola località accanto Miami,era talmente piccola che Laura non si ricordava nemmeno il nome.
Ricordava il modo in cui il padre la teneva tra le braccia,aveva un tocco delicato e leggero.
Ricordava che fosse emozionata ogni volta che apriva un regalo.
E quell'emozione non l'aveva piú ritrovata da nessuna parte.

Solo con Ross.

"Promettimi che non mi abbandonerai anche tu" affermó la castana con la voce tremante un pó per il freddo,un pó per le lacrime che intimavano di uscire.

"Non lo faró" esclamó lui guardandola negli occhi.
Era sincero. Lui non era in grado di mentire.

"Forza,andiamo" disse la ragazza prendendo la mano del biondo e dirigendosi verso l'autobus appena arrivato.

Si guardarono un ultima volta prima di salire per essere sicuri di volerlo fare.
E nei loro occhi trovarono la conferma.
______________

"É scappato" urló Rudolf ritornando dalla camera del ragazzo per controllare che si stesse preparando per il lungo viaggio che li attendeva.

"Come?" gridó Rose uscendo dalla sua camera.
Stormie e Mark fecero lo stesso fingendosi sopraffatti.
Non volevano far capire che loro sapessero tutto,tranne la meta della sua fuga.

"É fuggito,cazzo" borbottó Rudolf nervoso.
"Tu lo sapevi é cosí?" domandó l'uomo guardando nella direzione di Stormie.

Lei non rispose,ma l'uomo in tutti quegli anno aveva imparato a conoscerla.
Sapeva che la donna ne era a conoscenza.

Roteó gli occhi a quel silenzio imbarazzante.

"Lo sapevo,sei sempre la stessa" borbottó Rudolf rimproverandola.

"No sei tu che sei venuto qui,come se fossi il padrone del mondo" esclamó la donna liberandosi finalmente da un grosso peso.
"Ti ho ospitato in casa mia e ti sei permesso di dettare regole,a me e a mio figlio" continuó la bionda nervosa.

Stava scaricando lo stress di quelle giornate,non sopportava piú quei momenti.

"E hai costretto nostro figlio e sottolineo nostro ad andare via da questa casa!" urló in ultimo.

L'uomo rimase imbambolato a fissare il vuoto.
Non aveva intenzione di cambiare idea,lui non era fatto cosí. Lui sarebbe andato a cercare suo figlio e lo avrebbe costretto a partire con loro pur di rivedere Rose felice,ma non sapeva che facendo in quel modo lei non sarebbe mai stata contenta.
Rose si sentiva strana,sentiva che non era la cosa giusta. Ma non voleva mettersi contro il marito.
Loro dovevano appoggiarsi.

"Lui non é vostro figlio,é il nostro!" gridó l'uomo.
E questa frase,che Rudolf ripeteva da giorni,spezzó il cuore del povero Mark che non ne poteva piú di sentirlo ripetere.

"Ah si? É vostro figlio? Ci siete stati voi quando lui aveva le coliche? Voi lo sapete che quando ha perso il primo dentino ha pianto per una notte intera? Voi lo sapete quanto ha pianto quando ha scoperto che era stato adottato?" urló Mark nervoso.
Anche la moglie si stupí,il marito non era fatto cosí.
Lui era molto calmo.
Non urlava mai.
"Voi non sapete niente di lui e vi definite genitori,un genitore non é chi lo partorisce,ma chi se ne prende cura" continuó l'uomo tranquillizzandosi.

Rudolf non sembró tranquillizzarsi,anzi sembró innervosirsi ancora di piú alle parole dell'uomo.

"Se non fosse stato per noi non sareste nemmeno genitori" affermó il tedesco.
Mark e Stormie si guardarono e rimasero disgustati del fatto che lui rinfacciasse una cosa del genere.
Stormie aveva dei problemi e non poteva fare nulla per risolverli. Quindi non avrebbero mai avuto un bambino "loro",ma alla fine Ross era loro figlio.

"Vai via da questa casa" mormoró Mark abbracciando la moglie che stava quasi scoppiando a piangere.

"Cosa?" domandó Rudolf non riuscendo a capire bene le sue parole.

"Vai,anzi andate via immediatamente dalla nostra casa" sbottó l'uomo.

I due aprirono la porta ed uscirono.

"Noi andiamo via da casa vostra,ma Ross verrá comunque con noi"

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