-04 Messaggi (primo atto).
03/06/2014
09:45Cos'era successo?
Non lo so.
La risposta era questa,non sapevo cosa mi era successo,mi ricordavo solo di un "sogno".
Un "sogno" talmente strano che pensai che che fosse solo un sogno.Mi ricordavo solo di quella strana ragazza.
Mi ricordavo il suo viso,la sua voce e le sue ultime parole.
"Ricordami piccolo Shinigami."Il resto?
Vuoto.
Proprio come quando dormi e non sogni.
Nero.Non sapevo perché ero steso a terra,non mi ricordavo quando mi ero ferito alla gamba e soprattutto non capivo per quale motivo avevo il cuore spezzato.
Rimasi steso sul pavimento del salone,mi perdevo in ogni centimetro del tetto,cercavo di focalizzarmi su un punto ben preciso ma subito dopo mi perdevo nei miei pensieri e dovevo sceglierne un altro.
Nella mano sinistra stringevo la fredda pelle del manico della falce,che scintillava sotto i raggi del sole che entravano dalla finestra,nella destra invece stringevo la collana.
Quella collana mi avrebbe fatto diventare pazzo.Mi alzai dal pavimento aiutandomi con il bastone della falce e andai nella mia stanza.
Mi sentivo un po' stordito,come dopo un viaggio,ma provai a non pensarci,anche perché la giornata era appena iniziata e già mi venivano in mente una marea di cose da fare.
Posai la falce vicino al letto,cosi se caso mai ce ne fosse stato il bisogno l'avrei avuto a portata di mano.
Mi rifeci il letto nel miglior modo possibile,ovvero stenderle e basta,per poi raccogliere il cuscino finito all'altro angolo della stanza e lanciarlo nel letto.Si non ero un'amante dell'ordine,anzi a dir il vero,io e l'ordine ci siamo bisticciati da bambini su dove doveva essere buttata la busta della merendina,io sostenevo a terra per via della mia pigrizia lui nel cestino.
Da quel momento non ci siamo più parlati.Una volta finito di "riordinare" andai in bagno per prendere il telefono.
Era ora di iniziare con quel che io chiamavo:
"Buongiorno e ciao."
Ovvero mandare un messaggio a quelle persone che senti solo per quel messaggio,per poi non sentire più,e tra questi c'era mia madre e mio padre,anzi mio padre molte volte manco rispondeva a quello.
Come avrete intuito io non avevo molti amici,si poteva dire che i miei amici si potevano contare sulle punte della dita e la metà abitava anche a centinaia di chilometri da me.
Si,non ero il ritratto della simpatia per molti.Iniziai a scrivere,le dita sfrecciavano sul Touch Screen ,parole senza senso riempivano i messaggi che inoltravo con un copia-incolla e gli audio vocali che inviavo.
Ormai recitavo un copione,copione di una parte che ormai mi calzava alla perfezione.
Come attori di una commedia,noi recitiamo le nostre parti e questa era la mia.Scrissi un messaggio a mio padre,sapevo che non mi avrebbe risposto:
~10:00 "Padre buongiorno,io sono ancora in città,non so quando ci vedremo in quanto non ho fissato la data di partenza.
Scusatemi."~
Uno dei tanti messaggi che avrebbe letto e ignorato,dopotutto chissà dov'era,per quel che sapevo doveva essere a Milano per affari.Il rapporto con lui non era burrascoso o altro,bensì inesistente.
Per un ragazzo di 15 anni dovrebbe essere una benedizione,per chiunque ragazzo normale lo sarebbe,eppure a me faceva stare male.
Le uniche cose che avevo di lui,che me l'ho ricordavano erano le armi che mi lasciava.
Inizialmente odiavo quelle armi,le trovavo insignificanti,solo dei doni materiali per acquistare il mio affetto,ma col tempo iniziai ad affezionarmele e a imparare a usarle.
Almeno se avessi voluto,avrei saputo come farlo fuori in un colpo solo.
Visto che non scorreva buon sangue tra noi,avrei fatto scorrere il suo.
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~Le cronache di un Deus Mortis.
ParanormalSe la morte è davvero la fine,perché io respiro ancora? Nell'ultimo istante ho guardato atteaverso negli occhi di essa e ho visto il mio riflesso,ma anche qualcos'altro... ...una falce,un viso e la luna.