-11 Risposte.
La figura si eregeva di fronte a me,avvolta nel suo manto scuro,senza che la luce potesse penetrare le sue membra,senza che nulla che lo scalfisse,sembrava fatto di ossidiana.
In quel manto di nero,però si potevano scorgere,le ossa.
Persino il bianco avorio delle ossa,lì,diventava nero.L’aria diventò gelida,lungo la schiena i brividi di freddo mi fecero venire la pelle d’oca.
La vista dell’essere nero mi aveva portato alla mente l’ultimo giorno di scuola,il giorno in cui tutto quello che per me era normale era finito in un buco nero.
Non riuscivo a muovermi,tremavo soltanto.
Nessun pensiero mi sfiorava,solo la paura che prendeva a poco a poco il possesso di me,sperai che Selene,o perfino la voce demoniaca si facesse avanti,ma nulla,nessuno parlò.
Lasciandomi solo.Ancora riuscivo a vedere la scia rossastra d’energia che alleggiava attorno a me,mentre le sfere emanavano un’energia azzurra che fondendosi con la mia formava un’aura violacea,che a mano a mano che si propagava per la stanza diventava dell’ormai naturale verde.
Se la mia aura era diventata da verde a rossa,tramite non so quale evoluzione,l’aura di quell’essere nero era di un rosso vivo.
Un rosso che sembrava pulsare e acquisire intensità a mano a mano che l’essere prendeva forma nello spazio,come se la sua possenza aumentasse la gravità e con essa la sua energia,come se si stesse componendo nel momento in cui io lo guardavo.
Il rosso era talmente intenso che non riuscivo a vedere quello che c’era dietro esso,cosa che succedeva visto che le scie d’energia che riuscivo a vedere,di norma erano in trasparenza.Trassi un lungo respiro per calmare i nervi,ma questo non fece altro che aumentare il gelo che sentivo,come se l’aria mi stesse gelando dall’interno.
Mi alzai a fatica,reggendomi con la falce,persino i piedi stavano andando in cancrena per il freddo,l’unica fonte di calore che riuscivo ancora a sentire erano le sfere che avevo al mio capezzale.Io:-Ma cosa sta succedendo?
Se il mio corpo era troppo intorpidito per fare un passo,al contrario la mia mente cercava di sfuggire al gelo scalpitando e ponendosi pensieri che avrebbero trovato risposta solo nel silenzio del baratro della mia gola e della bocca troppo stanca per muoversi.???:-Io sono colui che tu temi,sono il tremore delle tue ossa e il lamento nelle tue orecchie,ma puoi chiamarmi semplicemente,Lucifero.
L’aura rossa che emanava si propagò per la stanza,ma più si espandeva più assumeva un colorito più simile al viola dal punto in cui si diramava,come se non avesse una fine,come se il punto focale di quell’energia fosse un pozzo di cui si poteva vedere solo lo specchio dell’acqua,e più mettevi la mano dentro,più l’acqua si sarebbe fatta scura.
Con essa aumentò anche il gelo.
Come se il rosso che doveva rappresentare il calore,l’energia che,almeno per me era stata fonte di calore e potenza,per lui fosse un modo per raccogliere tale energia.Avevo lo sguardo puntato su di lui,mentre la mente viaggiava con le parole nel gelo che ormai mi aveva attanagliato anche la mente.
Il sole che avevo creato nella mia stanza,dal centro nero e dai raggi violacei e rossastri illuminava la mia stanza,ma non lui,che ancora era ancora “intrappolato” nel buio delle sue vesti.
Da esso,alla fine dei raggi,cupe ombre strisciavano e si formavano dietro gli oggetti,prendendo materia e forma,pura oscurità.
Oscurità che nasceva da una luce demoniaca.Io:-Io non ho paura di nulla.
Raccolsi le forze che ormai mi rimanevano e con un intento suicida mi gettai contro quell’enorme ammasso di energia.
La collana prese a brillare,irradiando il mio viso di una luce biancastra.Il freddo era un problema,mi faceva sentire pesante,in totale disarmonia tra corpo e mente,come se non riuscissi a coordinare i movimenti.
Dovetti usare la falce per slanciarmi verso in avanti,soltanto quando le gambe cominciarono a prendere un po più di sensibilità grazie alla circolazione del sangue,riuscì a fare dei veri e propri passi.
Ma quei passi sembravano infiniti,come se la stanza si allungasse a dismisura.
Presi a correre più veloce,con la falce alla mia destra impugnata con entrambe le mani.
Il riflesso nella lama mostrava solo i miei occhi,ancora rossi,ma meno minacciosi,persi nella paura e nel freddo,avevano assunto un aspetto più umano senza però perdere il colorito,anche si potevano notare delle piccole sfumature dorate.
Adesso il lineamento dell’occhio si vedeva bene.
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~Le cronache di un Deus Mortis.
ParanormalSe la morte è davvero la fine,perché io respiro ancora? Nell'ultimo istante ho guardato atteaverso negli occhi di essa e ho visto il mio riflesso,ma anche qualcos'altro... ...una falce,un viso e la luna.