Nicole's POV
Mi metto a correre verso casa per raggiungere Maggie e la affianco proprio mentre sta girando la chiave nella serratura. Provo ad affrontare l'argomento 'pranzo' con lei, ma prima che possa dire qualsiasi cosa la mia amica mi mette una mano sulla bocca e mi trascina dentro casa. Si chiude la porta alle spalle con un sospiro e, non appena mi libera dalla sua stretta ferrea, urlo "AHI MAGGIE, MA SEI IMPAZZITA?!" , lei intanto posa la borsa da mare nel salone e va in cucina a versarsi un bicchiere di succo di frutta seguita a ruota da me in attesa di una risposta. La fisso, così quando lei finisce di bere la sua bevanda fa roteare gli occhi e mi dice con aria seria: "Nicky mi posso fidare di te?" la guardo sconvolta ed un po' preoccupata e le rispondo balbettando: "Ehm... certo, è successo qualcosa?"lei scuote la testa e si volta in imbarazzo: "okay... vedi l'altro giorno al supermercato, quei ragazzi... no, insomma..." Un'idea si fa spazio nella mia testa e, diamine, non sono mai stata una che sta zitta, così "Ti piace uno di quei pazzi scorbutici?!" urlo in preda al panico "No Nicole, non urlare! non mi piace uno di quelli che credi tu... Non mi piace nessuno in realtà, diciamo però che... ecco hai presente quel ragazzo biondo?" Sibila lei cercando di tenermi a bada. Faccio mente locale riguardo quei disgraziati finché non mi ricordo di lui: "Si quello che ha detto che avevamo sbagliato entrambi, giusto?" dico rilassandomi un po'... almeno lui non è tra i peggiori... "Si ecco, io e lui ci eravamo già incontrati e mi era sembrato molto dolce.. voglio solo conoscerlo meglio... E poi coraggio, saremmo sembrate noi quelle antipatiche se avessimo rifiutato quell'invito. " faccio una smorfia con la bocca e mi butto sul divano del salone soffiando "Eh va bene, andremo a mangiare da loro...." rispondo dopo un po' alla mia amica la quale si è seduta sulla poltrona ed ha iniziato a fissarmi, "ma non mi vestirò carina e non ti prometto niente!" mi affretto ad aggiungere. Un sorriso luminoso si stampa sulla faccia di Margaret la quale si alza e si avvia verso la camera per prepararsi " Ah e Maggie?" le urlo in modo che possa sentirmi, "Si?" Si volta lei arreggendosi al corrimano in legno delle scale, "Non credo alla storia che non potevamo rifiutare l'invito per gentilezza neanche lontanamente!" le dico sorridendo. Lei sbuffa allegra e si affretta su per le scale. Sorrido anch'io e, per passare il tempo, prendo dalla borsa il diario della zia e continuo a fissare le scritte incomprensibili sulle pagine sgualcite. Dopo qualche minuto decido di rinunciare e andare in cucina, che spreco di tempo penso osservando il cibo che avevo preparato questa mattina, è stata una mattinata davvero orrenda, e pensare che non mi sono nemmeno fatta un tuffo nel mare.. Torno in salone mi butto di peso sul divano scorrendo le immagini di instagram sul mio amato telefono, quando vedo scendere Margaret: ha un abito corto, viola. I capelli biondi sono sciolti sulle spalle e ai piedi porta delle zeppe che riprendono il colore del vestito "Se prima non ero sicura che ci andassimo solo per gentilezza, ora ne ho la conferma Maggie, comunque stai davvero bene, ringraziami per averti comprato quel vestito anno scor..." inizio a pavoneggiarmi quando: "Aspetta Nicky vuoi andare vestita così?!" Esclama Margaret osservandomi sconvolta; mi guardo: ho una canottiera sportiva bianca, dei pantaloncini da ginnastica blu e le mie inseparabili ciabatte. "Si non vedo perché non dovrei" ribatto io "Poi senno facciamo tardi." Cerco di giustificarmi, ma lei non molla: "Dai almeno i pantaloncini.."sbuffando entro in camera e prendo i primi pantaloncini a portata di mano, scendo le scale, prendo la borsa e insieme a Margaret mi precipito fuori da casa. Arriviamo dai vicini in silenzio, probabilmente maledicendoci a vicenda. Non c' è nemmeno bisogno di suonare che Calum ci viene ad aprire abbracciandoci come se ci conoscessimo da una vita. Ora capisco come mai siamo state invitate. Ci racconta un po' come è andata la giornate mentre io per la prima volta guardo l' interno della casa. È più piccola della nostra, come se si potesse usare l' aggettivo 'piccola' per descrivere una villa, ma molto ben arredata. A prima vista non si direbbe una casa abitata da un gruppo di ragazzi adolescenti. Il moro ci fa fare un po' il giro della casa ma arrivate al secondo piano sentiamo un urlo provenire da sotto: "Calum! Abbiamo un problema." ci precipitiamo tutti e tre in cucina e vediamo il caos. Ecco ora mi torna, era tutto troppo in ordine finora. Getto un'occhiata veloce in giro: pentole sporche sono in attesa di essere lavate, piatti, anch'essi sporchi, distribuiti sui tavoli, sulle sedie, perfino sulle mensole. E poi come non notare i bicchieri? Sono posizionati sul piano da cucina occupato anche da uno strano impasto che credo essere il nostro pranzo. Mentre mi viene un conato di vomito vedo dalla porta aperta il ragazzo che ieri ci ha aperto la porta, Luke credo, correre per il giardino con una padella che sta andando a fuoco. "Nella piscina! Buttala nella piscina" urla Calum mentre io e Maggie usciamo in giardino scandalizzate, come si può bruciare una padella? "Ricordami perché non sono a mangiare a casa, con un cibo commestibile preparato da me stamattina.." "Temo di non poterti rispondere, non lo so più nemmeno io" "Già" affermo mentre il recipiente che andava a fuoco viene finalmente gettato nell'acqua. La scena è tanto strana quanto esilarante, così mentre Margaret è piegata in due dalle risate io sono scandalizzata. Luke, che si è buttato in acqua insieme alla padella, esce grondante dalla piscina e la maglietta bianca fradicia gli risalta il fisico. "Bene," inizia il ragazzo, "la prossima volta che mi proponete di cucinare per invitare qualcuno a pranzo ci penserò per più di tre secondi e non cederò alle preghiere di nessuno." Calum scoppia a ridere. "Pronto?" Una voce maschile alle mie spalle mi fa staccare lo sguardo dall'inquietante scena che si sta svolgendo nel giardino "Salve, vorrei ordinare 11 pizze per pranzo" Grazie cielo. Una risata cristallina si alza e il proprietario esce in giardino attraversando le grandi porte vitree Ehi guarda chi c'è... Beh Maggie, almeno hai bei gusti... Penso mentre faccio letteralmente la radiografia al biondino che ha appena fatto il suo ingresso in giardino. Indossa un paio di jeans a vita bassa e una t-shirt a tinta unita, niente di speciale, ma sì, è carino. "E' un'ottima idea la pizza" dice Ashton affiancando il biondo "Ciao" mi sorride poi "Hey" ricambio con un cenno del capo. "Allora, non saremo dei geni a cucinare, ma abbiamo apparecchiato per voi e Haz ha fatto un dolce" Dice il ragazzo che mi aveva obbligata a ricomprare le bacchette ad Ashton. Liam, che nel frattempo ha chiuso il telefono, esclama "Intanto possiamo accomodarci di là, le pizze arriveranno in un quarto d'ora" invitandoci ad entrare. Niall saluta la mia amica e ci informa "L'idea era di mangiare comunque la pizza, ma la nostra... ecco credo che non sia commestibile" "No davvero? Credo di non averlo notato" dice la mia amica ridendo. Ecco ora se inizia a fare la cascamorta sarò costretta a conversare con loro per tutto il pranzo. Mentre guardo Maggie e il biondino chiaccherare mi ricordo di una cosa: "Ah Ashton!" Il ragazzo si avvicina a me con un sopracciglio alzato "Tieni" estraggo dalla borsa delle bacchette che, sia chiaro,non ho assolutamente comprato di mia spontanea volontá. "Come mai questo bel gesto principessina?" "Oh beh.. visto che eravamo state invitate a pr..." "Sei stata costretta vero?" Alzo gli occhi al cielo annuendo. Il ragazzo scuote i ricci ridendo e si mette ad osservare insieme a me la futura coppietta che intanto si era seduta sul divano. "5€ che entro un mese si mettono insieme" "Andata" rispondo dirigendomi poi verso il salotto.
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Ready or not? //N.H. Ashton Irwin Ziam Larry//
Fanfiction"Ho sempre odiato la mia città, c'era qualcosa in quel posto da renderlo troppo normale, o almeno per me. Saranno forse le casette tutte uguali, o il paesaggio sempre costante, o forse ero solo io.. Mi sentivo un' estranea, non lo sentivo casa mia n...