Capitolo 30

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Capitolo 30

È arrivato il momento tanto atteso e temuto da tutte voi, il giorno del processo. DANDANDAAAAAN!! Dopo l'avvertimento, vi auguro buona lettura.

Momento pubblicità: andate a dare un'occhiata alla storia della dolce @xlouist91_ , Our Trip è davvero interessante.

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Lunedì mattina la sveglia di Harry suonò alle 6:30, ma lui era già sveglio da tempo, e stava dando di matto. Era agitato dal giorno prima, da quando l'Agente Murs era tornato in ospedale con l'avvocato, poche ore prima che le sorelle di Louis venissero per vederlo un'ultima volta prima del processo. L'avvocato era un uomo poco più basso di Harry, con i capelli scuri pettinati da un lato e un elegante completo grigio. Il suo nome era Russell Patch ed il riccio non sapeva cosa pensare di lui. Non lo conosceva, né aveva mai sentito parlare di lui in ufficio. Ma Olly assicurava fosse bravo.

«Mi fa paura,» gli aveva confessato Louis non appena i due se ne andarono.

«Beh, speriamo tu debba vederlo solo domani,» rispose Harry.

Ed ora era Lunedì, il giorno del processo era arrivato alla fine. L'agente era ancora più nervoso del giorno in cui aveva deciso di portare Louis in centrale. Non era autorizzato a partecipare, ma di certo non potevano impedirgli di vederlo quando sarebbe uscito dall'ospedale e di aspettarlo fuori dalla corte. Anne l'avrebbe accompagnato. Si era presa un altro giorno a lavoro, nonostante le proteste di Harry.

Si alzò e si vestì, prima di andare in bagno e sistemarsi i capelli. Avrebbe davvero dovuto radersi, e magari pulire anche la ferita al braccio, ma voleva arrivare in ospedale prima che dimettessero Louis a mezzogiorno.

In salotto sua madre si era appena svegliata, quando Harry si affacciò dalla porta della cucina, «Dunque, uh...»

«Non ci metterò molto,» gli assicurò Anne.

«Louis sarà preoccupato...» borbottò lui. Lo sono anch'io, pensò.

La madre annuì, «D'accordo, mi sbrigo.»

Detto questo, si diresse in bagno per vestirsi e truccarsi, mentre Harry camminava in giro per la cucina, domandandosi se avrebbe dovuto prendere degli antidolorifici. Quando finalmente Anne entrò nella stanza, lo trovò a tavola a riordinare le posate, «Siamo pronti per andare?»

«Sì,» sospirò la donna.

L'agente afferrò il distintivo e il portafoglio dalla mensola dove li aveva posati, per poi seguire la madre fuori casa. Non si fermarono per la colazione come facevano di solito, probabilmente perché Anne riusciva a percepire l'ansia del figlio. Andarono direttamente in ospedale, raggiungendo in poco tempo il piano di Louis. Trovarono il ragazzo in piedi al centro della stanza, con indosso un completo nero e una cravatta, che sua madre gli stava sistemando. Quei vestiti erano strani su di lui, le maniche troppo lunghe e i pantaloni troppo stretti su cosce e sedere. Ma a parte quello, Louis era bellissimo.

«Professionale,» bisbigliò Harry dalla soglia, incontrando lo sguardo ansioso del ladro.

«Testa d'uovo!»

L'agente fece qualche passo all'interno della camera, permettendo a sua madre, di poco dietro di lui, di affacciarsi mettendosi di fianco al figlio e osservando anche lei Louis, «Sì, sei molto carino.»

«Non mi sta bene,» si lamentò il ragazzo. «Non sono potuto andare a provarlo quando mamma l'ha affittato.»

Harry si avvicinò a lui, attento a non farlo muovere troppo rapidamente, anche se le sue costole erano praticamente guarite, e gli prese il volto tra le mani, «Stai bene. Sei davvero bellissimo.»

Wanted Most - Larry AU [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora