gli altri non sanno chi sei
e anche tu, quando frughi nei cassetti dell'anima
tasti il buio dell'incomprensione
immagini di un te, viaggiano come container in occhi strabici
navi senza rotta, comandate dalla fiducia
cercano isole tropicali, canali televisivi, confezioni scontate e pubblicità che riflettono i centomila
diamanti abbandonati su spiaggie da cartolina
dove a volte incontri uno, nessuno
all'interno di famiglie cupe in disaccordo
da mille sorrisi di plastica e concetti preconfezionati
meravigliandoti della trasparenza di un tiepido viso di donna, madre e bambina
loro sono femmine tristi, ammaliate dal profilo della verità
brancoli da sempre nel buio dell'incomprensione
l'altro, fiero del suo tatuaggio
che esibisce nell'itinerante spettacolo della vacuità.
Viviamo esistenze senza profondità o dubbi
sopravviviamo alla barretta energetica è al luogo comune
addormentandoci per sempre sul cuscino della stupidaggine
non criticare mai, ipocrita scrittore
non criticare mai, lettore, tu sai che i tuffatori, gli artisti principianti, gli uomini qualunque sono tutti figli di donne incinte
bambini che si divertono ad accarezzare la scorza, a sfiorare l'acqua
senza percepire la grandezza del mare, la bellezza del mare, di questo mare infinito, calmo e burrascoso di cui non vedi che la velata trasparenza di un blu riflesso su un piccolo schermo
autadafé di ogni futuro