Cerimonia? Oh, no. Un'altro modo per Emma di fare brutta figura. Sapeva di essere una Namari e questo era già un buon punto di partenza. Ma una cerimonia di fratellanza? Questa era una novità perfino per lei.
Emma guardò preoccupata prima Matteo, che le ricambiò lo sguardo del tipo "aiutatemi, sto per fare una figuraccia epica", e poi Jon, che era impegnato a calmare il silenzio nella sala.
《Calmatevi, vi prego!》 disse facendo segno con le mani di abbassare il tono della voce. 《Lo so che è la prima cerimonia dopo anni, ma per favore, abbassate la voce》
Tutti però continuavano a parlare. Linda diceva che, secondo gli altri ragazzi, Jonathan era uno dei migliori, ma a quanto pare i più bravi non venivano molto ascoltati e rispettati. Immaginate come avrebbero trattato una totale imbranata come Emma.
《Vi prego!》 continuava a ripetere Jon.
《A quanto pare, non ti danno troppo ascolto》 infierì Matt sorridendo.
《È perché sono troppo buono》 rispose Jon. Poi a voce un po' più alta disse: 《Tam, puoi venire qui al mio posto? Io devo andare ad aiutare gli altri con i sigilli》
Emma puntò lo sguardo verso la ragazza. Tamara continuava a guardare fuori, ma le era apparso uno strano sorriso.
《Certo. E se qualcuno non mi ascolta, cosa devo fare?》
《Quello che ti sembra opportuno》 rispose Jon cercando di rimanere impassibile alla vista delle facce sconcertate degli altri ragazzi.
La giovane girò la testa verso i ragazzi e, con un ghigno divertito sul viso, disse solo: 《Perfetto》
In quella sala ci fu un silenzio di tomba.
"Ma perché tutti ascoltano lei e non Jon?" si chiese Emma. "Lui è uno dei migliori, mentre lei una delle tante altre ragazze presenti. Probabilmente è pure una mia coetanea. Non trovo niente di così spaventoso in lei. In fondo, è solo una troppo sicura di sè".
Ma a quanto pare il pensiero di Emma non corrispondeva a quello degli altri ragazzi, che subito si ammutolirono.
Poi all'improvviso apparirono sette ragazzi, ciascuno con un oggetto diverso in mano.
Mentre si avvicinavano, altrettanti piedistalli uscirono dal pavimento intorno a loro e il tavolo, sul quale erano in piedi Emma, Jon e Matt, si abbassò. I tre ragazzi si ritrovarono quindi circondati da questi piedistalli cilindrici, alti circa sessanta centimetri con un appoggio color argento. I sigilli erano tutte armi, ciascuna riferita a una diversa confraternita, che appena vennero posizionati su un appoggio diverso, iniziarono a fluttuare.
《Che cosa ci dobbiamo fare?》 chiese Emma.
《Uno alla volta vi posizionate al centro e camminate verso ciascun sigillo》 spiegò Jonathan.
《E poi?》 domandò Matteo.
《Vedrete》 disse il ragazzo con un'espressione emozionata. 《Allora, prima le signore!》
Tutti i ragazzi presenti si posizionarono all'esterno del cerchio formato dai piedistalli, lasciando Emma da sola.
"Devo solo camminare. Semplice, no?" pensava. Il cuore le batteva forte e con tutto quel silenzio nella stanza c'era il rischio che qualcuno lo riuscisse a sentire. Con passo lento e insicuro, si avvicinò al piedistallo davanti a lei, sul quale vi era lo scudo. Allungò la mano per toccare l'oggetto, ma quello smise di fluttuare. Con un gran fracasso cadde sul piedistallo, spaventando Emma, che fece un salto. "Ma è normale?" si chiese. Guardò lo scudo posato sul piedistallo. La cosa bizzarra era che mentre fluttuava era completamente nuovo, lucido e liscio, mentre ora era ammaccato, come se fosse stato utilizzato in guerra. La ragazza alzò lo sguardo e vide Linda che mimava con le labbra: 《Tranquilla, è normale. Va' avanti!》.
"Quello di Captain America è durato di più" pensò Emma.
Fece un respiro profondo e proseguì. Passò accanto alla lancia. Si fermò davanti per qualche secondo, ma anche questa cadde, spezzandosi in metà. Provò con il ventaglio, che sì ruppe, con la pistola, che si smontò, con la spada, che si storse, e con il pugnale, che si arruginì. Emma sentì un "colpo di tosse" provenire dalla parte di Tamara, che a quanto pare si stava divertendo molto. Nonostante tutto, continuava a guardare all'esterno, come se si aspettasse un attacco da un momento all'altro. Emma decise di ignorarla e si diresse verso l'ultima arma presente, l'arco. Mentre allungava la mano verso il sigillo, una parte di lei voleva che accadesse qualcosa, che venisse riconosciuta, accettata da quei ragazzi che comprendevano cosa le era successo, perché era successo pure a loro, ma dall'altro lato Emma voleva solo che tutto quanto finisse, che tornasse a casa per stare insieme a sua madre, Jennifer. Le dita tese si avvincinarono all'arma, lo smalto azzurro sulle unghie rifletteva la luce al neon della sala. Emma stava tremando, quando dalle punta delle sue dita uscì un gas azzurro, simile a quello che prima ha teletrasportato Emma, Matteo e Jonathan. Il gas iniziò ad avvolgersi attorno alla ragazza, scompigliandole i capelli neri e corti già spettinati, rinfrescandole il viso, entrandole nei polmoni come aria gelida d'inverno e sollevandola dal terreno. All'improvviso Emma si ritrovò l'arco in mano e il gas si dissolse. La ragazza cadde a terra bruscamente, atterrando sulle ginocchia.
Lo sguardo di tutti era puntato su di lei, il silenzio sempre più assordante. Poi tutto d'un tratto le urla e gli applausi dei ragazzi riempirono la stanza.
《Dai, ti do una mano》 disse Jon avvicinandosi.
《E ora?》 chiese Emma facendosi aiutare.
《E ora tocca a me!》 disse una ragazza avvicinandosi facendosi largo tra i ragazzi. Aveva dei grandi occhi marroni e tanti, anzi tantissimi, capelli rossi e crespi raccolti in una coda laterale alta.
《Emma, lei è Sofia》
《È un piacere Emma》 disse la ragazza stingendole la mano.
《Il piacere è tutto mio》
《Lei è...》 stava per continuare Jonathan quando la rossa lo interruppe dicendo: 《Posso spiegare benissimo da sola》
《Va bene, va bene》 disse il ragazzo incurvando un po' la schiena e alzando le mani in segno di resa.
《Vieni, seguimi Emma》 disse Sofia prendendola per il polso.
《E Matteo?》
《Intendi l'altro ragazzo? La sua cerimonia sarà più corta》
《Perché?》
《Perché lui non è un Namari》
《E scusami, come fai a dirlo?》
《Ti ha chiesto delle cicatrici sotto all'occhio?》
《Sì e allora?》 chiese Emma bruscamente.
《Tranquilla, non stare sulla difensiva》
《Non sono sulla difensiva》. "Ma in questo posto tutte le ragazze erano sfrontate come Sofia e Tamara?" pensò.
《Perché te lo ha chiesto》 disse Jon. 《Tutti noi abbiamo quel tipo di cicatrici. I Namari di solito non ci fanno molto caso, i Guardiani molto spesso chiedono per la curiosità e i Kowa se ne fregano altamente, per così dire》
《I Kowa?》
《Le persone che si ricordano solo la propria vita. Che tristezza》 disse Sofia con un sospiro.
《Per le spiegazioni c'è tempo dopo Jon, ora accompagno Emma alla sua nuova casa》
《Dai Sofi, lasciala vedere l'altra cerimonia》 disse Jon facendo gli occhi da cucciolo bastonato.
La ragazza lo fissò negli occhi in segno di sfida, ma a quanto pare Jonathan ebbe la meglio.
《Okay》 disse Sofia alzando gli occhi al cielo.
Si indirizzarono verso Matteo, lasciato da solo al centro della stanza. Dopo un po' di brusio e parecchie pacche sulle spalle di Emma, tutti erano di nuovo fuori dal cerchio formato dai piedistalli. Matt ovviamente cercava di fare il duro, col pezzo alzato, ma si vedeva dall'espressione del viso che era preoccupato. Si stava avvicinando a uno dei piedistalli, quando questi si abbassarono.
《Ma che diavolo...》 disse il ragazzo guardandosi intorno.
Linda si avvicinò a piccoli passi e gli chiese: 《Matteo Olla, per favore, porgimi l'avambraccio braccio destro》
Il ragazzo si tirò su la manica mentre la biondina tirò fuori un piccolo cilindro argento, molto simile a un puntatore laser. Poi accese l'aggeggio, che emanava una luce non ben definita, di un colore che Emma non riusciva a percepire. Linda puntò la luce sul braccio di Matteo, che lanciò un urlo acuto.
《Ferma!》 disse Emma lanciandosi verso l'amico, ma due braccia muscolose e abbronzate la bloccarono. 《Jon, cosa stai facendo?!?》
《Sto evitando che tu finisca nei guai》 rispose il ragazzo abbracciato a lei per trattenerla.
La ragazza si calmò e si guardò attorno. Nessuno degli altri sembrava avere la minima intenzione di muoversi.
Linda spense la luce di quel laser e Matteo si inginocchiò tenendosi il polso. Sul suo avanbraccio era spuntato un disegno bianco che lasciava fumo, come se fosse stato marchiato con un ferro incandescente e probabilmente il dolore era lo stesso. Era motivo particolare, formato da tanti quadrati e forme geometriche. Il fumo sparì e il tatuaggio si schiarì man mano, fino a diventare dello stesso colore della pelle.
Jonathan lasciò andare Emma ed entrambi si avvicinarono all'amico.
《Come stai?》 chiese la ragazza.
《Di certo potrei stare meglio. Ma era necessaria tutta questa messa in scena?》 chiese Matt alzandosi.
《Altrimenti che cerimonia sarebbe senza un po' di scena?》 disse Jon sorridendo all'amico. Poi si voltò verso il gruppo di giovani e gridò: 《Salutate Emma Rove, della confraternita Baka, e Matteo Olla, nuovo Guardiano!》
Un generale "evviva!" si alzò nella Gana e tutti applaudirono.
《Ora Emma segui Sofia e tu, Matt, segui Linda. Vi aiuteranno a sistemarvi》 disse Jonathan mentre tutti i ragazzi ritornavano alle loro attività quotidiane.
Stavano scendendo le scale quando qualcuno prese Emma per il braccio. Era Tamara.
《Prova ancora una volta a tentare di interrompere una cerimonia e non arriverai alla fine dell'anno》 detto questo, la ragazza mollò Emma e scese le scale attraverso il varco lasciato dagli altri ragazzi.
《Sembra dura e spaventosa, ma dentro è un marshmallow》 disse Jon per rassicurare l'amica.
《Sì, bruciato però》 disse Matteo. Sia lui che la ragazza iniziarono a ridere.
Jonathan rivolse loro uno sguardo poco gentile e disse solo:《Non prendetela più in giro. È pur sempre mia sorella》. Detto questo, se ne andò anche lui.
《È di famiglia fare queste uscite di scena?》 chiese Matt.
《A quanto pare sì》 rispose Emma. E anche loro si diressero al piano inferiore.Spazio autrice
Ciao a tutti! Per favore non picchiatemi!
Ecco un nuovissimo capitolo dopo un lungo (anzi lunghissimo) periodo di assenza in questa storia.
Spero che il capitolo sia valsa la pena dell'attesa! E prometto che proverò ad aggiornare questa storia più spesso!
Detto questo, pace, amore e tutto il resto ♡
Olerydeth
STAI LEGGENDO
Namari - La reincarnazione {IN REVISIONE}
FantastikEmma Rove sarebbe una semplice ragazza di sedici anni se non fosse per le sue cicatrici sotto l'occhio sinistro. E anche per la capacità di ricordarsi le sue vite passate. Lei e altri ragazzi col suo stesso talento, chiamati Namari, devono protegger...