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L'autismo è il peggiore degli handicap, perché pur accompagnandosi ad un aspetto fisico normale è un handicap grave che coinvolge diverse funzioni cerebrali e perdura per tutta la vita.


Harry prese un profondo respiro: stava lottando dentro di sé. Aveva paura, non sapeva se Melanie fosse come tutti gli altri, oppure se l'avrebbe capito. Lui sperava, ad ogni modo, che avrebbe appoggiato la testa sulla sua spalla e che l'avrebbe accettato per com'era: ma niente poteva essere scontato.
Guardò il braccialetto di sua madre al polso, passando un dito sopra ogni sigillo e contando quanti ve ne fossero. Ma perdeva sempre il conto: una circonferenza non ha un inizio e una fine. 
Gli pizzicavano gli occhi, senza motivo.
"Appena cominciai a camminare mi diagnosticarono questa malattia" e volle quasi prendersi a sberle da solo; lui stesso, che odiava la parola malattia, si era definito un malato. "Anzi, non è una malattia, ma più un disturbo."
Melanie lo guardava sotto le sue folte ciglia, cercando di capire cosa trasmettessero quegli occhi chiari. Ma non ci riusciva. Harry era tutto un mistero.
"Se ne accorse già prima che c'era qualcosa di strano in me: non rispondevo al mio nome, non ribattevo appena qualcuno mi chiedeva qualcosa, prima parlavo poi non capivo cosa significasse la parola cane, non riuscivo a sorridere e avevo crisi di collera-aggressività" prese altri respiri profondi, guardando gli occhi grigi di lei "non capivo cosa fare, la mente da una parte il corpo da un'altra. Sai com'è difficile quando qualcosa ti blocca? Io capivo che le cose dovevano essere fatte in una certa maniera, ma andavano a finire in un'altra. Vivevo solo con me stesso, vedevo le persone e mi chiedevo perché loro non fossero come me."
Melanie fece scappare qualche lacrima, alle sue parole. Voleva capirlo, ma non ne era in grado. 
"Anni, anni che passo in centri per persone autistiche, imparo a come devo vivere in serenità con gli altri; nonostante il mio mondo sia fatto solo di me. Vorrei essere solo, cosicché non troverei problemi in ogni piccola cosa. Solo perché così non sarò abbastanza fragile da essere ferito."
Lei non poteva riderci su, pensare che fosse solo una fase del ragazzo di cui era innamorata. La sua era una malattia, forse tra le peggiori, che avrebbe dovuto conviverci per il resto della sua vita, sia nel male che nel bene. Le cure non erano abbastanza, ed Harry non sarebbe stato in grado di reggere tutte quelle pressioni. Il suo unico desiderio era vivere da solo, in pace con sé stesso e senza nessuna paranoia.
Ma, la domanda importante era questa: Harry sarebbe riuscito a ritagliare un posto per Melanie nel suo cuore?


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