È una giornata molto piovosa, già dalla prima nuvola in cielo si vede che si metterà a piovere molto presto
-Papà,scusa, mi potresti accompagnare a scuola.
Ti prego-
-Ok, ma arriverai 20 minuti in anticipo. Va bene lo stesso-
-Non ho problemi-
-Preparati che tra 5 minuti usciamo- ringraziai mio padre con un bacio sulla guancia e corsi sù a prepararmi lo zaino. In 3 minuti ero pronta allora decisi di mettermi quel poco trucco che mi mettevo una volta ogni tanto e scesi giù dove mio padre mi stava aspettando con giacca e cravatta.
Appena entrai in macchina iniziarono a fare 2 gocce di piogerella, iniziai a sperare che smettesse o non aumentasse la pioggia, per mia "fortuna" aumentò. In realtà io non mi preoccupavo molto visto che stavo in macchina e poi avevo l'ombrello, da casa ha scuola ci vuole circa una mezzoretta ad arrivare e con il traffico di lunedì mattina anche 50 minuti. Papà stava iniziando a maledire chiunque gli tagliava la strada o anche chi si imbucava nella fila senza pensare a chi stava in coda da più tempo, io iniziai a leggere uno dei tanti libri che avevo a casa, ma questo è speciale infatti me lo hanno regalato i miei fratellini per la nostra festa speciale(la giornata della fratellanza, una giornata stupida dove passo del tempo con loro e alla fine ci scambiamo regali); il libro me lo avevano regalato l'anno scorso io lo rileggo ogni anno quando si avvicina questa festa perchè è il mio preferito di tutti i miei libri infatti si intitola "L'architettura nei secoli. Da quella preistorica a quella contemporanea". Aprii il libro e iniziai a leggere mentre mio padre continuava a sbraitare contro gli idioti(anche se non lo potevano sentire)
Lo studio della storia dell'architettura deve essere collocato come qualsiasi altra forma artistica, sia nel tempo che nello spazio. I fenomeni Architettorici, infatti, variano a diversa del periodo in cui stiamo e cambiano con il susseguirsi dei secoli......
Mentre leggevo il mondo scomparve, era una sensazione fantastica essere solamente io e il libro senza nessuno che chiedeva "Annabeth vieni qua" oppure "Annabeth devi sistemare la cucina" o anche "Annabeth mi invii i compiti", c'eravamo solo noi due. Molte ragazze diranno "Io questa sensazione la provo solo con il mio ragazzo quando ci baciamo o la prima volta che lo vedo".BHE! Io non sono così, in realtà a me non interessano affatto i ragazzi, sono cafoni,schifosi, pensano soltanto al sesso o a cose del genere un esempio è PERCY JACKSON, il ragazzo che odio di più al mondo, non si concentra mai, russa quando il professore spiega, LO ODIO PROPRIO. Se,invece, trovassi un ragazzo sincero,dolce,
INTELLIGENTE,che sappia aspettare e non soddisfare i propri bisogni ogni volta che vuole, forse e dico forse, potrei interessarmi a lui. Ma non esiste un ragazzo del genere, solo nei libri, quindi credo che finchè non arriverà il momento sarò single e per me non ci sono problemi
-Annabeth siamo arrivati puoi scendere-
-Grazie papi, ci vediamo a pranzo-
-Mi spiace tesoro, ma oggi ho il consiglio di classe e quindi torno stasera-
-Va bene, ciao-
-Ciao-
Chiusi lo sportello e avviai verso la scuola, non c'era nessuno apparte Lecca-Lecca/Giuseppina che stava aprendo la scuola
-Buon giorno Annabeth, oggi sei mattiniera-
-Giorno Giusy, si in effetti si, mi ha accompagnato mio padre e visto che anche lui è un insegnante di un'altra scuola deve muoversi sennò non può insegnare-
-Mi spiace che non posso farti entrare,ma sono le regole-
-Fà niente, mi vabbene comunque stare qui sotto il portico, grazie-
-Di niente cara, a dopo-
-A dopo-
Mi immersi di nuovo nel mio libro
Per i Romani l'architettura stava dappertutto infatti Nuova Roma era ed è ancora una delle città che ha molti tipi di architettura.....
La mia lettura venne distratta dal rumore del motore di una macchina. La macchina era blu con delle sfumature azzurre. Non vidi il ragazzo che scese dalla macchina perchè aveva il cappuccio che la pioggia aveva appiattito(sicuramente si saranno bagnati anche i capelli) infatti gli copriva il viso. Appena sotto il portico si appoggiò molto vicino a me, infatti io stavo con le spalle al muro ,mentre lui mi stava vicino con le spalle alla vetrata delle porte della scuola. Tirò fuori uno o meglio il libro che aveva nello zaino e prese una pagina a caso e iniziò a leggerla ad alta voce "Forse non si è accorto di me" pensai, allora iniziai ad ascoltare lui che leggeva
-I m..mi..miti ve..veng..vengano- si corresse subito dicendo-vengono dal gr..greco MYTHOS. Mol..to...- lo interruppi dicendo -Molti, la parola è molti- inizialmente lo vidi confuso, chiedendosi da dove veniva la voce, poi però si girò verso di me e fece un sorrisino che riconobbi subito era il sorriso di quell'odioso di Percy Jackson
-Chase!-
-Che vuoi Jackson-
-Niente Sapientona-
-Come mi hai chiamato-
-S.A.P.I.E.N.T.O.N.A-
-NON CHIAMARMI MAI PIÙ COSÌ- poi si avvicinò e mi ripetè a 5 millemetri di distanza dalle labbra
-sapientona- poi mi sorrise e si allontanò. Io diventai di fiamme e mi alzai notando che aveva i capelli tutti bagnati allora gli urlai
-NON CHIAMARMI PIÙ SAPIENTONA, TESTA D'ALGHE- lui sembrò sbalordito poi anche lui si alzò, mi superava di qualche centimetro ma comunque gli tenevo testa
-Facciamo un accordo,ogni volta che tu mi chiamerai in quel modo, mi dovrai dare un bacio- io diventai di un rosso abbastanza acceso e poi mi girai dandogli e dissi
-N..Non ci penso proprio, testa d'alghe - poi mi girai e lo guardai in faccia
-Cap...-non feci in tempo a finire la frase che le nostre labbra si toccarono, le miei guance esplosero come il cervello, era la stessa senzazione di quando leggevo, non esisteva più nessuno nemmeno la pioggia eravamo solo io e lui.
Non mi accorsi neanche che mi aveva attirato a se e le sue braccia mi cingevano la schiena.
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L'inizio della fine||Percy Jackson [In Revisione]
FanfictionPercy Jackson ha affrontato i Titani, Gea, è sopravvissuto al Tartaro... Vediamo se riesce a sopravvivere alla scuola. Percy Jackson, Annabeth Chase, Frank Zhang, Leo Valdez, Nico Di Angelo, Piper McLean,Hazel Levesque, Calipso,Jason Grace, Luke Cas...