Sigarette e Giuramenti; Luke

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-Luke, amico, oggi a casa mia-
-Si, vedo come sta mia madre e vengo- risposi alla domanda di Jason
-Voi altri?-
-Ci stiamo- risposero Percy, Leo(che aveva un occhio nero e un cerotto sulla mascella), Frank (che aveva le braccia tutte fasciate) e Nico. Ci troviamo davanti a scuola, sul nostro muretto, mancano 5 minuti al suono della campanella e 20 minuti alla nostra entrata
-Cosa facciamo stasera?- chiese Frank, tutti si girarono verso di me, come al solito. Stavo per rispondere alla mia domanda, ma la mia attenzione si soffermò su un gruppo di ragazzi fuori dai cancelli della scuola
-Chi sono quelli?- chiesi senza mai staccare gli occhi da quel gruppetto
-Chi?- mi chiese Jason, poi seguirono tutti la direzione del mio sguardo fino a quando non li videro.
Erano 5 persone, 3 maschi e 2 femnine, le ragazze erano della nostra età(o qualche anno più piccole), mentre i ragazzi saranno stati più grandi di noi di qualche anno; erano vestiti tutti e 5 con vestiti dark: il primo portava una T-shirt nera con disegnato sopra un vampiro tridimendionale, sopra portava un giacchetto senza maniche, aveva dei pantaloni in ecopelle e degli scarponcini con le borchie,i capelli erano scompigliati e tenuti su dal gel. Aveva un tatuaggio su tutto il braccio destro, lo metteva in bella mostra. Il secondo ragazzo era vestito sempre con i pantaloni di ecopelle a vita bassa, portava una maglietta a maniche e collo lunghi, portava delle collane con dei teschi sopra, i capelli erano una cresta mora. Il terzo aveva un pò troppi piercing sulla faccia, vestiva con un paio di jeans neri,una maglietta con uno zombie che mangia un cervello e sopra un giacchetto di pelle. I capelli erano tenuti in basso su un occhio come un emo. Le ragazze erano vestite con dei jeans strappati sulla parte davanti, la prima portava una felpa gigante e delle collane, aveva anche dei piercing alle orecchie. La seconda aveva un giubbotto di pelle con sotto una maglietta grigetta tendente al nero. La seconda ragazza stava vicino a quello col giubbotto, intuii che stavano insieme appena un altro ragazzo la guardò e per poco lui non lo picchiava. Il giardino era diventato silenzioso come un cimitero, alcuni studenti erano entrati per non avere a che fare con loro, altri si erano nascosti. La calma che si era creata si infranse perchè qualcuno urlò
-O MIEI DEI!!- urlò Talia,poi attraversò di corsa tutto il piazzale della scuola fino ad arrivare,o per meglio dire saltare, tra le braccia del primo ragazzo. Iniziai a sentire lo stomaco di piombo e le gambe di gelatina, strinsi i pugni e serrai la mascella, non mi piaceva l'idea che un'altro ragazzo toccasse Talia. Nessuno può stringere il suo corpo perfetto, nessuno apparte me. Nessuno può abbracciare Talia apparte me, soprattutto lui. Lo sguardo del ragazzo incrociò il mio e i suoi occhi diventarono due fessure, strinse di più a se Talia e io strinsi di più le nocche.
-Andreas, ragazzi, che ci fate qui- chiese lei incredula senza mai staccarsi dall'abbraccio e guardando gli altri ragazzi da sopra la spalla
-Siamo venuti a prenderti-
-Ti ricordi che giorno è oggi- dissero le due ragazze come se si fossero studiate le battute a memoria. Talia sorrise e,finalmente, si staccò dall'abbraccio. Il mio cuore si fece un pò più leggero fino a quando il tizio di nome Andreas non si posizionò dietro di Talia e le cinse i fianchi con un braccio, attirandola a se. Talia fece un mini sorriso e si poggiò del tutto al ragazzo che aveva dietro, poi rispose alla domanda delle ragazze
-Elettra, Irene lo so che giorno è oggi. Ma ci dovevamo incontrare tra mezzora al parco-
-Invece ti abbiamo fatto una sorpresa- rispose il fidanzato di Irene baciandola sulla guancia
-Concordo con Edward, il nostro amico qui presente...- disse l'emo indicando Andreas-.... non vedeva l'ora di questo giorno. Si era organizzato da 3 giorni per farti questa sorpresa- .
Il piazzale ormai era vuoto, c'erano soltanto 3 gruppi: il mio, quello delle ragazze e quello degli amici di Talia.
-Adesso vado lì- ruggì Jason per poi andare davvero lì. Noi altri lo seguimmo e come se qualcuno ci leggesse nel pensiero anche il gruppo di Annabeth si mosse verso di loro.
-TALIA- urlò Jason avvicinandosi a quel gruppetto, Talia e i suoi amichetti smisero di ridere e si irriggidirono.
-Che vuoi Jason?-chiese Talia squadrando il fratello e spostando lo sguardo su noi altri
-Dove vai, questa mattina- chiese il fratello
-Non sono affari che ti riguardano- rispose la sorella tagliente
-Invece si-
-No, non sei il mio capo-
-Sono più grande-
-Recenti studi scentifici dicono che chi nasce per secondo è il più grande fra i due gemelli- disse l'emo, tutti ci girammo verso di Annabeth che annuì senza mai staccare gli occhi da quel tizio
-Sentito Sam, Talia è più grande quindi viene via con noi- disse Andreas con un ghigno in faccia
-È mia sorella, lei deve andare a scuola-
-Non può fare sega a scuola- mi misi in mezzo io sperando che Talia non mi uccidesse
-Invece posso- intervenne lei fulminandomi con lo sguardo
-No, non puoi- le rispose Jason serrando la mascella
-E chi me lo vieterà, tu?- chiese lei sputando quel 'tu' come se fosse un insulto
-Io...-
-Oppure me lo vieteranno loro- chiese indicando con un cenno del capo noi altri, Andreas aveva un ghigno sempre più grande sul viso
-Senti se mamma e papà non lo scoprono io non ho fatto niente-  disse lei, mi lanciò un'ultima occhiataccia, si girò e disse ai suoi amichetti
-Aspettatemi fuori, vi raggiungo tra 2 minuti- Irene sorrise prese per un braccio Edward che era pronto a fare a botte e uscirono dalla scuola seguiti da Elettra e Sam. Andreas ci guardò a tutti, si soffermò su di me e Jason poi guardò Talia, la baciò su una guancia. Un bacio che durò un pò troppo e se ne andò. Io strinsi di più i pugni fino a quando le nocche non diventarono bianche, la mascella ormai era diventata un pezzo di mattone
-Ragazze potete dire al prof che sto male, è da più di un mese che sto aspettando questo giorno- chiese Talia alle ragazze con i suoi famosi occhi a cucciolo. In un primo momento sperai che le ragazze non la coprissero, ma mi sbagliavo
-Va bene, ma non fare cavolate- disse Annabeth
-Puoi contarci capo- le rispose Talia per poi abbracciare tutte le ragazze. Lanciò un'altra freccia, volevo dire occhiataccia, a me e a Jason per poi correre a raggiungere i suoi amici che l'aspettavano fuori dai cancelli. Prese per mano Andreas e se ne andarono. Riserrai la mascella sempre più forte fino a farmi male ai denti, le nocche ormai erano bianco latte e i palmi erano rossissimi da quando avevo stretto le unghie. Perchè la mia Talia doveva tenere per mano quello lì e non me? Cercai di aggrapparmi a quel dolore per non scattare in avanti e spaccare la faccia a quell'Andreas.
-Io li seguo- decretai, non mi piaceva l'idea che Talia andava da sola con quelli lì
-Vengo con te, è mia sorella e non mi piace che pisci la scuola solo perchè deve stare con quelli- disse Jason dando voce ai miei pensieri
-Vengo anche io, si potrebbe fare a botte e voi non siete forti come me- ci sostenne Percy mostrando il bicipite
-Non può mancare il supermega lottatore Valdez- disse Leo
-Vengo anche io- dissero in coro Annabeth e Piper
-Cavoli, Annabeth Chase che salta scuola. Il mondo sta per crollare- la prese in giro Percy
-No, Talia è una mia amica e mi preoccupo per lei- gli rispose Annabeth
-Veniamo anche noi- dissero Hazel e Calipso
-N...Non saprei, potrebbe essere pericoloso...- iniziò Frank che aveva ancora lo sguardo puntato sui cancelli della scuola, voltò la testa e incrociò lo sguardo di Hazel
-....E voi siete troppo stupidi per ragionare quando si fa a botte, vengo anche io- concluse per poi guardare Nico
-Vi servirà qualcuno che vi copra e sapete che non so fare a botte- disse lui
-Grazie amico- disse Percy per poi stringerlo in un abbraccio. Nico arrossì...ASPETTATE, NICO NON ARROSSISCE MAI.....mi sarò sbagliato...credo.
Salimmo nel furgoncino di Leo, o per meglio dire ci sedemmo sugli attrezzi.
-Dove andiamo?- chiese il guidatore, ci girammo tutti verso Jason. Lui alzò le mani e disse
-Nei pressi di Central Park- disse Jason con voce determinata mentre Leo accendeva il motore per poi partire.

L'inizio della fine||Percy Jackson [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora