7. Ripristinami.

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Gli schiocchi dei loro baci si susseguono nella stanza, perdendosi un po' nell'aria che circonda i due ragazzi stretti l'uno tra le braccia dell'altro a scambiarsi sorrisi ebeti tra un incrocio di labbra e l'altro. Le mani di Michael, affusolate, sono perse sotto la maglia di Federico, ad accarezzargli la schiena, poi a stare semplicemente lì, ma non sembra dare fastidio al più piccolo che si sofferma a ricoprire di baci quelle labbra fini e piene, mordendole di tanto in tanto mentre si arriccia i capelli del ragazzo tra le dita. Il senso di pace in cui era caduto viene però spezzato leggermente dalle parole del ragazzo su cui è sdraiato.

-"Tu devi parlare di delle cose, ha detto prima di venire..."

-"Sì, lo so cosa ti ho detto.. posso avere solo prima qualche altro bacio?"

-"Tu può avere tutto quello che vuole da me, Fede."

Ed è impossibile non sorridere a quell'ammasso di dolcezza che è Michael, in ogni cosa si è sempre dimostrato dolce, rispettoso, delicato, e da quando erano diventati una coppia aveva mostrato a Federico anche un lato protettivo, romantico e premuroso; si prendeva sempre cura di lui, non lo lasciava mai senza un bacio, era il suo primo pensiero ogni secondo, esisteva solo lui e lo faceva sentire il ragazzo più amato del mondo. D'altra parte anche Federico si impegnava per non fare mancare nulla a Michael ma allo stesso tempo senza soffocarlo; stava imparando a controllare la sua gelosia, o almeno ci stava provando, e in quei giorni aveva intenzione di parlarne coi ragazzi del Muretto, e non gli importava se lo avrebbero tagliato fuori dal gruppo, ora che aveva Michael non doveva avere più paura di nulla.

C'è, tuttavia, una piccola cosa di cui Federico ha ancora paura, che poi tanto piccola non è. Ha paura di parlare a Michael delle pillole che prende, ha paura che lui possa scappare via non appena glielo dirà, ha paura di perderlo, ma sa anche che è arrivato il momento di dirglielo, dopo due settimane che si stanno frequentando è giusto che lo sappia, e se rimarrà al suo fianco, lo presenterà agli amici come "il mio ragazzo". Il tutto sta nel dirglielo, il tutto sta nel dirglielo oggi, 14 ottobre.

Michael gli concede qualche bacio ancora, poi la sua curiosità torna a farsi sentire costringendo Federico ad alzarsi per sistemarsi meglio a sedere, costringendo il maggiore a fare altrettante mentre nella sua testa inizia a delinearsi il profilo del discorso da fare al suo ragazzo che lo osserva con le iridi appena più grandi per la voglia di apprendere e custodire qualcosa di nuovo circa il ragazzo a cui poco prima stava mangiando le labbra.

-"Bene uhm, non è che io sappia proprio bene come iniziare eppure ci ho pensato un botto e... okay okay hai ragione, devo calmarmi e.. semplicemente sì ecco, diciamo che ho avuto qualche problemino in questi ultimi mesi e.. Michael il punto è che io non avevo più voglia di fare nulla, mi svegliavo la mattina senza volerlo, mi mettevo a letto con la voglia di restarci e, volevo solo che tutto questo finisse il prima possibile, volevo che le voci nella mia testa la smettessero di tormentarmi, volevo che il costante dolore al petto se ne andasse per sempre, volevo una vita normale. E a un certo punto mi è stata mostrata la strada più semplice per raggiungere quello che volevo, ed è una strada semplice sì ma così dolorosa.. stavo bene mh? Ma allo stesso tempo mi sentivo un completo idiota per il modo in cui mi stavo lasciando sopraffare, per il modo in cui mi sono arreso, insomma.. Quando mi svegliavo stavo sempre di merda, forse più di prima, poi iniziava uno strano processo nel mio cervello e iniziavo a convincermi di star facendo la cosa giusta, mi sciacquavo la faccia e l'idea iniziava ad avere più senso, mi spogliavo e sembrava che i pensieri finissero coi miei vestiti nel cestello dei vestiti da lavare, mi rivestivo e sentivo il peso della mente vuota sistemarsi sulle mie spalle, così diventava più semplice prendere quelle pillole, sembrava ogni giorno più semplice.. Poi c'eri tu e io, io ho iniziato a pensarti sempre di più, e quando ti ho chiesto di baciarmi, mi sono sentito di nuovo normale, come se non avessi più bisogno degli antidepressivi, per questo ti ho chiesto di essere la mia nuova dipendenza, perché con te il mondo è automaticamente più bello, non mi servono filtri mentali per sopportare le persone, mi basta pensare che io ho te e sticazzi, sono meno irritabile, sono più felice, ecco.."

Sospira, quando finisce di parlare, girandosi a guardare Michael che per tutto il tempo lo aveva ascoltato con aria seria, senza interromperlo ma provando semplicemente a capire come si fosse sentito e come si sentiva in quel momento. Dopo poco lo vede inumidirsi le labbra e farglisi più vicino per rispondere con un tono che inizialmente preoccupa Federico:

-"Fede io non pensava tutto questa posibile, e ora vorrei potere dirti che tu deve imparare a stare bene da sollo, ma io non può perché tu ha qualcosa che mi tiene a te, siamo.. we're meant to be, seccondo me, e quindi io ora non può fare che lascia te, io può solo starti vicino e togliere te tute le paure, piano, con calma, però tu deve prometere che sta bene anche senza me, nostra relazione.. this don't have to be a duress, obbligo, you know?"

Federico si trova ad annuire, mentre rovista nella tasca della felpa che indossa, cavandone fuori la boccetta di pillole che portava quasi sempre con sè.

-"Io te lo prometto, non voglio che tutto questo diventi un obbligo per te, voglio solo che tu tenga queste perché, io non ne avrò più bisogno, non voglio più averne bisogno, e sono sicuro che con te riuscirò a rialzarmi e a camminare di nuovo da solo, senza il bisogno di nessuna stampella, anche se tu rimarrai comunque la mia dipendenza, ormai hai scelto di esserlo, che vuoi farci.."

-"Hai raggione, ho scelta ormai.." accenna una risata Michael, accogliendo di buon grado il tentativo di Federico di chiudere quel discorso troppo pesante per lui probabilmente, e non trova modo migliore che sfilargli la boccetta di mano e riprendere a baciarlo.

Quella sera stessa vanno insieme al Berlin, anche se Michael non ha il turno; ha saputo dal suo capo che quella sera passeranno i Club Dogo e per fare una sorpresa al suo Federico e agli amici di quest'ultimo ha proposto di passare lì la serata, senza sapere che anche Federico ha una sorpresa per lui.

Il milanese infatti non aveva parlato al ragazzo dei suoi piani per presentarlo agli amici ed ora, mentre camminano verso il gruppetto a pochi metri dal locale, l'ansia inizia a farsi sentire, nonostante sia stra sicuro di quello che sta facendo. Quando raggiungono i ragazzi li saluta ad uno ad uno con una vigorosa stretta di mano seguita da un 'bella', rito che Michael dopo mesi ancora non riesce a comprendere appieno.

-"Raga, stasera Mika è qui con noi nelle vesti del mio ragazzo, e non sto scherzando quindi evitate di fare i cretini con lui che già mi avete fatto innervosire abbastanza in sti mesi" sputa tutto fuori con una bella dose di coraggio ed un sorriso fiducioso che trema un po' quando osserva le espressioni stupite dei ragazzi, ma viene riacceso dalle parole di Emiliano, uno dei componenti della combriccola che esordisce con un "minchia Fede, mi hai soffiato per la millesima volta il tipo!", causando una risata generale che tranquillizza immediatamente Federico.

In tutto ciò, Michael è rimasto senza parole per il modo in cui tutto quello è accaduto; si sarebbe aspettato che Federico gli chiedesse di nascondersi, di non dire nulla, di dargli tempo, invece in soli cinque minuti quel ragazzino gli aveva dimostrato quanto grande fosse il suo coraggio e quanto tenesse a lui, ora non poteva che 'ricambiare' seppur in minima parte portandolo ad incontrare per la prima volta quelli che erano i suoi idoli, dopo essersi subito, ovviamente, una miriade di battutine sarcastiche dai ragazzi del Muretto mirate a metterli a loro agio e a prendere le misure con quella nuova situazione.

-"Ragazzzi ragazzzi! Per favore, ora seguite me e non.. stop talking 'bout us!"

Una serie di risate si alza tra gli adolescenti dopo le parole del più grande che decidono poi di seguire fino all'entrata del Berlin; teoricamente erano lì perché a mezzanotte Federico avrebbe compiuto diciotto anni e Michael aveva proposto di aspettare lì il fatidico orario offrendo a tutti una birra per incentivo ad esserci, ma varcando la soglia del locale i loro occhi schizzarono subito a tre figure in particolare sedute ad un tavolo e la meraviglia si dipinse su quei volti sbarbati offrendo a Michael la possibilità di ridacchiare per quella reazione e l'intimità necessaria per sporgersi a sussurrare all'orecchio di Federico un 'sorpresa' senza che i ragazzi facessero polemiche o altri commenti.

Quello per Federico è l'inizioperfetto di un giorno ancora più perfetto. 


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