8. Sorprende me.

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Diciotto anni. Un traguardo bramato sin dai primi anni dell'adolescenza, un qualcosa di astrattamente fantastico e quasi impossibile, l'inizio di una nuova vita, il passaggio da una fase all'altra, la possibilità di cambiare le cose e chi più ne ha più ne metta. Questi sono i diciotto anni per tutti, tutti tranne uno, ovviamente, o forse più di uno. In questo caso l'uno è Federico che ora, mentre è seduto ad un tavolo del Berlin di fronte a Cosimo Fini, Francesco Vigorelli e Luigi Florio – ovvero i componenti dei Club Dogo-, con il proprio stupendo fidanzato accanto e l'orologio sul polso a segnare le due del mattino. Diciotto anni, una svolta. Ma Federico la svolta l'ha avuta mesi e mesi fa, incontrando Michael Holbrook Penniman Junior, è solo per merito di quel ragazzo che può dirsi completo, solo per merito di quel ragazzo può dire di aver svoltato, o almeno di essere in procinto di svoltare, solo grazie a lui, solo grazie ad un calcio alla gamba da parte di Cosimo si accorge di essersi incantato a fissare l'uomo al proprio fianco che con le guance arrossate lo guarda mentre ride con gli altri, lasciandosi coinvolgere dall'atmosfera gioviale ed anche intima, poiché sono gli ultimi ed unici clienti del Berlin ormai, quindi è normale sentire le voci rimbombare un po', non sono poi così ubriachi, o almeno credono.

-"Minchia zio, ma quanto pensi? Hai solo diciotto anni e già una fabbrica di pensieri!" Esclama alticcio Luigi, meglio conosciuto come Don Joe, o anche come quello serio dei Dogo, solo perché è l'unico ad essere sposato, Federico scuote la testa, tutta la situazione gli risulta ancora assurda, sono i suoi idoli, cavoli.

-"Mika dovresti aiutare questo ragazzo a pensare meno" si aggiunge Francesco, in arte Jake La Furia, facendo un gesto eloquente con le mani... beh forse più di uno.

-"Cosa tu dice? No! No guardare Fede!" Michael si premura di coprire gli occhi di Federico con una mano, come se fosse un bambino non ancora pronto a guardare o assistere a certi discorsi, e la cosa lo fa sbuffare appena, seppure un sorriso sia ben visibile sulle labbra del neo maggiorenne.

-"Lui è troppo cotto per dirtelo, zio, quindi te lo dico io; ha diciotto anni ed è a conoscenza del sesso, vero Fedez?"

E Federico si ritrova ad annuire verso il Guercio, Cosimo, che ha appena parlato, girandosi poi a scuotere la testa verso Michael quando questi lo guarda con un'espressione truce, ed anche un po'... triste?

-"Vede Cosimo? Lui dice di no, no mente con me" rivolge una linguaccia al rapper che in tutta risposta si stringe nelle spalle e si porta l'ennesimo drink alle labbra, indicando in quel modo di aver perso interesse verso quel discorso.

Arriva a interrompere la loro ennesima giocosa discussione il proprietario del locale, che annuncia ai cinque la chiusura. I cantanti la prendono bene e Don Joe, il più lucido, afferra le chiavi della sua auto pronto a riportare gli amici alle rispettive abitazioni e a tornare poi alla sua di casa, dove qualcuno lo stava aspettando piuttosto infuriata, ci tiene ad aggiungere. Si salutano con dei pugni, tipico per loro, un po' meno per Michael che si stava appena appena abituando a quei modi di fare.

Il tempo di raccattare le loro cose ed anche la coppia esce dal locale che ormai si sta spegnendo assieme a quella zona di Milano, lasciando il posto ai night presenti dall'altra parte della città, verso la periferia, dove le luci e la musica a palla non disturba nessuno.

Federico cammina stretto al busto di Michael che gli accarezza con la punta delle dita i capelli. Entrambi hanno un sorriso che va da una guancia all'altra e Federico risulta totalmente brillo, ai limiti della lucidità, ma questo a Michael non importa, quella sera e il giorno seguente Federico è solo per sé, e intende renderlo il ragazzo più felice del mondo, magari non solo quel giorno, ma quel giorno un po' di più, in modo da donargli nuovamente la bellezza dell'attesa di un giorno perché sia speciale, e la sorpresa nello scoprire che ogni giorno poi potrebbe esserlo.

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