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Il tempo le passa davanti e lei non riusciva a farmelo. Avrebbe voluto prende in mano la situazione, ma ormai aveva paura, un terrore folle.

Aveva paura che qualcuno facesse del male alla famiglia di Luke, l'unica famiglia che le era rimasta.

Abitavano in una casa modesta, ma Luke era innamorato di sua moglie e sua figlia, da volergli regalare il mondo anche se non poteva.

Vedeva gli occhi di Luke accendersi di una luce nuova, ogni volta che tornata a casa. Per questo Kate, non voleva che Liam distruggesse anche questa piccola famiglia. Non voleva che la felicità scomparisse dagli occhi di quelle donne, di quella famiglia così pura, così vera. 

Per questo, prese le sue cose e caricò la macchina. Non aveva il coraggio di dirgli addio, per questo andò via quando la casa era vuota.  Gli addì non le erano mai piaciuti, era una codarda lo sapeva, ma era la cosa migliore da fare.

Lasciò una piccola lettera sul tavolo in cucina, e salì in macchina. Sapeva che andando via, Liam l'avrebbe comunque cercata, ma voleva tentare la sorte.

Non aveva un vero e proprio piano, ma per il momento aveva la certezza di entrare in casa di Liam. Non sapeva esattamente come avrebbe fatto, visto che lui l'avrebbe sicuramente riconosciuta, ma voleva provarci.

Entrò nel primo parrucchiere che intravede per strada, con la sola idea di cambiare aspetto.

I suoi lunghi capelli rossi furono tagliati, raggiungendo altezza delle spalle, mentre quel colore rosso acceso fu cambiato con uno nero. Altro dolore, altra consapevolezza di non essere più la stessa ragazza fragile di un tempo.

Le sue sopracciglia chiare furono tinte di un nero scuro. Se prima il suo colore rosso acceso rappresentasse la vita, ora quel nero parlava da solo:

'Morte, profonda e vera. Disperazione e forza.'

Era questo ciò che emanava la sua persona, non c'era traccia di dolore in quegli occhi verdi. Era come se si fosse creata una corazza indistruttibile.

Era stato difficile scoprire dove abitasse, ma alla fine ci era riuscita. Molte persone dovevano dei favori a William, per questo Kate decise di riscuoterne alcuni.

La villa, completamente bianca, emanava potere. Kate incominciò a tremare involontariamente, ma si fece forza e parcheggio la macchina all'estero.

Scese e si mise gli occhiali da sole. Non voleva che chiunque aprisse la porta potesse vedere come le tremavano gli occhi, come in realtà avesse paura anche se dimostrava superiorità. 

Si diresse alla porta di servizio e bussò.

Sulla porta comparve una signora anziana, aveva i lineamenti talmente dolci che Kate si chiese come facesse a trovarsi in quel posto.

-Sì?- disse la donna.

-Sì salve, sto cercando un lavoro. Ho letto da qualche parte che cercate personale.- disse Kate, cercando in ogni modo di non far tremare la voce.

La donna inarcò un sopracciglio, come se la stesse valutando.

-Ne sei proprio sicura cara? Perché il signor Swan non è tipo da annunci sul giornale.- disse la donna.

La ragazza si passò una mano tra i capelli e si tolse gli occhiali, facendo scontrare i suoi occhi verdi con quelli marroni della signora.

Quest'ultima transillì e si portò una mano alla bocca.

-Oh mio dio santissimo, cara. Che cosa ci fai qui?-

La donna la tirò per il braccio e la fece entrare in cucina, tutti si girando a guardare l'anziana signora trascinare la ragazza, ma nessuno disse niente. Lì, in quelle stanze, era lei il capo.

Kate si guardò in torno, mentre veniva trascinata. La casa era davvero bella e quasi le dispiacque che Liam avesse del buon giusto.

La donna la portò nella parte sotterranea della casa, dove c'erano le stanze degli inservienti. Aprì la prima porta e tirò Kate dentro.

-Non posso credere che tu sia viva. Vi assomigliate così tanto cara. Siete due gocce d'acqua.-

La donna continuava a guardare Kate come se fosse la cosa più preziosa al mondo. I suoi occhi marroni si riempiono di lacrime e quel corpo, minuto e ormai anziano, venne scosso da dei fremiti.

-Signora? Io non capisco.- disse Kate.

-Conoscevo tua madre, lavorava anche lei per il signor Swan.-

-Lavorava?- chiese Kate quasi ridendo.

-Mia madre ha sempre insegnato, non ha mai fatto la cameriera.-

-Infatti, era l'insegnante del primo figlio di Swan. Harry assunse tua madre, Elisabeth Dorw, alla tenera età di 22 anni. Il signorino Liam aveva sono due anni quando lei arrivò e per lui fu la sua unica madre.- spiegò la signora.

-Crescendo Liam associò a lei la figura di sua madre e Harry, essendo segretamente innamorato della ragazza, non disse mai la verità a suo figlio. Purtroppo Elizabeth non ebbe mai il coraggio di dirgli la vera ragione per cui si trovasse lì, perché vedeva negli occhi di Liam la ricerca disperata di normalità.-

Kate a quel punto capì. Sua madre si sposò a 32 anni avendo Kate subito dopo, per questo aveva 'abbandonato' Liam a 12 anni.

Tutto quell'odio che lui aveva nei confronti della giovane aveva un senso, ma era improbabile che dopo 21 anni lui si stesse vendicando solo per quello.

Kate guardò la donna spalancare gli occhi e alzarsi in piedi.

-Veloce Kate, mettiti gli occhiali. D'ora in poi sarai la mia pronipote, Jess Dwon. Non dire mai a nessuno chi sei veramente e non parlare della tua storia, altrimenti lui...-

La donna fu interrotta dalla porta che venne spalanca da un uomo in completo gessato, sicuramente il capo della sicurezza.

-Problemi Miss Dwon?- chiese l'uomo esaminando Kate.

-Nessuno ragazzone, lei è la mia pronipote Jess. Si fermerà qui per un po'.- disse la donna, strizzando gioia da tutti i puri.

Sembrava abituata a mentire, come se lo facesse tutti i giorni, come se la sua vita fosse piena di menzogne. Kate si alzò, mente quest'ultimo continua a esaminarla.

-Jess.- disse la ragazza.

l'uomo abbozzo a un sorriso, che in quel volto così duro stonava. Prese la piccola mano della ragazza e la strinse con la sua.

-Sono Ben, responsabile della sicurezza. Benvenuta in famiglia.-

Il gioco era fatto, ora Liam sarebbe morto.

The punishment- The Mafia TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora