Liam cercò in vano di addormentarsi, ma i suoi pensieri erano più ampi.
Ripensava a quella ragazza dai lunghi capelli neri. Era così ossessionato da Kate, da pensare che fosse lei.
Era improbabile, che la rossa, fosse entrata proprio in casa sua. Doveva essere folle, proprio come lui.
Sapeva che lui la stesse cercando, quindi non vedeva il motivo per nascondersi nella sua proprietà o per curiosarci.Alla fine, chiuse gli occhi e rivide sua madre. Quella donna dai lunghi capelli rossi che gli sorrideva ogni volta che incrociava il suo sguardo, che lo amava sopra ogni cosa e che, ogni volta, sapeva capirlo. Ricordava il suo sorriso e la sua bellissima voce. Era così lontano quel ricordo da alimentare la sua solitudine, il suo dolore. Perché era così se si sentiva: solo. Un uomo che aveva tutto ciò che potesse desiderare, un uomo ricco, pieno di possibilità, ma con un vuoto dentro incolmabile.
Forse era quello il vero motivo per cui voleva distruggere la vita della rossa. Voleva farla sentire sola, vuota, proprio come si era sentito lui in tutto questo tempo.
Non gli importava che avesse perso anche lei la sua famiglia, lui aveva perso tutto nello stesso momento in cui sua madre l'aveva abbandonato. Non capiva ancora, dopo tutto quel tempo, come lei fosse riuscita ad andarsene senza di lui.
Aveva perso ogni cosa, come suo padre aveva perso la ragione. Lui e suo fratello avevano subito ogni maltrattamento verbale e fisico, con cui il padre cercava di alleviare il dolore. Lui rivoleva sua moglie e forse, negli occhi di quei bambini, rivedeva quella donna che l'aveva abbandonato.
Alla sei si svegliò, come era solito fare ogni giorno. Si mise i pantaloncini, una semplice maglia e le scarpe da corsa. Voleva liberare la mente e ci riusciva solo con il movimento fisico, o almeno ci sperava.
Scese le scale, senza salutare nessuno. Non era maleducato, ma si rendeva conto che in quella casa, non c'era nessuno di importunate: era vuota, immensa e completamente priva di significato.
Ogni stanza aveva perso ogni ricordo felice e al suo posto c'era solo il terrore di ogni schiaffo, pugno o frustata del padre.
Prese gli auricolari e si addentrò nel giardino.
Incominciò a correre, senza degnare di uno sguardo tutte le cameriere che si fermavano a guardarlo. Sapeva di avere un fisico possente e di non passare in osservato, ma non voleva coinvolgimenti con i suoi dipendenti.
Aveva iniziato il secondo giro della tenuta, quando vide la ragazza della sera precedente annusare i fiori. Le sembrava un gesto così infantile, così puro, un gesto che non gli apparteneva più. Avrebbe voluto quasi ridere o ordinarle di allontanarsi, ma riusciva solo a guardarla continuando a correre.
Lei sentì il suo sguardo su di sé e si girò a guardo. Liam resse il suo sguardo, seguendo ogni momento dei suoi occhi, ma poi vide solo il cielo.
-Cazzo.- urlò.
Aveva sbattuto la testa contro un albero per guardare quella ragazza. Si sentiva così sciocco e infantile, quasi un bambino innamorato. Rise di stesso e continuò ad ammirare il cielo, come se lo scoprisse per la prima volta. Era davvero così bello? quando aveva smesso di notare anche queste piccole cose^
Kate avrebbe voluto lasciarlo a terra, ma si diresse da lui. C'era una parte di se che diceva di scappare, che lui voleva solo la sua morte, ma una piccola parte si sentì in pena per lui e lo raggiunse. Era debole, lo sapeva, ma non riusciva a controllarsi.
S'inginocchiò davanti a lui e vedi il sangue scendergli della fronte.
-Si sente bene?-
Liam la guardò, vedeva le sue labbra muoversi ma la musica gli impediva di sentirla. Alla luce del sole, i suoi occhi verdi brillavano e la sua pelle chiara aveva una luce propria. Non aveva mai notato niente di più bello in una ragazza e lui stesso si meravigliò dei suoi pensieri, mandandosi a quel paese da solo.
Si tolse gli auricolari e cercò di alzarsi, ma la testa gli girava e ricadde di nuovo a terra.
-Cazzo.- disse di nuovo.
-Mi dia la possibilità di aiutarla.- disse la ragazza.
Lui la guardò, vedeva una serie di emozioni contraddittorie in quei suoi occhi. Paura, dolore e speranza. Alla fine si fece aiutare, quasi sconfortato. Una ragazza, che gli arrivava quasi alle spalle, che reggeva uno come lui. Era quasi comica come scena, e se qualcuno l'avesse saputo: probabilmente avrebbe perso la paura che trasmetteva il suo stesso nome.
Kate si mise il braccio di Liam sulla sua spalla. Sentiva il suo profumo di colonia mischiato al suo sudore, così intenso da farla arrossire. Un profumo così dolce, buono e virile, da essere inadeguato alla persona che lo portava.
Liam si appoggiò completamente a lei, mentre la vista si sfocava sempre di più. Appoggiò la sua testa sulla chioma nera della ragazza e inalò il suo profumo: vaniglia. Era così buono che sorrise come un bambino.
-Hai un profumo così buono.- sussurrò prima di pensarci sul serio.
Kate sussultò ma continuò a camminare, portandolo nella casa.
Chiamò Nonna Lenè e il capo della sicurezza, per avere una mano.
Ben prese Liam in braccio, anche se quest'ultimo faceva resistenza e non si staccava dalla ragazza.
-Andiamo ragazzo, ti porto sul letto.- disse Ben.
Liam brontolò qualcosa sulla vaniglia e sul colore verde, mentre Ben lo portava in camera.
Kate si portò una mano al cuore per fermare i battiti, doveva scappare da quella casa, prima che il suo cuore potesse spezzarsi ancora.
Non credeva possibile provare una forte attrazione per lui, nonostante tutto il dolore che gli aveva causato.
Eppure, il suo cuore e la sua testa, erano solo pieni di lui.
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The punishment- The Mafia Trilogy
RomanceSeconda storia della serie ' The Mafia Trilogy.' La morte ti passa davanti in un secondo e ti porta via tutto. Ti porta via la pace, la libertà e l' amore. Come quello che accade a Kate Zone. Tutto quello che considerava indispensabile, fu ucciso d...