Capitolo 4

779 65 3
                                    


Durante il tragitto che era durato circa mezz'ora, non ci eravamo detti quasi nulla, tanto era l'imbarazzo. Arrivati il castano accostò e scese, per poi aprirmi la porta dell'auto con un sorriso.

Io:"Ma come siamo galanti"

Louis:"io sono un vero gentleman" rispose lui vantandosi. Mi Prese a braccetto e insieme entrammo nella casa dove si teneva la festa.
X:"ehilà Tomlinson! Alla fine l'hai trovata la ragazza da portare alla festa... E cazzo se hai scelto bene!" esclamò un tizio con in mano un bicchiere di qualche strano cocktail avvicinandosi ai due e scrutandomi

Louis:"Hey Josh! Da quanto tempo! Comunque lei è Candice, Candice, lui è Josh" Louis fece le presentazioni e noi due ci stinsimo la mano, poi Josh ci accompagnò al tavolo dove c'erano i drink.

Io non facevo che sorridere ai presenti, mi sentivo osservata, e credevo che almeno sorridendo avrei fatto una bella impressione a quelli che mi guardavano. Louis era leggermente irritato che i ragazzi ronzassero intorno alla 'sua' Cand, come mi aveva definito lui poco fà?

Era un bel po' che eravamo lì a ballare insieme, Io e Louis, stavamo vicini, non ci staccavamo, continuavamo a sorridere e a ballare. Poi lui mi disse di dover andare in bagno, e io annuì semplicemente, sedendomi su una poltroncina, quelle scarpe mi stavano uccidendo. Il tizio di prima, Josh, mi indicò, e un ragazzo che poco prima era con lui si avvicinò.

X:"Hey bellezza"

Io:"ehm.. Ciao"

X:"ti va di ballare?"

Io:"Ecco in realtà io stavo aspettand..."

X:"Non importa,vieni" mi disse lui prendendomi per un braccio. Mi trascinò in una camera vicino al bagno, e cominciò ad alzarmi il vestito, a palparmi e a baciarmi il collo, e io non ero capace di reagire, volevo urlare,volevo scappare, ma ogni mio muscolo era come congelato,immobile, il mio corpo non rispondeva agli ordini del mio cervello. L'unica cosa che riuscì a fare fu sperare che qualcuno mi salvasse.

LOUIS POV

Uscendo dal bagno sentì dei rumori strani provenire dalla stanza accanto, e guidato dal mio istinto senza pensarci due volte entrai. Spalancai gli occhi davanti a quella scena e urlai al ragazzo di lasciare stare Candice, e vedendo che questo continuava gli tirai un pugno. Poi senza preoccuparmi del ragazzo a terra la presi in braccio e la portai fuori, su una delle panchine del giardino. Lei era ancora un po' stordita e sotto shock, ci mise un po' a realizzare il tutto, ma quando lo fece si buttò tra le mie braccia

Candice:"grazie... grazie Lou...E scusa se sono una stupida" disse mentre una lacrima le rigava il volto. Io gliela asciugò con la mia grande mano morbida

Io:"no piccola, non è colpa tua, semplicemente eri un po'... Spaventata e non riuscivi a reagire" cercai di tranquillizzarla accarezzandole i capelli. Quando lei si fu calmata appoggiò la testa sulla sua spalla, e io misi un braccio intorno alla vita, sorridendole e avvicinandola a me. Poi dopo un po' di silenzio pensai di far qualcosa per far sorridere di nuovo Cand, per vedere quel sorriso che mi piaceva tanto, e cominciai a farle il solletico. Candice si liberò dalla mia presa e cominciò a correre per il parco, con io che la inseguivo, sembravamo due bambini. Ma io ero più veloce e con quel vestito Candice era impedita a correre, così io la raggiunsi subito, abbracciandola da dietro. Nel farlo però inciampai e caddi tirandosi a terra anche la castana

CANDICE POV

Mi ritrovai distesa sul petto di Louis, a pochi centimetri dal suo viso angelico, a poca distanza da quelle labbra così rosse e invitanti, e immersa in quegli occhi azzurro ghiaccio nei quali mi perdeva. Sorrisi imbarazzata per poi alzarmi e spezzare quel legame magnetico che come delle calamite univa i nostri occhi. Anche Louis si alzò e sorridendomi dolcemente mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi mi prese per mano e tornammo dentro la casa. Per il tempo che restammo rimasimo sempre vicini, come se una forza maggiore di noi ci costringesse a rimanere uniti e a far incontrare i nostri sguardi. Quando vidi il ragazzo di prima fui assalita dalla paura e mi strinsi a Louis, che prontamente salutò i suoi amici per poi uscire. Salimmo in macchina e Louis accese il motore.

Il Calcio, La cosa Più Bella!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora