Capitolo 14

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Alzai lentamente la testa dal cuscino, ma appena cercai di muovermi mi sentì bloccata da qualcosa, o meglio qualcuno.
E quel qualcuno era il mio Louis, che me circondava la vita con un braccio, dormendo.  Sorrisi, e, non volendo svegliarlo, mi ridistesi. Fissai il soffitto bianco, e mille pensieri mi balenarono per la testa.
Pensai alla scuola: ero stata due mesi in coma e quindi avevo saltato scuola, e appena mi ero ripresa erano cominciate le vacanze di Natale. Avrei dovuto recuperare molte lezioni,ma essendo una delle migliori della classe, non sarebbe stato così difficile in fondo.
Pensai agli allenamenti di calcio: ne avevo fatti circa una decina, più le partite, poi sempre per il coma e poi per le vacanze non avevo più messo piede in campo. In fondo non era così male come credevo, il calcio, avrei continuato volentieri.
Pensai alla mia famiglia: effettivamente l'avevo trascurata un po', non che prima avessimo grandi rapporti, ero sempre stata molto più legata a mio fratello che a mia madre o a mio padre, certo, ma comunque era da molto che non passavo un po' di tempo con i miei. Anche dopo il coma, ero stata servita e riverita dai miei genitori che mi avevano accudita come se fossi stata ancora la loro bambina, ma poi ero stata troppo occupata con Taylor, Louis, Niall, Alex, la festa, un sacco di cose per ringraziarli adeguatamente. Mi ripromise di passare una giornata da sola con i miei appena ne avrei avuto l'occasione.
Pensai allo strano Natale che avevo passato: per me Natale significava stare con le persone a me più care, e non che Louis non lo fosse, anzi, ma di certo lui da solo non rappresentava la mia idea di 'tutte' le persone a cui volevo bene.
Pensai anche ai regali: non avevo visto nessuno e quindi a parte gli auguri per telefono, non avevo avuto modo di fare il solito scambio di auguri e regalo con i miei amici e con la mia famiglia. Persino a Louis non ero a riuscita a consegnare il regalo, perché era insieme a tutti gli altri nella macchina di Harry, e visto che ne lui ne Taylor erano venuti, non avevo potuto prenderlo.

Louis:"Ehi buongiorno!" la voce squillante di Louis mi fece sobbalzare.

Io:"Mi hai fatto prendere un colpo,Lou!" esclamai ridendo

Louis:"Oh scusa eh...Buon Natale anche a te comunque" Louis mise su un finto broncio e si girò dall'altra parte

Io:"È così? Bene, allora me ne vado" appena misi un piede per terra rabbrividì al contatto freddo con il pavimento, ma non ebbi il tempo di provare la stessa sensazione poggiando per terra l'altro piede che già Louis mi aveva afferrata per un braccio e, leggera com'ero, mi aveva fatta ridistendere sul letto stringendomi a lui

Louis:"Non credere di sfuggirmi" disse lui ridendo

Io:"E chi scappa" sussurrai beandomi del calore del ragazzo

Louis:"Buon Natale"

Io:"Di nuovo!?" esclamai "No scherzavo, però dovevi vedere la tua faccia" aggiunsi poi ridacchiando

Io:"Buon Natale" sussurrai per poi baciarlo

Louis:"Per questa volta sei perdonata, ma non la prossima" disse lui puntandomi un dito contro

Io:"Si si certo" feci un cenno con la mano, come quando si scaccia un moscerino, per sminuirlo. Ci guardammo e poi scoppiare a ridere.
Ci alzammo e, una volta vestiti e fatta colazione, spalancai la porta e tirai Louis per un braccio nel giardino innevato, solo con il maglione addosso, senza dargli il tempo di prendere né giacca né sciarpa

Louis:"No dai Cand fa freddo" si lamentò lui

Io:"Smettila di fare la feminuccia e combatti,Tomlinson" risposi tirandogli una palla di neve in piena faccia

Louis:"Cara Candice, mi dispiace solo una cosa" disse lui calmo, passandosi una mano sul viso per togliersi di dosso la neve, lo guardai curiosa, aspettando continuasse

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