Capitolo 88

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Sai quando scopri di essere al limite?
Quando un giorno, per una stupidata, ti vengono le lacrime agli occhi. Quando una parola di troppo, un gesto insignificante ti colpiscono a fondo.
Non significa essere fragili o deboli, significa aver sopportato troppo a lungo.
Aver detto sì al posto di no.
Aver risposto sempre "sto bene".
Aver sorriso al posto di piangere.
Aver baciato una persona pensando ad un'altra.
Aver amato qualcuno che non ti considera nemmeno.
Non sei debole se un sorriso in meno può rovinarti la giornata. Hai solo sofferto troppo. Non sei debole.




"Un bel giorno tutto avrà un senso. Quindi, per il momento, non farti deprimere dalla confusione, sorridi attraverso le lacrime e cerca di comprendere che tutto ciò che succede ha una ragione."




"Essere innamorati è la cosa più bella del mondo, mi dissero. Ma tutte le lacrime e le mancanze non me le hanno mai descritte."




"Lo so che non dormi, lo dicono i tuoi occhi ogni mattina.
Ti prometti di mettere via il telefono e provare a dormire ma quando ci provi non chiudi occhio.
Lo so che passi la notte su Tumblr, forse almeno lì trovi qualcuno che capisce la tua insonnia.
Lo so benissimo che passi la notte ad ascoltare canzoni, immaginando scenari che ti vedono sorridente e serena.
So anche che se all'una di notte ti scrivessi all'inizio ignoreresti il messaggio per convincermi che mi hai dato retta, ma dopo cinque minuti questo troverei.
"Amore non dormo, sono distrutta"
E lo so che sei distrutta, la stanchezza della giornata, l'ansia del domani e le lacrime che ti scendono per il nervoso di non riuscire più a controllare te stessa.
Non mollare, la serenità tornerà.
Buonanotte principessa, che poi sarà solo una notte, l'ennesima notte non buona."



"Le persone buone sono sempre le ultime a stancarsi, ma le prime a non tornare più."



"Le lacrime non macchiano, non se ne accorgerà nessuno, che ho pianto come un cane per averti."




"Ma quanto mi mancava? Quanto era difficile questa terribile situazione che mi dilaniava dentro come solo un pugnale potrebbe fare? Non riuscivo a non pensarci. Non riuscivo a evitare di sentirmi una stupida per come avevo lasciato che tutto ciò accadesse. Avrei tanto voluto picchiarlo, e al tempo stesso gettargli le braccia al collo e scoppiare in lacrime."




"Se ad ogni volta ci soffermiamo troppo sulla domanda 'come va?' Ed avremmo risposto sinceramente, le strade adesso, sarebbero inondate di lacrime... Nessuno sta bene. Tanto meno chi lo dimostra.
E questa è la dura realtà che le persone empatiche ed intelligenti, devono osservare ogni giorno. Da lontano, magari cercando di aiutarli, ma rifiutano la tua mano. E allora cosa fare in questi casi? Semplicemente niente. Di sedersi, e vedere evolvere la cosa, che con un'alta probabilità, avrà fallito. Perché quella persona, sarà semplicemente sola. Anche se ha tutto l'oro del mondo e amici a volontà, nelle viscere sarà così perché nessuno sarà capace di comprenderla fino in fondo."




Da piccola avevo un migliore amico. Eravamo sempre insieme.
Abbiamo imparato ad andare in bicicletta insieme, a giocare a basket, a fare finta di aver finito i compiti per andare a giocare.
Abitava (e abita tutt'ora) attaccato casa mia.
Un giorno, mentre il pulmino si fermava davanti alla sua casa per portarlo a scuola come me, non lo trovai. Al suo posto c'era sua nonna in lacrime.
Ci disse che il papà del mio amico si era appena suicidato davanti agli occhi di sua moglie e del suo bambino.
Quel giorno lui non venne a scuola, e neanche quello dopo.
La settimana dopo lo vidi già seduto nel suo banco quando entrai in classe.
Mi avvicinai felice.
Lui aveva un'espressione di ghiaccio che mai mi dimenticherò.
"Non ti voglio più parlare. Non voglio più parlare con nessuno." Mi disse.
Gli chiesi il perché ma non mi rispose.
Passavano i giorni e lui se ne stava al suo banchetto senza dire una parola.
Passavano gli anni e lui sembrava diventato una roccia.
Mia mamma mi disse che quando una persona muore si porta via un pezzetto delle persone care che lascia qui, così da averle sempre vicino.
Ebbene, il suo papà deve essersi portato via tutto da quel bambino e da quel giorno la morte iniziò a terrorizzarmi.
Passo sempre davanti a la sua casa e ogni volta mi ritrovo a guardare dentro in corte inconsapevolmente.
Mi aspetto sempre di trovarlo li, con i suoi capelli biondissimi e un pallone da basket in mano. Ma ogni volta tutto quello che vedo è un prato troppo alto e una casa che trasuda dolore da ogni angolo.
E del mio migliore amico nessuna traccia."




amiamoci,perdiamoci,
faranno delle indagini
finché le nostre lacrime
non romperanno gli argini."

•La ragazza che si sfogava con citazioni•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora