Capitolo 18

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Ormai avevo capito che la vita era imprevedibile, forse anche fin troppo.

Il detto 'Carpe Diem' era vero, in ogni singolo giorno della tua vita dovevi cogliere l'attimo, perchè la vita era un mare pieno di casini, e se ne fregava se tu sapevi nuotare o meno.

Io in quel caso, ero riuscita a nuotare, a resistere.

Gli agenti erano arrivati a salvarmi il culo, fortunatamente.

-"Signorina, la portiamo fuori, ancora un pò di pazienza" disse la polizziotta che mi guardava con dolcezza.

Forse anche lei aveva capito che quelle ore lì non erano state sicuramente le più belle della mia vita.

-"No, cazzo devo vederla. Devo entrare"

Sentì questa voce al piano di sopra.

Come confonderla.

Mi batteva il cuore a mille.

Era lui.

Anthony!

La ragazza spostò lo sguardo verso la porta e sospirò.

-"E' il suo ragazzo?"

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere.

-"E' stato cosi in pena per lei, sa.. gli altri piangevano, mentre lui teneva lo sguardo basso e i pugni stretti, era l'unico che fissava la porta come per dire 'ora torna' ci tiene davvero tantissimo a lei"

Sorrisi debolmente ero stanca, volevo solo chiudere gli occhi e far si che non fosse successo niente di niente.

Appena mi staccarono da quelle catene, sospirai.

E in quel momento entrò Anthony.

Mi alzai in piedi dopo essere stata ore e ore buttata per terra,e sentì le gambe che non mi reggevano a momenti, infatti mi stavano per cedere ma qualcuno mi prese in braccio.

-"Sei troppo debole, piccola." Mi sussurrò vicino al collo.

Avevo i battiti del cuore a mille.

-"Ti prego, non farmi più prendere uno spavento simile."

Sorrisi e mi portò su.

-"Dobbiamo portarla in ospedale, dobbiamo assicurarci che la ragazza stia bene e avvisare i genitori." disse un agente.

Appena mi portò fuori, sentì freddo. Iniziai a tremare ed Anthony se ne accorse.

-"Merda!" Impecò lui.

Accellerò il passo e mi mise sulla sua macchina, e accese il riscaldamento.

-"Torno subito!"

Mi sorrise e andò via.

Rimasi dentro quella macchina a bearmi dell'aria calda che mi riscaldava il corpo.

Dio, ma è possibile tutto quello che mi e successo?

Non ci credo.

Potevo essere cosi sfigata?

Come riaprì gli occhi trovai Anthony al mio fianco.

-"Ti ho svegliata?" Disse mettendo in moto la macchina.

-"No, riposavo gli occhi."

-"Gli altri sono andati ad avvisare a tua mamma e ai miei genitori."

-"Perchè erano qua?"

-"Si." sorrise.

-"Non ti rendi nemmeno conto di tutte le persone che ti amano,Abbie."

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