Capitolo 17: In Ear - SHINee - Love Like Oxigen

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Uscimmo dalla stanza dopo aver fatto una lunghissima doccia ed esserci vestiti comodi.
Erano circa le 11:00 e gli altri erano già al tavolo per la colazione.
Entrammo nella sala da pranzo tutti e tre mano nella mano.
Jong, io e Tae.
Arrivammo al tavolo ma gli altri tre non batterono ciglio quando ci videro arrivare tutti e tre insieme in quel modo.
"Dormito bene?" mi chiese Onew guardandomi e sorridendo.
Possibile che non si fossero accorti di niente?
Sorrisi.
"Si Jinki...molto bene, grazie"
"Oh anche io e Tae abbiamo dormito benissimo!" disse Jong ridendo sotto i baffi.
"Sei un demente Jong, è inutile che fai il vago! Guarda he lo sappiamo che avete passato la notte insieme voi tre!" commentò Minho.
Diventai paonazza.
"Ehi Noona, ma non devi arrossire così...va tutto bene!" mi disse Key accarezzandomi una spalla.
"Ma ci avete sentiti! Cioè...oddio che imbarazzo!"
"Ah, a sentirvi vi abbiamo sentiti...Noona tu urli. Saresti un'ottima cantante!" commento Onew.
Di male in peggio.
"Bene, ok, ragazzi è stato un piacere, ora io vado a sotterrarmi sotto l'ultima mattonella di questo posto. Ciao!" dissi facendo la mossa di alzarmi e andarmene.
"Eddai Noona, stai tranquilla" disse Key "Vi siete divertiti? Siete stati bene? Fregatene di noi!"
Questa << filosofia di vita >> di Key la stavo particolarmente apprezzando.
Ero stata bene?
Cazzo si che ero stata bene.
Mai stata così bene in vita mia, mai provato niente del genere.
Il sesso a tre era qualcosa di E-P-I-C-O.
Con Jong e Tae poi...era stata la cosa più bella mai provata in vita mia.
Dopo una bella colazione, risate e frecciatine varie, decidemmo di uscire e rimanere fuori fino a sera per cenare da qualche parte.
A pranzo mangiammo in un << salutarissimo >> Burger King, ma a cena decisi di portarli a mangiare in un ristorante Coreano che stava vicino casa dei miei genitori, così per sapere cosa ne pensassero e per capire se effettivamente si mangiava davvero coreano oppure, come per i ristoranti cinesi, era semplicemente una rivisitazione occidentale del loro vero cibo.
Andammo in questo ristorante coreano chiamato "Arirang" e ordinarono di tutto...
Jong gli stava dando giù pesante con l'alcool ma a detta sua quella sera voleva divertirsi e basta.
A metà della serata eravamo tutti abbastanza alticci.
Jong però aveva veramente esagerato.
Mi accorsi che non si reggeva in piedi. Non ce la fece nemmeno ad andare al bagno senza incollarsi diverse sedie e qualche cameriere.
Mi offrii di riportarlo in albergo dato che tutti gli altri sembravano intenzionati a trattenersi all'infinito in quel ristorante.
"Ma noi dai....noona....non ti preoccupare...sto...."
"No Jong...non stai per niente. Dai andiamo che ti riporto in albergo. Ti fai una doccia e te ne vai a dormire perché non ti reggi in piedi!" lo rimproverai.
Parlai della faccenda a Taemin, che mi diete un bacio e mi disse che mi avrebbe raggiunta più tardi in stanza.
Presi Jong per un braccio e salutando gli altri, ci avviammo verso la macchina.
Per poco non vomitò per strada ma fortunatamente riuscimmo ad arrivare in albergo senza troppi problemi.
Salimmo, o almeno era quello che cercammo di fare, a fatica le scale per arrivare nei pressi della stanza di Jong, sbandando e rischiando di cadere diverse volte, ma alla fine riuscimmo ad arrivare abbastanza sani.
Entrai nella stanza, buttai Jong sul letto di peso e tornai indietro a chiudere la porta.
Non ero mai ancora stata nella sua stanza, era disordinata. Vestiti ovunque, il letto sfatto, una chitarra acustica appoggiata al muro.
Quando mi girai per tornare da lui lo trovai seduto sul letto con li gomiti appoggiati alle ginocchia e la testa tra le mani.
"Jong stai bene?"
"Non lo so" rispose con tono triste.
Mi misi seduta vicino a lui e con una mano gli accarezzai una spalla.
"Ehi...ma che ti prende?"
Sospirò.
"Dai hai bevuto troppo stasera, vai a farti una doccia e riposati che domani mattina starai meglio!"
"Dormi con me!"
"Jong io..."
Mi abbracciò.
Fu un abbraccio di una tenerezza mai sentita.
E poi iniziò a piangere.
"Jong, ehi Jong...oddio perché piangi?"
Non sapevo cosa fare. Perché stava piangendo?
"Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti prego, dimmi qualcosa!"
Lui mi guardò, e mi strinse forte contro il suo petto, sentivo il suo calore, la sua dolcezza.
Alzai leggermente lo sguardo, mi prese il mento tra le mani e mi diede un bacio di una dolcezza inaudita, non come quelli che mi aveva dato fino ad ora... ma dolce, caldo ed estremamente romantico. Non si insinuò con decisione alla ricerca della mia lingua, perché sapeva già che è pronta e affamata della sua. Ci baciamo per dei minuti interminabili, finché lui non si staccò e mi accarezzò una guancia.
"Vado a fare una doccia, forse mi schiarisce un po' la mente" mi disse con un sorriso splendido.
Si tolse la maglietta.
Dio mio quanto poteva essere bello.
Nella mia mente balenò un pensiero...in quel momento pensai che Jong fosse addirittura più bello di Taemin...ma che mi stava succedendo?
Entrò nel bagno e aprì l'acqua della doccia.
Me lo immaginai nudo, sotto la doccia, con l'acqua calda che gli scorreva sul corpo, sul suo petto, sui suoi glutei e un sorriso malizioso increspò le mie labbra.
Dopo qualche minuto sentii che chiudeva l'acqua.
Era stato velocissimo...io ci sarei stata un'ora sotto la doccia.
E di nuovo una visione celestiale si parò davanti ai miei occhi.
Lui, bagnato.
Completamente nudo. Di spalle.
Oddio aveva due chiappe da sogno.
Non che non lo sapessi...ma non ci era ancora mai capitato di stare da soli in quel modo, senza ansie, senza paure, e vederlo così tranquillo, senza vergogna, mi rendeva veramente felice.
Prese un asciugamano e se lo mise intorno alla vita.
"Noooo, che fai? Mi copri il panorama?" chiesi ridendo per rompere un po' quel clima strano che si era creato..
"Ma dai...ma davvero mi stai guardando il sedere?"
"Oh si...davvero, e apprezzo anche!"
"Che scema..."
"Grazie. Antipatico"
Sorrise. Mi guardò intensamente. I capelli bagnati gli scendevano sulla fronte.
Era bello. Bello come il sole.
Le goccioline d'acqua sul petto disegnavano figure astratte formando altre goccioline più grandi che scendevano delicate fino al suo bacino infilandosi dolcemente dentro l'asciugamano.
"Tu vuoi farti una doccia? Se vuoi ti aspetto. Così...se ti va poi parliamo un po'"
"Si, me la faccio anche io una doccia veloce va...tanto per darmi una rinfrescata"
"Dai allora facciamo cambio"
Mi venne incontro mentre io avanzavo verso il bagno.
"Me la fai vedere anche a me la mercanzia?"
Si. Ti faccio vedere quello che vuoi, anche il mio pancreas se ti interessa.
"Dai Bling Bling, non fare il pervertito"
"Ma perché scusa? Tu puoi vedere e io no?"

"Non è bello chiedere. Aspetta, e se sarai paziente e bravo forse vedrai qualcosa"
"Uffa...ma io sono bravo"
"Ohhh che fai metti il broncio? Fai un po' l'uomo!"
"Devo fare l'uomo?"
"Decisamente"
"Ok, l'hai voluto tu"
Si avvicinò di scatto a me e mi prese in braccio.
Intrecciai inconsciamente le gambe al suo bacino stringendo forte e mettendogli una mano dietro la nuca. Mi baciò, con forza.
Mi spinse contro il muro della camera, e mi baciò ancora, sentivo la sua lingua cercare la mia, mi morse il labbro inferiore, io feci lo stesso col suo.
Gli scivolò via l'asciugamano.
Sentivo la sua eccitazione.
Non potevo fare a meno di ansimare mentre mi baciava, mi passava la lingua tra l'attaccatura del mento e l'orecchio.
Mi venne la pelle d'oca su tutto il corpo.
Lo desideravo con tutta me stessa. E lui desiderava me.
Mi fece scendere e continuando a baciarmi mi spinse sul letto.
I nostri sguardi si intrecciarono.
I nostri corpi si avvicinarono.
Le nostre mani si sporsero in avanti a toccare il corpo dell'altro...
Le sue mani sul mio volto, sul collo, sulla nuca, scivolavano sulla schiena e mi procuravano brividi che mi scossero e mi fecero avvicinare di più a lui, al suo corpo caldo. Riuscivo a sentire il suo calore. Mi spogliò lentamente e tutto quello che indossavo finì sul pavimento.
Ero completamente nuda.
Davanti a lui.
Ero imbarazzata.
Non era la prima volta che mi trovavo nuda con lui...ma non solo con lui. E non in un momento così intimo...cioè...quello successo tra me, lui e Taemin era stato una cosa prettamente fisica. Questa la sentivo... << diversa >> io mi sentivo diversa.
Mi baciò.
"Sei bellissima"
"Non è vero"
"Beh...se non lo fossi...il mio corpo, non avrebbe questa reazione!" mi disse indicando in basso. Sorrise.
Cazzo ride? Io mi sento morire.
Ma la reazione che gli stavo provocando mi eccitava ancora di più di quanto già non lo fossi.
Mi avvicinai a lui, con timidezza, coprendomi i seni con le mani.
"Non ti coprire...ti prego"
"Mi vergogno...oddio sono troppo imbarazzata"
"Dopo quello che è successo l'altra sera? Hai paura di me?" mi chiese timido.
"No, non ho paura di te...come potrei?"
"E allora vieni qui!"
Mi prese dai fianchi.
I nostri corpi si fecero ancora più vicini.
Le nostre mani presero confidenza con la pelle dell'altro.
Scoprimmo odori, sapori, consistenze che prima non avevamo scoperto o non avevamo approfondito.
Sentivo il suo calore e sentivo la sua eccitazione scorrere nelle vene, lungo la schiena, sulle braccia, nel ventre.
La sua bocca sulla mia, i denti morsero le mie labbra, e la lingua leccò il mio collo.
Le sue mani scivolarono sui miei seni.
Mi stava toccando con dolcezza. Non come era successo prima, con foga e tremenda eccitazione. Stavolta era dolce, delicato. Non pensavo potesse essere così.
Mi strinse forte a lui, mi morse i capezzoli vicini, sentivo un calore che non avevo mai provato prima.
Mi prese per le spalle e mi girò, la mia schiena attaccata al suo petto caldo, infilò la mano fra le mie cosce mentre mi baciava il collo da dietro.
Mi spostò leggermente i capelli di lato.
"Jong...che stai facendo? Io sto impazzendo" gli dissi.
"Bene, è quello che voglio..." mi sussurrò nell'orecchio.
Mi spinse in avanti, si piegò su di me e mi baciò la schiena.
Brividi. Brividi infiniti mi corsero lungo tutto il corpo.
Non potevo più aspettare.
Lo implorai di prendermi.
"Jong...Ti prego prendimi..."
Glie lo chiesi ansimando, non poteva rifiutare. Non ora.
"Non chiedo altro...".
Mi rigirò nuovamente, mi guardò negli occhi...
Spalancò le mie gambe violentemente, e mi penetrò prima che io me ne rendessi conto.
Era forte, deciso. Come piaceva a me. Ma era anche dolce, delicato.
Non smetteva di guardarmi, di baciarmi, di toccarmi con le sue mani calde e grandi.
Sentivo la sua eccitazione pulsare ad ogni spinta sempre di più.
Gli presi le mani, le intrecciai col mie portandole sopra la testa.
Lui si muoveva sopra di me, caldo, sinuoso, dolcissimo ma nello stesso tempo forte e deciso.
Strecciai le mie mani dalle sue, e gli afferrai i glutei, belli, sodi, per spingerlo più forte dentro di me...
Dopo infinite spinte e dopo quasi un'ora avvinghiati, a riempirci l'uno dell'altra sentii il suo orgasmo liquido scivolare nel mio corpo e anche io urlai mentre avvolta tra le sue braccia arrivai al picco del piacere.

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