Capitolo 5: In Ear - SHINee - Bounce

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Ma che diavolo stava facendo?
E io perché lo stavo lasciando fare?
Ero completamente stordita.
Di nuovo, per la terza volta in un paio d'ore sentivo il suo calore sul viso, il suo profumo, la sua pelle morbida e di nuovo, per la terza volta non capivo cosa diavolo passasse per la testa a quel Maknae.
"Tae che stai facendo" gli chiese leggermente imbarazzata.
"Mh..?"
"Che stai facendo? Sei qui a petto nudo e mi stringi e io..."
"Scusami...non pensavo potesse darti fastidio!"
Ma quale fastidio, Dio santo...ti salterei addosso in questo istante anche in macchina con Jong e Jinki.
"No, non mi da fastidio...è solo che...ecco Tae tutto quello che stai facendo, cos'è? E perché lo fai?"
"Perché mi va. Te l'ho detto che se voglio una cosa io me la prendo"
"Mh...e quindi adesso cosa ti va?"
"Mi vai tu"
Nel momento esatto in cui disse queste parole Jonghyun si girò di scatto e mi fulminò con lo sguardo. Aveva uno sguardo d'odio puro, come se avessi fatto la cosa peggiore del Mondo. Eppure non avevo fatto nulla, per assurdo non ci eravamo nemmeno presentati. Ero salita in macchina con loro senza nemmeno dirgli << Ciao >>.
Disse qualcosa nella sua lingua con tono arrabbiatissimo e mi venne in mente una cosa.
E se fosse stata vera la JongTae e Taemin si stesse comportando così per farlo ingelosire?
"Tae...ma c'è qualcosa che non va?" Chiesi un po' imbarazzata.
"No no, va tutto bene, tranquilla!"
"Ma perché Jong mi ha guardata in quel modo? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"Per lui qualsiasi cosa mi riguarda è sbagliata!"
"Cosa? E perché?"
"Ma...storie vecchie...che se vorrai ti racconterò!"
"Se vorrai tu. Per quanto mi riguarda puoi raccontarmi quello che vuoi!"
"Rimani in albergo con me stanotte."
Frena. Stop. Calma. Checcosa?!?!!?
"Scusami?"
"Si dai rimani."
Non riuscivo a parlare.
Non sapevo cosa fare. Il mio cervello mi diceva di lasciar stare, di evitare, che mi sarei buttata in qualcosa di troppo assurdo, ma altre parti del mio corpo dicevano << Vacci. Vacci e divertiti. Qualsiasi cosa succederà >>
"Tae scusami ma...perché vuoi che venga in albergo con te?"
"Per stare insieme, per chiacchierare, per conoscerci. Per raccontarti tutto quello che vuoi di me. Io voglio conoscerti. Voglio sapere come sei. Che carattere hai, cosa ti piace, cosa odi, che ti piace mangiare, cosa ti piace ballare. Voglio sapere tutto!"
Avevo un nodo alla gola. Nessuno nella vita mi aveva mai e poi detto cose del genere.
Avevo però anche una strana sensazione. Come di occhi puntati addosso.
E in effetti sia Jong che Onew ci stavano fissando dallo specchietto dell'auto.
"Allora rimani?"
"Tae io mi sento in imbarazzo."
"Noona fregatene. Tu stanotte sei mia e non devi pensare a nient'altro!"
"Tae...nella mia lingua << tu stanotte sei mia >> non ha poi tanti significati. Oltretutto io mi conosco, so che a certe cose sono debole. E non voglio che succeda un casino! E poi...."
Mi mise un dito sulle labbra.
"Zitta."
Avevo le palpitazioni. E non stava succedendo praticamente niente.
Finalmente arrivammo in albergo.
Era poco fuori centro città e sembrava molto carino.
Onew parcheggiò la macchina e quando scendemmo decisi che era meglio presentarsi come si deve.
Cercai di farmi capire in inglese e Tae tradusse quello che non riusciamo a comprendere.
Onew fu gentilissimo, mi sorrise come un cucciolo, e cercò di spiccicare qualche parola in inglese.
"Piacere di conoscerti!" mi disse.
"Sono contenta che resterai con noi un po' di tempo"
Un po' di tempo? Ma che diavolo aveva detto Tae ai suoi compagni?
Quando mi presentai a Jong fu un colpo al cuore.
Mi strinse la mano ma vidi nei suoi occhi come un odio incredibile nei miei confronti.
Non sapevo bene cosa fare ma Tae mi mise una mano sulla spalla mi fece rilassare.
"Ignoralo. E' solo geloso!"
Allora era vero!!! C'era di mezzo la JongTae.
"Tae...ma tu ti stai comportando così per farlo ingelosire? Cioè...tra di voi c'è o c'è stato qualcosa?"
"Mah...te l'ho detto è una storia lunga...ora andiamo in camera"
Ora erano due le cose che volevo sapere.
Cosa non sapeva fare e cosa c'era tra lui e Jong.

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