"Tae ma che stai dicendo?"
"Si, ti giuro, non sto scherzando!"
"Tae ma QUELLA persona devi amarla. Devi conoscerla, amare ogni aspetto di lei, ogni suo pregio e ogni suo difetto...come puoi dire questo a me? Sul serio, mi conosci da qualche ora...come puoi dire una cosa simile?"
"A te non è mai capitato il colpo di fulmine?"
"No Tae...mai! Posso sicuramente provare attrazione fisica per una persona, essere attratta dal suo corpo, dalle sue mani, dai suoi occhi, dalle sue labbra....dalle tue labbra che se non smetti subito di passarci la lingua sopra in quel modo giuro che io mi alzo e me ne vado!"
"Beh allora io adesso sento quell'attrazione...magari è solo fisica, magari no..."
"Tae basta...non è così non mi conosci...magari sono una stronza!"
"O magari no...O magari sei quella giusta!"
"Tae io...."
Ma non feci in tempo a replicare. Prese velocemente il mio viso tra le mani e mi baciò.
Le sue labbra erano davvero morbide e calde come avevo sempre immaginato.
Le teneva appoggiate alle mie, senza esagerare, senza spingere, in attesa di una mia reazione.
All'inizio era solo un contatto leggero, come due giovani che provano il primo bacio.
Ma noi non eravamo due giovani al loro primo appuntamento romantico...o quantomeno io non lo ero e in quel momento non avevo veramente più voglia di romanticismo.
BASTA FARE LA BRAVA.
Le labbra di Tae erano gonfie e rosse, invitanti come nessuna altro paio di labbra.
Avrei potuto respingerlo, dirgli che era un cretino e di smettere di pensare cose che non erano minimamente pensabili...ma no. Assolutamente.
Dischiusi le labbra e lo lasciai entrare...lascia che mi baciasse nel modo che preferiva.
E il modo che preferiva era un modo che non avevo mai provato prima.
Approfondì immediatamente il bacio cogliendomi di sorpresa, spingendo con la lingua, passandola sulle mie labbra ed entrando.
Fece danzare la sua lingua con la mia e in poco tempo la danza si trasformò in una lotta, una guerra di baci e lingue, un intreccio, una lotta a chi avrebbe gettato per primo la spugna, chi per primo avrebbe issato bandiera bianca.
Ero combattuta. Quel bacio era qualcosa di sublime. Sentivo le labbra in fiamme a furia dei baci e dei morsi.
Tae....magari non sapeva fare sesso, ma cazzo se ci sapeva fare con la lingua.
Non avevo più alcun controllo sulla mia lingua e mi sentivo mancare l'aria.
Avevo bisogno di respirare ma non avevo alcuna intenzione di staccarmi per prima.
Sospettavo che Tae non risentisse minimamente della fatica e che avesse ingaggiato con me un crudele gioco di resistenza.
Le sue labbra mi distraevano troppo dal pensare a qualsiasi cosa...a non avevo più fiato.
Staccai le labbra dalle sue boccheggiando e riprendendo fiato, tentando in tutti i modi di riprendere ossigeno.
Tae mi guardò soddisfatto.
"Bhe....complimenti Maknae....sarai anche inesperto in fatto di sesso...ma con quella lingua...fai impazzire!"
Sorrise malizioso.
Quel sorriso che mi mandava al manicomio, che mi faceva andare su di giri in un modo che non sapevo spiegarmi....
Ci guardammo per qualche secondo e poi parlai...
"Tae...che devo fare io adesso?" gli chiesi.
"In che senso?"
"Secondo te in che senso? Pensi che dopo un bacio del genere io me ne stia buona e tranquilla qui a guardarti negli occhi?"
Mi guardò con un'espressione quasi impaurita.
Non volevo spaventarlo, era chiaro, non volevo costringerlo a fare niente che non volesse.
Ma dopo un bacio del genere cosa si aspettava? Che mi mettessi a dormire?
Non era proprio possibile.
Ma non volevo esagerare...se non avesse voluto fare altro, avrei rispettato le sue decisioni.
"Noona io ho paura"
Era di una dolcezza disarmante, sembrava quasi un bambino. Non volevo spaventarlo, non volevo farlo soffrire per nessun motivo.
"Tae....per me sarebbe una prova incredibile adesso andarmene da qui, ma se vuoi...me ne vado"
Sospirò per poi parlare.
"No. Non te ne andare io...io ti voglio".
"Sei sicuro?"
"Si...sono sicuro"
Mi avvicinai al suo viso e lo baciai.
Lo bacia dolcemente per fargli capire che poteva stare tranquillo.
Ma tremava.
"Tae stai tremando...sul serio se non vuoi, io vado via. E' meglio...perché io non resisto se non mi prendi qui, subito. Mi conosco. Sto per scoppiare"
Mi abbracciò fortissimo, poi inspirò profondamente.
"Prendimi tu."
Non me lo feci ripetere.
E che diamine...gli avevo detto cento volte che se non se la sentiva me ne sarei andata.
Mi vuole?
E allora mi avrà.
Lo presi con un po' di forza...quella che avevo....e lo girai di schiena.
Le mie mani scivolarono lentamente sui suoi fianchi, fino ai glutei, passandovi sopra, saggiandone la morbidezza sopra il tessuto, come se stessi sapientemente prendendo le misure.
Con una mano continuavo a palpeggiare il suo fondo schiena, mentre con l'altra risalivo lungo il suo corpo. Afferrai il suo collo con dolcezza sollevandogli la testa.
Lo sentii fremere al tocco delle mie mani.
Sentiva le sue braccia tremanti, deboli.
"Puoi...girarti?" Chiesi delicata.
Il volto di Tae era una maschera d'eccitazione e di perdizione, totalmente sotto il volere di quelle mani che senza alcun ritegno toccavano il suo corpo da sopra i vestiti. Palpavano ed esploravano, saggiavano quello che Tae aveva da offrire, mentre gemiti soffocati uscivano dalla sua bocca.
Gli tolsi la camicia (che dopo averla tolta in macchina aveva prontamente rimesso) con un solo gesto, scoprendo quel corpo latteo e perfetto che tanto avevo sognato. Le mie mani corsero immediatamente su quel corpo nudo e indifeso. Seguivano la linea addominale, appena accennata su quel ventre piatto e magro, lasciandolo senza fiato.
Mi accorsi che si stava eccitando...sentii la sua virilità premere nei pantaloni...intrappolata da quella stoffa troppo stretta e scomoda e sentivo anche che aveva ancora troppi vestiti addosso.
Eravamo l'uno di fronte all'altro.
I nostri nasi uno contro l'altro e le nostre fronti si toccavano.
Il respiro di Tae soffiava sulla mia bocca che non resistette e baciò ancora una volta quelle labbra, troppo provocanti.
Morsi violentemente fino quasi a fargli male.
Poi mi staccai da lui, lasciandolo cadere sul letto, la testa oltre il bordo cadeva all'indietro lasciando il collo esposto. Quel pallido lembo di pelle e vene su cui non esitai a lasciare marchi indelebili.
Morsi la tenera carne appena sotto l'orecchio, passai ad incidere proprio sul pomo d'Adamo, strozzandogli un gemito.
Lasciai baci e segni su tutto il collo, come rossi segni di bruciature, come se le mie labbra fossero fuoco.
Con le mani ancora sul corpo di Tae scesi fino alla cintura dei pantaloni, slacciando prima la fibbia e poi abbassando la zip.
Senza troppi preamboli abbassai quei pantaloni stretti lungo le sue gambe, osservandone l'eccessiva perfezione.
Con le dita seguivo la linea della tibia, le ginocchia leggermente consumate da anni e anni di coreografie, passai le mani sulle cosce palpando la carne e premendo forte.
Lo costrinsi ad allargare le gambe, in modo da infilarmi in mezzo.
Tae non fece resistenza. Stava per essere mio. Per essere la mia bellissima bambola di porcellana. Ecco cosa mi ricordava quella pelle lattea, quasi perfetta, senza segni, se non quelli lasciati dai miei baci e dalle mie mani. Tae assomigliava ad una bambola di porcellana.
Quelle bellissime bambole di fine ottocento, tutte imbellettate, con abiti ricamati.
La cosa più bella però era che Tae era reale, non aveva quasi più nessun vestito addosso e stavo per farlo mio come nel mio più nascosto sogno.
Lo toccai su tutto il corpo, tolsi senza troppa grazia, ad uno ad uno ogni vestito che gli ricopriva il corpo, esponendolo.
Gli rimasero solo i boxer a coprirlo.
Un ostacolo ridicolo, inutile.
Superfluo quasi.
Tolsi anche quelli.
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Dreams come true
Hayran KurguSara aveva solo un pensiero nella testa. Un pensiero che mai e poi avrebbe pensato potesse diventare una realtà. La sua realtà. Il suo pensiero era lui. Era Taemin. Niente e nessuno glielo avrebbe fatto togliere dalla testa. N.B. - Ogni capitolo ri...