Capitolo 8

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Sebastian

Non faccio che pensare a lei. Ieri sera sono andato via subito dal locale perché Antonio aveva un "appuntamento". Tutta la notte l'ho passata a guardare il soffitto, non sapevo come sarebbe tornata a casa e avevo paura che nelle sue condizioni qualche ragazzo ne avrebbe approfittato. Non so neanche se si ricorda di me, le ho lasciato il fazzoletto anche per questo. Ma forse l'ha lasciato per terra o l'ha buttato. Pensavo fosse seria, una di quelle ragazze tutto studio e casa e invece ieri sera ho dovuto ricredermi. Ma non è una cattiva ragazza, mentre era tra le mie braccia ho sentito quanto fosse fragile. Ha bisogno di essere protetta, ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei. Ed io potrei essere quella persona.
Sebastian non dire assurdità, a breve ritornerai a Milano e non la vedrai più. Lei ha bisogno di pace e tu non conosci l'amore e non ti sei mai interessato a nessuno a parte te stesso. Devi lasciarla in pace.
Ripeto più volte questo mantra, ma inutilmente.
Infatti sono le dieci di sera passate e sono davanti casa sua. Vorrei trovare la scusa più banale di questo mondo per vedere se è a casa; vorrei stringerla tra le mie braccia per sentire ancora il suo profumo; vorrei scoprire qual'è il suo colore preferito,che genere di musica ascolta,cosa fa nella vita. Parlerei con lei anche della complessa natura dell'essere,dei moti dei pianeti e delle stelle. Tutto pur di stare con lei.
Le luci in casa sono accese ma io non riesco a vederla. Dovrei andare, non voglio che qualcuno mi scambi per un ladro e chiami la polizia. Ma non ci riesco. Non voglio. Sto per mettere in moto quando la vedo uscire di casa. Scarpe bianche basse,tuta e coda. Ecco così mi piaci. Outfit approvato. Ma dove vuole andare a quest'ora? Non vorrà mica fare una passeggiata al buio e da sola?Prima che la paranoia mi assale del tutto, vedo una macchina fermarsi davanti a lei. La riconosco è quella della sua amica. Escono anche stasera? E dov'è che vanno? Saranno da sole?
Sebastian ora basta! Ma a te cosa importa di quello che fa o di chi frequenta? L'hai vista no? Sta bene,adesso puoi andare.
Si posso andare a casa, e contro ogni logica inizio a seguirla.
A Borgo non c'è molto,qualche bar,un supermercato, due o tre pizzerie,una paninoteca e una cornetteria. Ecco Sofia e la sua amica questa sera hanno deciso di saccheggiare qualunque posto vendi del cibo. No che mi dispiace anzi, è difficile trovare delle ragazze che mangiano. Mi fanno ridere quelle che chiedono la pizza senza olio e senza mozzarella, l'insalata senza condimento, la cocacola senza zucchero. Io credo che le ragazze siano così insopportabili proprio perché non si nutrono abbastanza. Sofia è un'eccezione ovviamente, sta mangiando un cornetto gigantesco. Per mia fortuna è seduta accanto alla finestra e io posso osservarla senza problemi. Grazie vetri oscurati. La vedo scherzare,ridere,parlare,gesticolare. Non sta ferma e zitta un attimo. E il tutto lo fa in modo naturale. Saluta tutti affettuosamente e da come accarezza e gioca con il cagnolino che penso sia della signora seduta accanto a lei, adora gli animali. Eppure so che dietro tutta quella allegria lei nasconde qualcosa, un grosso dolore che non riesce a condividere con nessuno.
Mezzanotte.
Sebastian sono due ore che sei appostato, è il caso di andare.
Un ultimo sguardo e vado.
"Buonanotte mia piccola Sofia".


Ciao ragazzi a quanto pare Sebastian non riesce a stare lontano da Sofia...
Spero che il racconto sia di vostro gradimento. Baci a tutti e buona serata!:*

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