Capitolo 20

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Sofia

Lentamente, apro gli occhi, la luce ha invaso la stanza. Mi volto sull'altro lato del letto e instivamente allungo il braccio. Sebastian non c'è, un'improvvisa ondata di delusione mi assale.
Avrei voluto tanto svegliarmi tra le sue braccia, questa notte ho dormito benissimo.
Sto per alzarmi quando sul cuscino trovo un biglietto

Buongiorno,
Mi spiace essere andato via così, ma il dovere chiama.
Spero che la caviglia abbia smesso di farti male.
Per qualunque cosa la signora Luisa è a tua disposizione.
Ti auguro una buona giornata!
P.s. 3272040691
Questo è il mio numero nel caso avessi bisogno di qualcosa.

A presto,
Sebastian

La sua scrittura è fina ed elegante, ovviamente l'opposto della mia.
Rileggo il biglietto almeno una decina di volte. È così premuroso!

Toc-toc-toc-toc ....
"Posso entrare?" la signora Luisa fa capolino nella stanza.
"Certo, buongiorno".
Un po' mi vergogno di questa situazione, non vorrei fraintendesse.
"Buongiorno a te signorina". È così dolce, il suo sorriso metterebbe tutti di buon umore.
"Come sta la caviglia?!"
"È passato tutto, infatti adesso vado. Ho creato fin troppo disturbo."
"Non dire sciocchezze, in questa busta ci sono degli abiti per te. Fa una doccia, dopodiché scendi giù, la colazione è pronta. Antonio ti accompagnerà a casa".
"..Ma come?Non c'è ne bisogno... Chi è Antonio?"
Non ricordo nessun domestico che avesse quel nome.
"Il signorino Sebastian mi ha raccomandato di prendermi cura di te. Antonio è un amico di famiglia, è tornato questa mattina."
Tutte queste attenzioni, non sono abituata. Mi sento fuori luogo.
"Non voglio che vi disturbiate tutti per me, troverò il modo di tornare a casa".
"Sai bene che per me sei come una nipote, e il signorino Sebastian tiene molto a te."
"Davvero?!"
Perché questa notizia mi rende così felice?
Lui si preoccupa per me, tiene a me.
"Si, e anche tu tieni a lui."
La sua non è una domanda, mi conosce bene. Mi limito ad annuire.
"Formate una bella coppia" esclama entusiasta.
"Ma noi... Noi non stiamo insieme." Ho la faccia in fiamme, parlare di queste cose mi mette sempre a disagio.
"Per ora..." e mi fa l'occhiolino.
Già per ora...
Sofia smettila di farti film mentali.
"Adesso fa una doccia e cambiati, ti aspetto giù".

"Aveva ragione, il rosso ti sta davvero bene!".
"Ha scelto Sebastian i vestiti?!"
Quando ha trovato il tempo per farlo?
"No, li ho presi io prima di venire.
Il signorino mi ha dato indicazione sulle taglie, e mi ha detto che qualora avessi trovato qualcosa di rosso, dovevo prendertela. Adesso capisco perché, ti dona."
I vestiti mi calzano alla perfezione, non so davvero come abbia fatto. La maglia poi, la adoro, il rosso è uno dei miei colori preferiti.
"Grazie."
Sebastian riesce sempre a sorprendermi.
"Adesso mangia, ho fatto anche la crostata di mirtilli. Tu e tuo padre la adoravate".
"Siii! La crostata!"
La signora Luisa è una bravissima cuoca, a volte io e papà venivamo in villa solo per assaggiare la sua crostata. Ha avuto un pensiero davvero carino.
"Siediti e serviti pure".

Dopo mezz'ora sono ancora a tavola. Devo smetterla di mangiare così tanto!
Hanno ragione i miei amici, riposo le mascelle solo mentre dormo.
"Ehm ciao,sono Antonio."
Sono talmente intenta a mangiare, che non mi accorgo di qualcuno che sta poggiato sullo stipite della porta. Lo riconosco, era con Sebastian la prima volta che l'ho visto. Mi pulisco di fretta il muso.
"Ciao, scusa...Piacere Sofia".
Perché faccio solo figuracce?
"Quando hai fatto ti porto a casa".
Si sta trattenendo dal ridere, bene.
"Sei sicuro?Non voglio essere di disturbo".
"Sicurissimo, e poi se non lo faccio, Sebastian mi uccide."
"Ah ecco, sei sotto ricatto."
"Ahahahahah, lo ammetto. Ti aspetto fuori."

"Un'altra ragazza al posto tuo avrebbe già starnazzato per farmi andare più piano".
"Non io... Adoro la velocità."
"Wow... L'avevo capito che non eri una ragazza qualunque."
"È un complimento,vero?"
"Ahahahahha, e sei anche spiritosa."
"Tanto...Ahahahahah."
Improvvisamente cambia espressione e si fa serio.
"Sebastian da quando ti ha conosciuto è diverso."
"Come diverso?"
"È sempre stato una macchina da combattimento...Voleva un lavoro che rendesse suo padre orgoglioso di lui, e l'ha ottenuto. Per quanto si divertisse, non ha mai vissuto. Ora invece..."
"Ora invece?!.."
"Sembra felice."
E il merito sarebbe il mio? Io non ho fatto altro che creargli problemi.
"Ed il merito è tuo."
"Io..."
"Continua così... "
Ferma la macchina, non mi ero accorta di essere arrivata.
Ma come sa che abito qui?
"Sebastian mi avrà spiegato almeno 100 volte la strada..."
"Ahahahahah...grazie mille."
"Ah, Sofia questa è per te."
E mi porge nelle mani un pacchettino.
"Ma cos'è?"
" 'Qualcosa per cui non hai trovato spazio ieri' cito testualmente ciò che Sebastian mi ha detto".
Cosa vorrà di dire? Poi ricordo ...
"La torta di ricotta e pera..."
Se l'è ricordata!
"Ahahahahhah...Sebastian me l'ha detto che avresti fatto gli occhi a cuoricino."
"Mi stai prendendo in giro?"
"Per carità, non mi permetterei mai...Chi è quella ragazza che ti sta guardando di sbieco?"
Ragazza?!Poi seguo il suo sguardo.
"Maria..."
Questa volta mi uccide, non la rispondo da giorni.
"Devo andare, grazie ancora per il passaggio."
"Figurati, ci vediamo alla prossima."

"Stronza...Ora mi spieghi tutto!"
Maria è davvero incazzata.
"Va bene...Ma non mi uccideve."



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