Capitolo 18

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Sofia

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Sofia respira ...

Ho sempre pensato che Sebastian fosse un ragazzo bellissimo, ma senza felpa, a dorso nudo, è un qualcosa di indescrivibile.
Spalle larghe, addominali scolpiti, braccia toniche, fianchi stretti,  seguo con lo sguardo tutto il suo profilo. Deglutisco a fatica e mi mordo un labbro, travolta dall'idea che dormirò stanotte a pochi centimetri da lui.
Improvvisamente la caviglia non mi fa più male, ho caldo, davvero molto caldo. Ho bisogno di una doccia ghiacciata.
Manneggia a me che mi ritrovo sempre in situazioni assurde.
"Vuoi qualcosa di più comodo?" Sono talmente su di giri che non mi accorgo che Sebastian è accanto a me.
"... C-cosa?" da quando ho iniziato a balbettare?
Sofia datti un contegno!
"Vuoi cambiarti? Potrei prestarti qualcosa."
".... No sto bene così!" rispondo velocemente, forse in tono un po' troppo freddo.
Lo vedo irrigidirsi, ho la grazia di un'elefante a volte.
Riformulo la frase.
"Sto comoda così, davvero. Grazie mille lo stesso." Gli sorrido e lui sembra ricambiare.
Avere il suo profumo addosso sarebbe troppo e mi metterebbe ancora di più in imbarazzo.

"Ma non stai ferma un secondo neanche mentre dormi?" mi chiede Sebastian esasperato.
Non faccio altro che rigirarmi nel letto cercando di restare il più lontano da lui.
"Ehm... Secondo mia sorella sono peggio di un cavallo".
Ricordo quando la notte andavo nel suo letto perché avevo paura dei tuoni, e lei disperata mi cacciava a suon di calci.
Metti poi che ora sono nel letto con un dio greco, come faccio a restare calma!?!
"Concordo a pieno con tua sorella" e scoppia a ridere.
"Scusa..."
"Smettila."
"Cercherò di stare ferma promesso, scusa.."
"No smettila di chiedermi scusa, non devi".
Le sue parole mi spiazzano.
"Sc... Mi addormento solo quando riesco a trovare qualcosa da abbracciare".
E questa da dove mi è uscita? Non posso averlo detto veramente.
Menomale che le luci sono spente, magari non mi ha sentito.
"E non potevi dirmelo prima!?"
Non mi da neanche il tempo di rispondergli che sono tra le sue braccia. Con la testa sul suo petto, riesco a sentire il battito del suo cuore; sarà una mia impressione ma è accelerato almeno quanto il mio. Le mie gambe sono intrecciate alle sue, anche se volessi, non riuscirei a muovermi neanche di un millimetro.
"C'è altro che posso fare?" mi chiede strofinando il naso nei miei capelli.
"Mmm... Ho tutto quello di cui ho bisogno."
E involontariamente, mi stringo di più al suo busto.
"Anche io".
Nessuno dei due dice altro, ed io, avvolta nel calore del suo corpo, lentamente, mi addormento.
"Buonanotte piccola mia".

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