Okay l'areo può essere fermato anche da qualcuno....
Lo squadrai dalla testa ai piedi e poi ritornai nella mia posizione, quando mi scosse ancora, mi rigirai
«cosa vuoi?» gli dissi in modo scocciato.«Vorrei sedermi su quella sedia» indicò la sedia dove tenevo i miei piedi
»E come mai proprio quella? Ce ne sono centinaia se non avessi notato» Brusca come sempre.
«Quella è la mia sedia»
«Bè ora è mia.»
Mi guardò con un espressione cruce come se mi stesse uccidendo solo con il potere delllo sguardo me ne fregai e tornai ai miei pensieri che non persero tempo e rimurginare sul quel ragazzo.
Aveva un accento Inglese molto forte, si decisamente ma che era molto intrigante, aveva una chioma bionda e due occhi oceano dove avrei potuto perdermi, un piercing al labbro che completva il suo viso perfetto.
Mi alzai e iniziai a giocare con i miei capelli, era una cosa che facevo fin da piccola, mi ricordo che quando ero annoiata andavo dalla mia mamma, mi prendeva in braccio e mi attorcigliavo sul dito la sua lunga chioma di capelli, era un vizio che avevo ancora e quando mi annoiavo mi mettevo nelle posizioni più strane ed iniziavo ad attorcigliarmi i capelli.
Decisi che stare seduta era troppo normale e quindi mi distesi e portai la testa sotto la sedia e la tenni a penzoloni mentre mi attorcigliavo i capelli, cantando la prima canzone che mi venne in mente:
What do you mean?
Ohh ohh ohh
When you nod your heads yes
But you wanna say no
What do you mean?
Hey, yeah
When you don't want me to move
But you tell me to go
What do you mean?
E come dimenticare quella scossa così insopportabile? Così me ne fregai e continuai, ricominciai da capo visto che mi aveva distratto... Ma continuò, stronzo!
Così per dargli soddisfazione mi girai e lo guardai in modo truce, che se avessi potuto lo avrei ucciso con lo sguardo.
Ma per non dargli corda non parlai, decisi di ritornare nella mia posizione quando mi bloccò...
Mi sorpresi e quindi mi divincolai, nessuno poteva tenermi, nessuno poteva bloccarmi, ma lui non lasciò la presa e i ricordi ricomparvero nella mia mente:
-Flashback-
Ero tranquilla sul mio letto rosa pastello che giocavo con le barbie, quelle poche barbie che avevo e di cui andavo fiera, facevo finta che i miei amici dovevano andare ad una festa e quindi si stavano preparando e gli provavo vestiti su vestiti finchè non ero convinta....
Le bambole erano il mio mondo, stavo ore a parlare per loro immaginando i loro discorsi e rispondendo per come mi immaginavo il loro carattere, e a volte stavo più minuti a pensare alle possibili risposte che non giocare con loro, sono sempre stata molto riflessiva, riuscivo a scavare a fondo di chiunque, capivo se i bambini erano tirsti solo dai loro modo di parlare, ed avevo sempre tutto soto controllo, ero una bambina di 4-5 anni ma non come gli altri, io sapevo già scrivere e leggere come un ragazzino di 3 elementare, passavo le ore a pensare...
Ero sul mio lettino pastello, come tutta la mia camera, ero una persona dall'anima leggera e fragile e tutto quello che mi circondava lo diceva.
Quando ad un tratto la porta si aprì e sbattè violentemente sul muro, lasciando staccarsi il pomello su cui avevo disegnato un fiorellino viola, cadendo a terra fece un rumore leggero ma io riuscii a sentirlo benissimo, come se fosse accanto a me; il muro in quel punto si tinse leggermente di nero per il contatto avuto con il pomello, ma poi i miei occhi arrivarono alla persona che era sulla soglia della mia camera, era scura in viso e da lontano non riuscivo a capire cosa fosse successo, ma non ero stupida quindi decisi di nascondermi sotto al letto, portandomi dietro Teddy; teddy era il mio migliore amico, era un orsacchiotto di peluches tutto rotto, lo portavo ovunque, era il mio amico fedele e senza di lui mi sentivo sempre vuota. Me lo avevano regalato i miei genitori per la mia nascita e da quel momento mai senza; la persona entrò nella mia stanza, sentivo i suoi passi sulla mia mochette viola, quando qualcosa sbattè sul muro e osservai cadere la mia foto con i miei incorniciata.
Era ai miei piedi, ma avevo troppa paura per prenderla, una goccia di lacrima sprofondò dai miei occhi cristallini vedendo la foto rotta.
Stavo per allungare la mano quando una voce inquietante si fece largo nelle mie orecchie "Hope, mia Hopenia, vieni fuori non voglio farti niente, voglio solo parlarti", queste parole non mi convincevano e tanto meno la sua voce, non ero affatto ingenua e sapevo distinguere le persone buone da quelle cattive, e questa non era buona... Ma qualcosa mi diceva che se non l'avessi ascoltata mi sarei cacciati in guai profondi.
Decisi di uscire, ma un istante prima di mettere piede fuori sentii uno sparo e un corpo morente cadde davanti ai miei piedi e di fronte ai miei occhi, era quasi morta di paura che ero come paralizzata, ma la persona prima di morire mi afferò il polso con le sue mani. Cercai di divincolarmi ma la paura scorreva nelle vene e il terrore prese il sopravvento, ero paralizzata e le lacrime minacciarono di uscire... I miei singhiozzi rimbonbavano in tutta la camera...
-Fine Flashback-
Si accorse che qualcosa non quadrava e mi lasciò, menomale che lo fece in quel preciso istante altirmenti non avrei potuto trattenere le lacrime, ma io non avevo mai pianto davanti a qualcuno quindi mi feci forza «Tutto okay?» mi chiese con un tono dolce «Si» risposi in modo scocciata e ritornai nella mia posizione iniziale,
«Sai sono stato scortese, ti prego di scusarmi ci potremmo presentare?»
«Scusa ti ho per caso detto del darmi del tu? A me non sembra, quindi finchè non te lo chiedo mi devi dare del lei capito?»
«Uhm... okay, ma chi ha detto a lei di darmi del tu?»
«Io è ovvio, quindi ora smamma, devo rilassarmi»
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Spazio autrice
Heyyyy, como va?
Okey non so lo spagnolo hahha...
In ogni caso scopriamo un pochetto la vita di Hope.... Che ne pensate??
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Hospital for Souls« Sospesa
Fanfiction«Sentivo continuamente le sue urla, il muro che ci divide è inesistente quando la sua anima viene rapita dalla notte» ||idea della storia: onedxsweet|| °ladygiu cover