Capitolo 9

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«Sei un errore, devi pagare per tutto, non meriti di vivere con noi! Brutta puttana. Ora ascoltami. Non avresti mai dovuto nascere» mentre l'ultima frase faceva eco nelle mie orecchie, lo psicologo si precipitò da me, almeno credo.

Sentii la testa girare e un dolore allucinante pervase la mia mente.
Cercai di alzarmi ma vedevo ancora tutto sfocato quindi mi distesi nuovamente e chiusi gli occhi restando ugualmente sveglia.
Dopo minuti trascorsi in silenzio entrò dalla porta qualcuno «Dottore è svenuta nello studio del signore Philips ma non si sa la causa, questa è la cartella ma a quanto raccontato dallo psicologo dovrebbe avere o qualche tic oppure un d.o.c visto che prima di svenire continuava a fare gesti ripetitivi con le mani.
Meglio tenerla ancora qualche giorno qua che dice dottore?»
«Certo Conny direi che è un ottima idea, avvisami quando si sveglia» e sentii qualcuno allontanarsi dalla porta.

Aprii gli occhi e quando vidi che nella stanza non c'era nessuno mi alzai e furtivamente cercai di uscire ma avevo troppo mal di testa e dovetti risedermi per cercare di calmarlo.

Dopo una ventina di minuti in cui il mal di testa non voleva scomparire la portà si aprì leggermente e io mi risdraiai e chiusi gli occhi. Sentii dei passi leggeri avvicinarsi a me. Ero sotto lo sguardo di qualcuno ma non lo sapevo eppure ero sicura che non era l'infermiera.

Sarei stata tentata di aprire un occhio ma non lo feci, non sapevo se avrei potuto resistere ancora a tutto quello sguardo che vagava sulla mia figura immobile.

Nella stanza rimbombavano i battiti del mio cuore accompagnati con quelli della persona misteriosa.

Non si osava parlare, solo quando sentii che la figura si sedette da qualche parte ebbi la forza di aprire un occhio e sbirciai.

Non vedevo molto per colpa della mia ancora offuscata vista ma intravedevo un ciuffo di capelli biondi e una mano che cercava di ordinare quella chioma indomabile di capelli ribelli, sul mio volto si formò un piccolo e innocente sorrise che scomparve quando ricordai a chi era associata il ciuffo...

A lui quel ragazzo così misterioso, si aveva lo stesso ciuffo.

No non poteva essere lui, proprio no! Stava andando tutto così bene e viene a rovinare tutto, mi ricomposi e chisi gli occhi quando la sua voce risuonò nella stanza vuota «Hope giusto no?» avrei voluto rispondergli ma non potevo «Come mai sei qua?» non mi capacitavo del suo interesse nei miei confronti, «Hai degli occhi fantastici, perchè gli nascondi in quelle palpebre? Aprili e falli vedere al mondo» non seppi resistere e così aprii gli occhi...

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Spazio Autrice

Ma che capitolo di merda ho creato...

Scusate, menomale che è solo di passaggio.

Dovevo aggiornare oggi, ce l'ho fatta in tempo, martedì non ho potuto

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Bacius

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