Capitolo 5

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One two three... Go!- 5 second of summer

Ero ormai troppi giorni in quella clinica senza fare niente, mi sentivo un intrusa e di Michael, Ashton e Calum non sapevo niente.
Il biondo lo intravedevo ma non lo consideravo.
Decisi di non uscire ma di chiedere al personale.
Fermai una signora sulla quarantina un po sovra peso, vestita interamente di bianco mentre si metteva i guanti chirurgici...
«Scusa, vorrei farle una domanda» le chiesi nel modo più dolce che avrei potuto fare «Certo tesoro -disse dandomi un puffetto sulla guancia- dimmi pure» la guardai indecisa se chiederle dove era il bagno come diversivo oppure dirle quello che pensavo, optai per la seconda «Sono qui da un paio di giorni, non mi ricordo il motivo della mia comparsa, vorrei sapere di cosa vi occupate voi»
«Oh tesoro! Vieni che andiamo dallo psicologo; seguimi»
Non avevo la più pallida idea di cosa esso fosse ma la seguii, arrivai in una parte di questa clinica che non avevo mai visto, mi ricordava la mia infanzia, le pareti erano bianche con sottili strisce verdi nel centro della parete e bambini giocavano tra di loro serenamente.
Nelle strisce verdi si potevano intravedere disegni che comprendevano degli orsacchiotti e qualche paperella.
Un bambino o meglio una bambina mi colpi particolarmente, mi assomigliava tanto. Era vestita elegantemente nel suo vestitino pastello con una cintura di finte rose rosa e una coroncina sulla sua chioma rossa, delle lentiggini si scorgono sul suo dolcissimo viso, occhi verdi e un orsacchiotto penzolante sulla sua manina sinistra. Stava fissando un ragazzino che era il suo opposto.
Persi di vista la signora bianca e me ne fregai altamente ero troppo presa dalla tenera scena.
Mi siesi su una poltroncina nera di pelle e osservai il film.
Solo che il bambino gli fece la linguaccia e una faccia disprezzante, la bambina corse via piangendo, la seguii e mi ritrovai in una stanza con 3 lettini di dimensioni piccole, lei era sul muro a gambe incrociate mentre piangeva.
«Ciao» dissi per farmi notare. La sua testa si alzò e i suoi occhi smeraldo mi guardarono, erano arrossati per il pianto e un po di ombretto bianco era colato dai suoi splendidi occhi.
Mi avvicinati e gli asciugai le lacrime «Ciao» disse con un tono triste «Quanto sei bella!» mi disse quella bambina. Arossí leggermente al complimento «Senti chi parla, miss splendore» dissi pizzicandole la guancia morbida e sorridendole. Abbozzò un sorriso «Come ti chiami?» sorrisi «Prometti di non commentare, non è il migliore dei nomi» le raccomandai «Va bene» disse tranquilla.
«Io sono Hopenia, ma chiamami Hope» rise leggermente e poi ricordò quello detto da me pochi minuti prima e si ricompose «Ridi pure, tanto sono abituata» e iniziai a ridere accompagnata da lei «Io invece sono Kimberly» non ci avevo mai pensato me è un bellissimo nome.
«Piacere Kimberly, cos'è successo? Come mai piangi?» mi guardò come se si fosse dimenticata di quello successo poco fa «Kevin mi tratta sempre da bambina ma io sono grande» mi guardò con i suoi occhioni lucidi «Vero?» disse cercando una mia risposta, positiva «Certo che lo sei, sei una signorina, ma che dico una ragazza! Ma per chi ti ha scambiato questo?» sorrise leggermente «È mio fratello ma mi tratta sempre male quando è con i suoi amici», rimasi un po stranita dalla sua affermazione, che stupidi che sono questi maschi! Kimberly è una bambina dolcissima, abbiamo parlato un pochino e mi assomiglia tantissimo, ma non ho ancora capito come mai si trova qua? Sarei tentata di chiederle ma avrei paura di rovinare il momento splendido che si era creato tra di noi.
«Hey, Kimberly che ne dici se andiamo a parlare con tuo fratello? Magari riusciamo a tirargli fuori un "scusa".... Che ne dici?» mi guardò con quegli occhi che esprimevano voglia, vivacità e speranza nello stesso tempo, non avevo mai notato che negli occhi di una persona potessero circolare tante emozioni, e che sono sempre a portata di mano ma mai nessuno riesce a leggerli. La sua iride verde preso un colorito più acceso e la pupilla si restrinse al contatto con la luce della porta che si era aperta. Spostati lo sguardo più in basso e aveva un sorriso a 32 denti. Non sapendo cosa stesse succedendo mi girai.

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Spazio Autrice

Sono malefica o no??
Io credo proprio di si, vi lascio col fiato sospeso.
Commentate e votate.
Baci bacini
Ladygiu

P.S: Correggo piú tardi

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