Capitolo 2

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ALZATI!!》

Sento un forte dolore nella guancia destra, e un odore orribile di alcool, apro gli occhi di colpo e vedo mio padre su di me a sbraitare arrabbiatissimo, le lacrime si fanno spazio nelle mie guancia, non mi posso muovere, vorrei correre scappare più lontano possibile da questa realtà.. perché a me? Io non mi merito tutto ció..

Mi sento tirate per i capelli mi alza dal letto subito dopo sento un colpo nella mascella cosí forte che cado a terra, piango, piango forte. Lui dovrebbe essere la persone che mi dovrebbe proteggere, non fare male. Lo odio, mi rannicchio su un angolino tenendomi con la mano la guancia che mi brucia e piango

SEI SOLO UNA PUTTANA COME TUA MADRE! NON DOVEVI VENIRE AL MONDO, NON FARAI TANTO NULLA DI BUONO!》

Mi urla contro puntandomi il dito, queste parole fanno male più degli schiaffi che mi ha dato, più del male che mi ha fatto se mi pugnalava tutto questo dolore non lo sentivo, mi sento mancare l'aria quasi non respiro..

Sento urlare mia madre dall'altra stanza si precipita con un Uomo(?) vestito in blu, ma dopo poco perdo i sensi.

Pov's mamma di Emy

Mi sveglio di colpo sentendo le urla di Emily, mi Alzo immediatamente dal letto prendo il telefono chiamo immediatamente il 113

Salve Buonasera, qual'e la vostra emergenza》

Con voce spezzata dal pianto mi prendo di coraggio.

《V-i p-prego-o aiut-a-atem-i mio m-a-arito sta u-c-ciden-do mia figlia! Aiuto! Ai-iutatemi per f-avore.》

Scoppio a piangere, ma sussurrando a bassa voce riesco a dirglielo, la paura mi assale.

Signora stia tranquilla la prego mi dia la via, e mi dica se l'uomo in casa tiene delle armi》

Si la via è *** n°18, no che i-io sappi-a, vi pr-reg-o corr-ete》

Arriviamo!》

Zoppicando mi dirigo nell'armadio e prendo un jeans blu strappati nelle ginocchia e una felpa con sopra una giacca. Devo uscire da questa casa immediatamente.

Dopo essermi vestita, noto a malincuore l'occhio destro nero le guance rosse e viola, il labbro sia inferiore che superiore spaccato, per non parlare del mio corpo tutto pieno di lividi neri, una lacrima mi scende ma la caccio via con il palmo della mano.
Esco dal bagno e vedo la mia sveglia emette l'ora 6.16
Ma e prestissimo, vabbé non fa niente vuol dire che passeggerò ora, anche sola in piena alba, credo che sia la cosa più bella della mia vita

"Giorno mamma"
Le do un bacio nella guancia e lei ricambia, mi fa un sorriso malinconico, credo che abbia notato i lividi
"Giuro, che finirà presto piccola mia"
Mi abbraccia.
"Sto bene mamma."
Le dico sorridendo, una lacrima le riga il viso.

Pov's Emy

Vado di nuovo in quella piazza che ora é semi vuota a parte qualche anziano, mi é sempre piaciuto venire qui ormai é come un'abitudine passeggiare lí.

Ora che ci ripenso ricordo la prima volta che ho sbattuto contro quel ragazzo, molto bello e dir poco..credo che non lo rivedrò piú, peccato mi sarebbe piaciuto conversare con lui, ancora non mi spiego perché non ho reagito quando mi si e parato davanti.

Vado in un piccolo bar qui davanti e gli chiedo un bicchiere d'acqua, osservo il posto e davvero carino e spazioso, ci sono alcune persone che fanno colazione e alcuni bambini che fanno capricci.
"Signorina, ecco il bicchiere d'acqua"
L'uomo, mi richiama, e annuisco con un sorriso, ma il suo si spegne..(?)
"Ma cosa si..é fatta?"
Ohw..ora capisco
"Ehmm..sono, caduta da..sono caduta"
Dico balbettando, si già faccio schifo a dire bugie, non mi riesce per niente bene, bevo l'acqua tutto d'un sorso e lo saluto mi dirigo fuori.
"Hey, vogliamo fare un'altro scontro." ma una voce a me famigliare mi saluta, oddio il ragazzo in cui l'altro giorno mi sono imbattuta.
"Hey(?)'
Mi giro e vedo un sorriso a 32 denti sul suo volto, ma appena mi guarda il viso sgrana gli occhi
"Ma cosa cazzo ti sei fatta?!?"
Oh..ma oggi..proprio non e giornata
"Ohw..sono caduta."
Fa un sospiro di sollievo, ma non lo vedo del tutto convinto, mi osserva.
"Sicura?" annuisco
"Ma almeno, ora so come é la tua voce"
Cambia discorso e io faccio una piccola risata, voleva scoprire la mia voce(?) okay, questo ragazzo non e normale..ma ora che ci penso non ricordo nemmeno il suo nome
"Ti va di fare colazione con me?"
Stavo per annuire quando ricordo che non ho nemmeno un centesimo
"Non posso, ho scordato i soldi a casa."
Scoppia a ridere. Perché ride?
"Pensavi che ti avrei fatto pagare, sono un galantuomo"
E cosa centra??
"Beh..ma io avrei pagato lo stesso"
Dico ovvia, senza nessun sarcasmo
Mi prende per il polso, mi vengono i brividi, mi trascina nel bar, in cui sono entrata poco fa
Mi fa sedere, e va verso il bancone dove si prenota.
Ritorna, e caccia fuori il suo portafoglio, oh ma quanti soldi..esce i soldi e mi guarda
"Oggi e il mio ultimo giorno qui a Londra, ti va di passare con me la giornata?"
Ehh?? Con me??
"Mi piacerebbe, ma-
M'interrompe
"E daii!"
Fa il labbruccio, e io sorrido a questa scena, che non avevo mai visto.

Finiamo di mangiare i cornetti al cioccolato che ha preso, e usciamo.

Se l'amore non sei tu, allora non esiste.[Finito] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora