Sotto la pioggia (2)

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Le scarpe erano buttate per terra a caso, le gocce d'acqua e di sudore scivolavano sui nostri corpi. C'era un'atmosfera sensuale in questo piccolo spazietto. Tutto questo mi eccitava, sentivo la temperatura del mio corpo che si alzava, non ho mai fatto una cosa del genere e non ho mai pensato che mi sarebbe mai successo, ma solo dopo che lo incontrai...il mio cuore cominciò a battere come un tamburo.
La sbattei sul divano in salotto, e mi girai per andare via. Sentii qualcosa che mi tirava la camicia, era lui con le sue dita snelle. Mi guardava con gli occhi impauriti "D-dove vai...?" Era la prima volta che sentivo la sua voce, difficile da descrivere ma simile al dolce del miele.
"Vado a prendere il lubrificante." Subito lasciò la presa della camicia e si accovacciò sul divano dall'imbarazzo.
Dopo un secondo uscì dalla camera con la bottiglietta e mi stesi su di lui. Gli accarezzai la faccia che era ancora fredda, ci guardammo negli occhi "Hai paura?".
"...uhm...no..."
Lo so che aveva paura, i suoi occhi non mentivano, ma il suo corpo e il cuore volevano tutt'altro. So cosa lui vuoleva. Lui in quel momento voleva il mio calore.
Ci togliemmo velocemente i vestiti a vicenda, ma gli lasciai la camicia addosso, perché creavano un'atmosfera più sensuale, quelle trasparenze mi ispirava proprio tanto.
Le mie mani strofinavano il suo petto, arrivai al suo chicco rosa di sinistra e incominciai a pizzicarlo delicatamente. Allo stesso tempo le mie labbra chiudevano la sua bocca, dal quale uscivano dei gemiti. La doppia sensazione lo faceva eccitare, ma sembrava ancora impaurito, forse era la sua prima volta.
"Calmo calmo..."gli sussurravo alle orecchie, che si sfumarono subito di rosso.
Non avevo tempo di riposo, le mie dita scivolarono delicatamente nelle sue mutande xs e sentii il suo corpo che si pietrificò. Ma non smisi, feci dei cerchietti attorno al piccolo buchino, e questo gesto lo rilassò molto fino al punto in cui mi disse "Ah...uhm...quando entri...?" E subito misi il mio indice nel suo didietro, che gli fece sentire la mia presenza.

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