La panchina (2): Il nome

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Il suo viso era ormai rosso, era cosi carino che Seiji avrebbe voluto portarlo via all'istante anche se forse lo avrebbe odiato.
Seiji "vedo sempre che tu guardi il cielo...ti piace osservare le stelle?"
In quel momento Hoshi alzò la testa per guardare di nuovo le brillanti stelle.
Hoshi "...si... io amo guardare le stelle..."
Seiji non riusciva a fare altro che guardarlo, come se si fosse incantato, poteva rimanere ore ad osservarlo ma era già troppo tardi e doveva tornare a casa. Seiji "devo andare... ci vediamo Hoshi"
Si allontanò da lui saltellando, Seiji non riusciva a trattenere la sua felicità perché finalmente era riuscito a parlare con la persona di cui lui era innamorato.
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Qualche giorno dopo...

Seiji "perché le stelle ti piacciono così tanto?"
Seiji sapeva che forse era troppo invadente, ma lui voleva sapere, voleva conoscere di più su Hoshi.
Hoshi "perché... mi ricordano mia madre... lei amava le stelle"
Seiji "..per questo ti ha dato questo nome?"
Hoshi " uhm...quasi... in realtà è perché quando sono nato, lei andò nella sala dove tenevano i bambini appena nati e riuscì a riconoscermi anche in mezzo a tutti quei neonati..."
Seiji "oooh, riusciva a riconoscerti senza l'aiuto del l'infermiera? "
Hoshi "si... lei mi aveva detto che riusciva a riconoscermi perché sembrava che brillavo come una stella....per questo mi ha chiamato Hoshi"
Seiji non pensava che dietro il nome Hoshi ci fosse un significato così profondo, ed era proprio perfetto per la sua persona speciale. Infatti Hoshi era proprio come una stella, perché una volta che ti accorgi di lui non puoi più tirarlo via dalla mente.

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